CRONOLOGIA
1820-1930
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Nel 1820 si parla della costruzione del ponte di S. Giustina.
Nel 1822 l’eremita Pietro Faroni abbandona l’eremo di S. Giustina.
Nel 1822 Pietro Sicher e Giacomo Antonio Biasi di Coredo forniscono 25 latte per cingere il prato nuovo ai Regai. L’anno dopo lo stesso lavoro tocca ad un certo Moncher sempre di Coredo.
Nel 1823 si acquista della polvere rosa per l’arrivo di S.A. il Principe ereditario.
Nel 1823 un certo Giovanni Penasa di Casez, riceve dal Capocomune di Dermulo 8 Fiorini e 2 Napoleoni per portare a Verona un neonato illegittimo, figlio di Anna Massenza.
Nel 1825 Antonio Tamè è precettato perché fa fuoco nella camera.
Nel 1826 si fa sospendere la costruzione di un barbacagno alla casa di Baldassare Inama, perché senza permesso.
Nel 1826 è medico condotto del Cantone di Taio, al quale apparteneva Dermulo, il dott. Vittore Corazzolla. Il suo onorario era di Fiorini 19:40.
Nel 1827 il comune di Santozeno mette all’incanto un peggio in Giurlaia e il morar calem. Di ciò è informato il Comune di Dermulo visto che la Zurlaia (nei pressi delle Plazze, dove si trovavano queste due piante) confinava con Dermulo.
Nel 1828 il maniscalco di Cles, Nicolò Tomazzoli esegue alcune visite nelle stalle del paese, perchè in quella di Mattia Mendini si era manifestata la polmonite.
Nel 1830 il chirurgo Antonio Martini, riceve dal comune un compenso di 55 Carantani per aver visitato i cadaveri di Orsola e Giovanni Endrizzi. Il comune ha pagato di propria tasca per l’attestata povertà della famiglia.
Nel 1832 sono riconosciuti come poveri: Domenica Tamè, Domenico Tamè, Giuseppe Tamè, Antonio Tamè, Maria orfana, Giovanni Inama fu Gio. Domenico.
Nel 1833 la decima sui novali, andava per un quarto al parroco di Taio e per tre quarti a Castel Bragher.
Nel 1835 don Nicolò Monauni, parroco di Taio, lascia un legato di 500 Fiorini per i poveri di Dermulo.
Nel conto comunale del 1836, fra le uscite sono citate le spese sostenute per il colera, come onorario dei due infermieri Romedio Endrizzi e Giovanni Mendini e della lavandaia Maria orfana.
Nel 1836 abita nella casa n. 7, “Maria figlia di genitori anonimi”.
Nel 1836 il comune di Dermulo deve pagare per conguaglio delle spese di guerra, sostenute tra il 1798 ed il 1820, 64 Fiorini e 37 Carantani al comune di Vermiglio e 33 Fiorini e 26 Carantani al comune di Mechel.
Nel 1837 il comune di Dermulo assieme a quello di Taio, manda alla scuola ostetrica di Trento, Fede(le) Defant, che con l’anno successivo diverrà la mammana dei due comuni.
Nel 1837 è medico condotto a Coredo, il dottor Luigi Ossanna.
Nel 1840 e 43 è medico condotto di Coredo il dottor Pietro Oliari. Della condotta di Coredo faceva parte anche Dermulo.
Nel 1845 frequentava la scuola di Dermulo, un certo Antonio Dolzan.
Nel 1848 possiedono uno schioppo le seguenti persone: Romedio Mendini, Antonio Endrizzi, Giovanni di Antonio Inama, Vettore Tamè, Baldassare di Silvestro Inama, Romedio Emer, Vettore fu Giuseppe Tamè, Battista Inama (Guardiaboschi), Vettore Brida e Giacomo Antonio Inama.
Nel 1850 si parla già dell’unificazione dei comuni di Dermulo e Taio che avverrà solo nel 1928.
Nel 1850 Pietro figlio di Romedio Emer salva la vita a Giovanni fu Giovanni Inama (Fogia) ed è premiato dalle Autorità. (Cosa sia successo esattamente non è dato a sapere).
Nel 1850 Giacomo Endrizzi si trova rinchiuso nell’ergastolo di Innsbruck, per un anno causa “grave ferimento” . Il 10 giugno 1848 Giacomo aveva ferito al capo con una stanga di ferro il fratello Pietro.
Nel 1851 i fratelli Inama di Taio (Rodari), dividono per estrazione a sorte la loro casa paterna n. 27 a Dermulo.
Nel 1852 Romana Formolo moglie di Luigi Inama (Rodar), chiede al Comune che venga “arrestato” e condotto da lei, suo marito mancante da casa da più di un anno. (Luigi raccorcia capelli e gira di paese in paese).
Nel 1852 Domenico figlio di Romedio Endrizzi detto Pignata, è condannato a Brescia per furto.
Nel 1853 Antonio Melchiori detto Brion, è condannato a 8 anni di carcere duro per rapina.
Nel 1854 Vittore Ziller è portalettere a Dermulo.
Nel 1854 sono distribuite le sorti di legna per 40 famiglie in località alle Sorti e alle Late.
Già nel 1854 abita a Dermulo, presso Gio.Batta Inama, certo Giovanni Pircher (n.08.03.1839) figlio illegittimo di Maria Pircher di Parcines. Giovanni abiterà in quella casa fino al momento del suo matrimonio, avvenuto nel 1862 con Maria Rosetti di Taio. Dal matrimonio nasceranno 6 figlie. Giovanni nel 1876 rimane completamente cieco causa lo scoppio di una mina e, non potendo più lavorare, chiede al Comune un sussidio di 130 Fiorini. Il sussidio verrà negato. Nel 1878 il comune di Dermulo compera per 200 Fiorini un organetto da Luigi Mendini di Taio, con il quale Giovanni gira il Tirolo e Vorarlberg suonando ed elemosinando. Per un periodo sarà anche accompagnato da una delle figlie. Tutti gli anni il Comune rinnova il permesso (1905). Nel 1908 Giovanni si ammala e riceverà un sussidio di 80 Centesimi al giorno. Anche nel 1910 si manterrà lo stesso sussidio con l’obbligo però di abitare a Dermulo. Nel 1914 abita nella casa assieme ad Arcangelo Inama che lo mantiene per 1,4 Corone al giorno.
Nel 1855 il comune stipula un contratto per il mantenimento dei due fratelli Giovanni e Carlo Endrizzi, orfani di entrambi i genitori. Il primo è affidato a Vigilio Tamè, il secondo a Giuseppe Inama figlio di Antonio.
Nell’inverno del 1856 viene affidato l’incarico a Andrea Eccher, per lo sgombero del ghiaccio sulla strada di Ponte Alto.
Nel 1859 venne riparata la strada che dalle Parissole e Gomer porta ai Regai.
Nel 1859-60 un certo Giovanni Inama di Dermulo, partecipa alle guerre d'indipendenza nell'esercito italiano. Si dice che partecipò anche alla spedizione in Sicilia, ma ciò non risulta dalla lista delle 1089 persone che formarono i famosi "Mille".
Il Giovanni Inama in questione, secondo quanto emerso fino a oggi, potrebbe essere o il Giovanni figlio di Giovanni Domenico (Fogia) nato nel 1821, o il Giovanni Zanet nato nel 1823, figlio di Antonio. Altri Giovanni Inama di Dermulo non ce n’erano ancora vivi e abili nel 1859/60.
Più dettagliatamente, il Giovanni figlio di Giovanni Francesco Rodar poi emigrato a Taio era già morto nel 1832. Un suo figlio di nome pure Giovanni sposato e con prole era morto intorno al 1848.
Il Giovanni Inama Sep nato nel 1804, morì nel 1855 causa il colera, così come morì per la stessa causa Giovanni Inama figlio di Baldassarre che era nato nel 1809. Finalmente ho scoperto che si trattava dello storico Vigilio Inama il cui vero nome era Giovanni e quindi non era di Dermulo.
Nel 1860 si sostituisce il Fiorino Abusivo con il Fiorino Austriaco.
Nel 1860 Giuseppe Tamè è pastore delle 22 capre ammesse al pascolo ai Crozzi, Splazzoi e Valle.
Nel 1861 Giovanni Massenza fu Giovanni manente al maso Rauti, chiede al comune che gli venga corrisposta la sorte di legna come agli altri abitanti. La richiesta non venne accolta perchè il maso Rauti era sul territorio di Coredo.
Nel 1862 è ribadito dalle Autorità Superiori, che i possidenti che vogliono sposarsi non necessitano di nessun permesso comunale, che invece serve per gli indigenti.
Nel 1862 è ricevitore comunale a Dermulo, Silvestro di Pietro fu Cristoforo Emer di Taio.
Nel 1862 si delibera la costruzione di tre croci di larice per le rogazioni, da collocarsi nelle campagne dove già esistevano.
Nel 1863 annega nel Noce Gio.Batta Valentini di Rallo e il comune di Dermulo invia a quello di Rallo, le spese sostenute per il recupero.
Nel 1864 dalla casa di Lorenzo Inama detto Valentin, sparirono alcuni funi. Del furto, fu sospettato Celeste Endriocher che a quanto si apprese aveva qualche problema di mente.
Nello stesso anno subisce un furto in casa, anche Teresa vedova Inama, ma questa volta l’Endriocher, sembra non centrare.
Nel 1865 è farmacista a Taio, Angelo Salvadori.
Nel 1865 si vieta il pascolo alle Plazze per 10 anni.
Nel 1865 si raccolgono offerte per sistemare il passaggio della strada sopra il rio Pissaracel nei pressi della chiesa. Si pensa di costruire un ponticello di muratura e un tombone.
Nel 1866 Lorenzo Eccher e Vigilio Tamè si sono arruolati volontari per la difesa del Paese.
Nel 1866 le sementi dei bachi da seta costavano 8 ½ Franchi a cartone.
Nel 1867 Giacomo fu Silvestro Inama è nominato dal Comune sorvegliante contro vagabondi e accattoni.
Nel 1868 Giovanni Emer e Lorenzo Inama sono i rappresentanti per il comune di Dermulo, nella Concorrenza Stradale sinistra Noce.
Nel 1868 è medico condotto il dottor Antonio Largaiolli.
Nel 1868 la vendemmia a Dermulo fu stabilita per i giorni 30 settembre e 1 ottobre.
Per due giorni, dal 16 al 17 settembre 1869, alloggiarono nelle case di Dermulo due compagnie del reggimento dell’esercito.
Nel 1869 il Comune decide di vendere a privati, affinché lo mettano a coltura, il bosco a Somagro (p.f. 828) della superficie di Jugheri 1 e 1282 Pertiche. Nel 1870 si procede alla vendita all’asta in sei porzioni di detto terreno; i nuovi proprietari sono i seguenti:
Porz. I Filippo Eccher
Porz. II Pietro Inama fu Baldassare
Porz. III Vigilio Tamè
Porz. IV Giovanni Endrizzi
Porz. V Felice Eccher
Porz. VI Pietro Emer
Nel 1869 viene trovato ucciso nelle vicinanze del paese Carlo Gabos di Cles. Sembra che al fatto non sia estraneo qualcuno di Dermulo.
Nel 1870 era medico condotto a Dermulo il dottor Giuseppe Pomarolli.
Nel 1870 il Comune di Sacco, informa che presso quel paese ci sono parecchi ragazzi orfani di età fra i 10 e 15 anni disponibili come famigli.
Nel 1870 Romedio Mendini denuncia un furto di miele dal suo alveare.
Nel 1870 i fratelli calzolai Francesco e Bortolo Endrizzi, sono sospettati di aver compiuto un furto a Lienz in Austria.
Nel 1870 chi voleva poteva prenotare presso il comune degli Stuzen (Stutzen) o armi Piemontesi. Si raccolsero 14 ordini.
Nel 1872 l’Autorità di Cles chiede informazioni sulla “fama” di Romedio Mendini. Il Capocomune risponde in questo modo: “ è fra i più cattivi, non è matto, è di cattiva inclinazione, è un girovago e spesso dorme nelle stalle”.
Nell’aprile del 1873, la brina provocò gravi danni alle viti e ai gelsi che furono quantificati in 6000 Fiorini, per la mancanza quasi totale di uve e bozzoli.
Nel 1874 si decide di affiggere alla casa di Giuseppe Inama (26 o 27?) una bussola per le lettere. Si venderanno pure i francobolli.
Nell’autunno del 1874 si stabilisce che la vendemmia doveva essere fatta a Dermulo, nei giorni 9 e 10 ottobre. I fratelli Emer incominciarono alcuni giorni prima e furono multati.
Nel 1875 don Matteo Widmann parroco di Tassullo, chiede al comune di Dermulo di poter cavare dei tovi ai Regai per innalzare l’avvolto della chiesa di Rallo.
Nel 1875 Dermulo deve concorrere alla spesa per l’acquisto di 1500 coppi per il tetto della canonica di Taio. A tale spesa fu ricordato dal comune di Dermulo, doveva concorrere anche Tres.
Nel 1875 sono sovvenzionate dal Comune perché povere, Maria vedova di Mattia Endrizzi e Lucia vedova Battisti.
Nel 1875 Luigi Mendini di Taio, costruisce un muro abusivo sopra il suo vignale a Sas, lungo la strada che dal paese porta allo stradone.
Nel 1875 nel vignale alle Greute proprietà di Vigilio Tamè, sono state tagliate varie piante di vite. Evidentemente per il suo lavoro di guardiaboschi Vigilio si era fatto qualche nemico.
Nel 1876 Germano Inama figlio di Pietro è sospettato di aver tagliato delle viti ai fratelli Emer nel fondo alle Tovare.
Nel 1877 si costruisce a Taio, il Casino di Bersaglio.
Nel 1878 Pietro Inama fu Valentino, percuote un figlio di Giacomo Endrizzi e lo ricopre d’infamie. Il fatto fu denunciato da Giacomo Endrizzi al capocomune.
Nel 1879 Felice Eccher possiede un cavallo e un carro, Baldassare Inama fu Silvestro, Pietro Inama fu Baldassare e Vigilio Tamè possiedono due buoi ciascuno.
Nel 1879 viene nominata una commissione per la revisione dei confini dei terreni comunali. Si rileva che mancano i termini nel prato a Pramartinel, verso Vittore Chistè dove c’è “una lasta con scolpito una X”.
Nel 1879 venne comminata una multa a Pietro Emer, per aver rotto i sigilli sulla caldaia di distillazione dell’acquavite.
Nel 1880 il Comune è intenzionato a vendere ai privati due sue particelle di terreno, una a Pramartinel e l’altra a Somagro. In quest’ultima però, si trovano sepolti 16 cadaveri dei morti di colera nel 1855. Quindi dopo domanda alle Autorità di Cles viene concesso di prelevare i cadaveri, che dovevano poi essere tumulati nel cimitero comunale. Nel 1881 viene approvata la vendita.
Il 2 maggio del 1880 presso l’osteria di Barbara vedova di Giovanni Emer, Giuseppe fu Domenico Inama di Taio fa partire, si dice accidentalmente, un colpo di schioppo che ferisce mortalmente il ventiseienne Antonio Versino, frustaio originario di Nola in Piemonte.
Il 1880 fu un anno carestioso, e il Comune decise di contrarre un muto di 500 Fiorini che poi presterà alle famiglie.
Nel 1880 è fatto divieto di importare piante di vite dall’Ungheria per evitare la filossera.
Nel 1880 si mette all’asta uno schioppo sequestrato ad una persona di Sanzeno.
Nel 1881 il comune convoca il “celebre scopritore d’acqua” (era un rabdomante) per esplorare dei terreni.
Nel 1884 a Dermulo ci sono 11 carri.
Nel 1885 il Comune contrae un mutuo di 3600 Fiorini per la Concorrenza Stradale.
Nel 1885 Giovanni Fellin di Revò, stradino della concorrenza, scava la della ghiaia alle Plazze provocando danni al pascolo.
Nel 1886 erano in vigore le seguenti imposte dirette:
Imposta fondiaria (4 rate)
Imposta sull’Industria (2 rate)
Imposta Vendite (4 rate)
Imposta sulle Pigioni delle case per classi e 5% sui fabbricati.
Nel 1887 il Comune è privo di albo e quindi si ordina di metterlo.
Nel 1887 il comune incassa da Sanzeno dei soldi per il pascolo alle Plazze, ma ne deve dare altrettanti a Coredo per lo stesso motivo.
Nel 1888 in seguito alle dimissioni di Lorenzo Inama, viene assunto come sacrestano Eugenio Eccher per l’importo di 20 Fiorini annui.
Nel 1888 il comune ribassa a 5 Forini la tassa per l’utilizzo del roccolo all’Oselera.
Nel 1888 è veterinario per il comune di Dermulo il dott. Sebastiano Paris di Fondo.
Nel 1889 si delibera di prelevare 300 Fiorini dal fondo primissariale, per pagare la prima rata per la Concorrenza Stradale, e pure di assumere un mutuo di 1200 Fiorini per lo stesso scopo.
Nel 1889 il Comune fa pagare a Giuseppe Widmann 10 Fiorini per le pietre prelevate nelle due predaie comunali.
Nel 1889 gli abitanti di Dermulo, pensano di poter cambiare nome al paese e fanno scrivere sui muri S. Giustina al posto di Dermulo. La trovata però non durerà a lungo, infatti da Cles arriva subito l’ordine di ripristinare le precedenti scritte pena una multa. Viene inoltre ricordato al Capocomune che per cambiare nome al paese occorre l’autorizzazione governativa.
Nel 1889 si tengono le elezioni comunali.
Nel 1890 viene proibito il passaggio su Ponte Alto.
Nel 1891 si pagano 278 Fiorini per la Concorrenza Stradale.
Nel 1891 è medico condotto Emanuele Grandi di Tuenno che percepisce un salario di 1400 Fiorini.
Nel 1891 vi fu una gelata che provocò una grande moria di viti.
Nel 1892 si richiede all’I.R. Capitanato Distrettuale di Cles di venir esonerati dal versamento delle imposte dirette, in quanto la grandinata del 12 giugno aveva provocato danni rilevanti alle colture.
Nel 1892 la Società Incremento Concorso Forestieri del Trentino da alcune indicazioni sull’allestimento di tabelle con il nome del comune e la distanza dalla sede giudiziale.
Nel 1892 il comune decide di far fare tre martelli per martellare le sorti.
Nel 1892 Vittore Chistè, documenta di avere il diritto di usufrutto dell’acqua che usciva dal tombino presso la casa di Giacomo Endrizzi. L’acqua però usciva sulla strada comunale e questo non andava bene.
Nel 1892 una commissione esegue un sopralluogo in tutte le case del paese, per constatare la situazione igienico-sanitaria.
Nel 1892 si pagano 497 Fiorini per la Concorrenza Stradale. Per questo motivo si prendono in prestito 500 Fiorini dal commerciante Silvio Sassudelli di Malè.
Nel 1892 il Comune di Dermulo ha due cave per la ghiaia e sono una dopo l’altra nei pressi del bivio che porta a Coredo.
Nel 1893 il comune acquista un fornello per la nuova camera.
Nel 1893 si richiede all’I.R. Capitanato Distrettuale di Cles il permesso di poter utilizzare l’erba a Ponte Alto. Il permesso è concesso purchè lo sfalcio avvenga con la sesla.
Nel 1893 si ripartiscono le sorti a seconda del bisogno e non più in parti uguali.
Nel 1893 i fratelli Mendini di Taio, querelano il comune perchè ha concesso il pascolo nel loro prato detto Pra Comune. Il comune si difende, asserendo che il pascolo era un diritto sempre goduto.
Nel 1893 certo Carlo Capella è esattore del pedaggio a Dermulo, presso la casa n. 29.
Nel 1893 si pagano 497 Fiorini per la Concorrenza Stradale.
Nel 1893 si delibera di ricavare un piccolo appezzamento nel suolo comunale ai Pradi (al Doss) di piantarvi dei bagolari per poter poi vendere la legna. Nel 1894 per tale scopo si decide di prendere una superficie di 900 mq, di dividerla in tre porzioni e di roncarla per 60 cm. Nel 1910 viene il momento di usufruire delle piante: ne vengono tagliate 240 per venderle all’asta al prezzo di 27 Corone al quintale.
Nel 1894 si concede il permesso a Nicolò Zanolli di Taio, per scavare sassi e laste nelle cave a Somagro sopra la strada.
Nel 1894 Arcangelo Inama, riceve dal comune 40 Soldi, per il mantenimento di Giovanni Endrizzi fu Mattia.
Nel 1894 Felice Melchiori di Tuenetto, amministratore del beneficio Pedron, vorrebbe che il figlio (o la figlia?) di minore età del defunto Filippo Inama, vivesse con lui. Non è dato a sapere se la richiesta aveva avuto un seguito. Forse ci si riferiva alla moglie di Filippo ed al figlio appena nato, infatti Filippo mori nel 1931, mentre la sua prima moglie, Anna Conci, nel 1894
Nel 1893 si chiede all’imperatore Francesco Giuseppe, un sussidio per i lavori alla casa n. 21 e per la ricerca dell’acqua potabile al Campetto nel fondo di proprietà di don Domenico Tamè.
Nel 1895 la rappresentanza comunale, riconosce l’utilità della costruzione della ferrovia elettrica Trento-Malè, ed assume 200 Fiorini di azioni di fondazione.
Nel 1895 muore di difterite Albino Rizzardi di Coredo servente presso Eugenio Inama.
Nel 1895 l’I.R. Capitanato Distrettuale di Cles vuole che il comune predisponga un elenco dei bevitori.
Nel 1896 i comuni di Sanzeno e Dermulo rivedono assieme i termini alle Plazze.
Nel 1896 Felice Eccher non paga una multa per una infrazione forestale e gli viene messa all’incanto una padella di rame.
Nel 1897 Germano Emer affitta la casa n. 24 a Giulio Defant (detto Tobiolo?) di Tassullo. Il Defant morì in quell’anno. Nel 1885 Tobia Defant di Taio chiedeva di aprire una bettola e negozio di generi misti.
Nel 1897 Vittore Tamè possedeva due animali da soma (un mulo e un asino).
Nel 1898 il dottor Silvestri di Malè, chiede informazioni sui proprietari di terreni nella zona di Ponte Alto, dove aveva progettato uno sbarramento per produrre corrente elettrica.
Nel 1898 Agostino Inama assieme ad altre persone, chiede di poter costruire una strada che porti ai vigneti delle Voltoline, partendo dal bosco comunale alle Late. Il comune dà il benestare, ma impone che “la strada deve essere risvoltata al principio del campo dei fratelli Inami a Ronc”.
Nel 1898 il comune inoltra richiesta a Innsbruck, per avere la posta in paese tutti i giorni in cassa chiusa.
Nel 1898 un certo Rizzardi di Coredo in seguito ad una abbondante bevuta, provoca con il suo cavallo diversi danni nelle campagne di Dermulo, specialmente al Plantadiz.
Nel 1898 i fratelli Mascotti proprietari del Maso Voltoline, chiedono al comune il permesso di deviare la strada che porta al maso, su una parte di suolo comunale. Il comune acconsente dietro pagamento di 30 Fiorini.
Nel 1899 il comune ordina a tutti i privati proprietari di boschi, la distruzione delle rughe.
Nel 1899 Lorenzo Brida durante la ricostruzione del tetto della propria casa n. 1, alza i muri e per questo viene bloccato.
Nel 1899 viene apposta una cassetta per le lettere sulla casa n. 29.
Nel 1899 alucni abitanti di Dermulo rappresentano una commedia che però poi sarà proibita perchè erano privi di autorizzazione.
Nel 1899 si mettono all’incanto gli stabili di Francesco Endrizzi, per non aver pagato le tasse.
Nel 1900 il comune delibera di dare ½ metro cubo di legna ad ogni famiglia nella zona di Ponte Alto e delle Plazze.
Nel 1900 Enrico Eccher è nominato rappresentante del Comune nella commissione distrettuale per la Filossera.
Nel 1900 scoppia un caso di difterite nella casa di Costante Tamè, per motivi sanitari gli occupanti dovevano rimanere isolati in casa, ma sembra che ciò non sia avvenuto. Il Capocomune quindi ammonisce Costante Tamè, e minaccia di far presidiare giorno e notte la casa.
Nel 1901 giunge al comune un reclamo da parte della ditta Viesi di Cles contro Giuseppe Mendini per non aver rispettato il contratto sul conferimento delle gallette alla suddetta impresa di filatura e tessitura della seta.
Nel 1901 Celso Barbacovi di Taio, ricevitore comunale di Dermulo chiede al Comune un abbuono sul denaro che deve versare per certi sbagli da lui commessi durante i conteggi. La rappresentanza decide però di non scontare niente.
Nel 1902 chi distrugge le zorle mediante la loro raccolta, viene compensato con 4 soldi al Kg.
Nel 1902 il Cav. Alfonso de Widmann dimorante a Magrè, scrive al comune affinchè si adoperi per la riparazione della strada di Campobello. (Il Widmann proprietario dell’omonimo maso a Dermulo, possedeva vari terreni anche nella zona di Campobello) .
Nel 1902 si svolgono le votazioni comunali: Germano Emer prende 8 voti e sarà riconfermato Capocomune; a Geremia e Demetrio Inama saranno assegnati rispettivamente 5 e 7 voti e saranno eletti consiglieri.
Nel 1903 si terminò la compilazione del Libro Fondiario di Dermulo.
Nel 1904 viene accordato il permesso di vendere “tabacchi e cìgare” a Germano Emer.
Anno ? Il capostazione Decarli mette beghe e tratta male quelli di Dermulo, per questo c’è un reclamo del Capocomune.
Nel 1904 è stata abolita la stazione di pedaggio.
Nel 1905 si ordina dall’ I.R. Capitanato Distrettuale di Cles, di segnare le case dove si trovano ammalati di tifo addominale, con un cerchio rosso.
Nel 1905 si decide di acquistare, nuova oppure di seconda mano, una balanza pubblica per tutti i comunisti.
Nel 1905 viene chiuso il passaggio su ponte Alto per motivi di sicurezza.
Nel 1906 il comune autorizza il prelevamento dal fondo primissariale di 400 Corone da investire in azioni per la fondazione della ferrovia Trento-Malè.
Nel 1906 è medico condotto per Dermulo il dott. Mansueto Salvadori.
Nel 1906 il comune stipula un contratto per la pulitura dei camini con lo spazzacamino Emanuele Tolotti, al quale andranno 16 Centesimi per la pulitura di ogni camino fino al tetto e 12 per la stufa.
Nel novembre 1906 ci fu un’alluvione che recò molti danni anche ai dermulani.
Nel 1907 il Comune regala alla chiesa una statua della Madonna “da imbenedire e portare in processione il 15 settembre”. Per l’occasione si fanno pulire le strade e si compera la polvere per lo “sbaro dei mortaretti”.
Nel 1907 si accorda a Germano Emer, la costruzione dei un gioco delle bocce sul suolo comunale a sud della fontana fra le due strade e fino alla casa di Giovanni Tamè. (poi non se ne farà niente.)
Nel 1907 si elegge una commissione di 8 membri per sorvegliare i lavori di costruzione della ferrovia.
Nel 1907 tutti i comuni dell’alta Anaunia chiedono che la stazione per le merci della Ferrovia Trento-Malè, sia costruita a Dermulo e non a Taio.
Nel 1908 Silvestro fu Giacomo Inama chiudeva con una siepe la strada delle Marzole (p.f. 932) in prossimità dell’imbocco dello stradone erariale per Fondo. Dopo alcune rimostranze dei censiti, il comune ordinava all’Inama di levare tale ostacolo.
Nel 1908 svolge l’incarico di mammana Maria Cescati di Taio per i compenso di 40 Corone annue.
Nel 1908 il comune di Dermulo acquista dal curatore del minore Bruno fu Celeste Mendini di Taio, un bosco nel luogo detto al Castel Nero (p.f. 768).
Nel 1908 correndo il 60° anniversario del governo di Francesco Giuseppe, il Comune delibera di piantare degli alberi commemorativi nel luogo detto al Capitello. (si pianterà un tiglio).
Nel 1908 si incomincia a parlare di illuminazione elettrica del paese. Viene istallata anche la linea ad alta tensione per la ferrovia Trento-Malè per la quale vengono espropriati alcuni terreni.
Nel 1908 insorge una questione fra il comune e i costruttori della ferrovia per il sottopassaggio al ponte di Rivalent. Il comune pretendeva che questo fosse praticabile sia per i carri che per i pedoni.
L’11 settembre 1909, festa della Madonna il Comune dà un contributo di 60 Centesimi ai pompieri e merenda ai mortalisti.
Nel 1909 la ditta Union costruttrice della Ferrovia Elettrica Trento-Malè durante l’approntamento del piazzale, ha levato una croce ivi esistente. Il Capocomune intima che sia rimessa al suo posto entro il 17 maggio giorno delle Rogazioni.
Il 6 ottobre 1909 il comune delibera di preparare dei festoni con dasa, per l’inaugurazione della ferrovia.
Nel 1909 il comune delibera di compensare il coro con 10 Corone annue e i mortaristi con 2 Corone.
Nel 1909 Daniele Inama Zanet si impossessa illegalmente di attrezzi della ditta Union e di molta legna della stessa ditta.
Nel 1910 sono state tagliate 240 piante di bagolari da vendere all’asta per 27 Corone al quintale.
Nel 1910 la rappresentanza comunale è risentita perché quando arriva il tram in stazione, un addetto invece di annunciare "DERMULO", dice "MULO". Si pensa addirittura di protestare ad Innsbruck.
Il 28 agosto 1910 la Banca Cattolica (azionista della ferrovia Trento-Malè) chiede senza successo al comune di poter ricavare una spina d’acqua nel piazzale della stazione.
Nel 1910 viene concesso alla ditta Union, il permesso di passare con i pali della luce sul suolo comunale, a condizione di non passare nelle cave di sassi e di fornire al paese la corrente elettrica.
Il 25 agosto 1910 Clemente Pilati affoga nelle acque del Noce, il corpo viene recuperato a Scol Grant da gente di Dermulo.
Nel 1910 si discute sulla nuova strada di accesso al paese, visto che la precedente è stata distrutta con il passaggio dei binari. Nel 1911 si decide che la strada deve attraversare le rotaie nei pressi della casa di Candido Inama.
Nel 1911 si erige l’ufficio postale.
Nel 1911 il comune deve decidere dove la strada che scende il paese debba attraversare i binari. Esistono due possibilità: o davanti alla casa di Candido Inama o a quella di Desiderato Endrizzi. Si opterà per la prima.
Il 14 luglio 1912 Giacinto Inama figlio di Romedio, moriva dopo essere caduto con un salto di 180 metri, dalla strada erariale fino a livello del Noce in località Valsecca. Giacinto stava attendendo al pascolo nella zona delle Plazze.
In occasione della festa della Madonna del giorno 8 settembre 1912, il comune elargisce 6 Corone per “lo sbaro dei mortaretti”, 4 Corone ai pompieri e 10 Corone ai cantori.
Nel 1913 si decide che non sia più il comune a pagare l’affitto per il pascolo al comune di Coredo, ma i proprietari del bestiame; stessa cosa per i costi di riparazione del carro che trasporta il latte a Taio.
Il 14 dicembre 1915, il Comune consegna per la guerra Kg.21,2 di bronzo, e 42,5 Kg. di rame.
Nel 1915 causa la guerra si requisisce di tutto, dalla cenere ai metalli, alla lana.
Nel 1916 il Comune contribuisce con 3000 Corone, al cosiddetto prestito di guerra. Nel 1917 si è già al 7° prestito di guerra. Nel 1918 l’8° a cui il Comune dice di non poter partecipare.
Nel 1916 si raccolgono per i militari al fronte ortiche e marmellata. Bisogna consegnare pure la cenere del focolare e la lana.
Nel 1916 si procede a riparare il ponte della Mula, assieme a quelli di Sanzeno.
Nel 1917 il comune di Dermulo riceve 2320 Kg. di patate dai comuni di Malgolo e Salter.
Nel 1917 per riscaldare il locale scolastico, si decide di tagliare 120 piante di pino, nel bosco comunale che saranno poi spezzate a turno dalle famiglie con figli a scuola.
Nel 1918 il Capocomune percepisce una stipendio di 365 Corone annue.
Nel 1919 si effettua il cambio di moneta da Corone a Lire.
Nel 1919 si mettono all’incanto le piante di Bagolari al Doss, le albere e gli olmi al Grezot. I bagolari furono messi all’asta con un prezzo base di 450 £ ma ci fu una sola offerta quella di Francesco Inama di Taio dell’importo di 350 £.
Nel 1920 Germano Emer è cassiere comunale, con uno stipendio di 100 £ annue.
Nel 1920 si propone una guardia boschiva unica per Coredo, Tavon e Dermulo, ma quest’ultimo non è d’accordo.
Nel 1920 il comune di Dermulo risulta avere un debito di 25100 £.
Nel 1920 si acquistano 10 lampadine da 15 candele per illuminare le strade, n. 4 da 10 candele per la canonica, n. 2 per la scuola da 10 candele, e n. 3 per la chiesa.
Nel 1921 Pietro Maierhofer, quale presidente del Consorzio Cementi Tassullo, stipula un contratto decennale con il comune di Dermulo per cavare tufi nella zona al Foram, per l’importo annuo di 650 £.
Nel 1921 venne fatto un censimento ufficiale della popolazione.
Nel 1921 il comune concede il permesso al consorzio per l’illuminazione di tagliare 6 piante al Doss. Probabilmente saranno servite per ricavare pali per la luce.
Nel 1921 il comune concorre con la somma di 80 £ perchè venga installato il telefono in paese.
Dal 1° aprile 1921 il comune affitta la casa n. 15 (in realtà era la n. 16) ad Amadio Inama per 35 £ al mese.
Nel 1921 si quantifica un danno di 2500 £ per le trincee scavate in tempo di guerra alle Plazze e ai Pini Grandi.
Già nel 1922 si parla di costruire uno sbarramento sul fiume Noce nei pressi di S. Giustina.
Il 22 gennaio 1922 ci furono le elezioni amministrative dalle quali usci sindaco Giuseppe Inama che però diede subito le dimissioni.
Nel 1922 il sindaco di Dermulo percepisce uno stipendio annuo di 500 Lire.
Nel 1923 la mammana di Dermulo percepisce uno stipendio di 200 Lire.
Nel 1923 il Comune ha bisogno di un segretario comunale, e si parla di assumerlo in consorzio con Taio e Tres. Giuseppe Zambiasi è il segretario di Dermulo.
Nel 1924 si decise di fare un arco, in occasione del passaggio a Dermulo del principe ereditario.
Nel 1925 l’impresa Chierzi chiede al comune di poter estrarre 20 metri cubi di tufi nella p.f. 438.
Nel 1926 Il sindaco di Dermulo, Felice Inama cede al podestà di Taio Giulio Reich la guida del Comune. Celeste Inama è nominato dal podestà delegato per Dermulo.
Nel 1926 la Società Italiana Petroli chiede di installare un distributore di benzina.
Nel 1926 si ricercano campi di atterraggio di fortuna, uno è individuato a Cavauden.
Nel 1928 si decide di tenere in uso Ponte Alto come “attrattiva per il forestiere”.
Nel 1930 moriva a Dermulo il Cav. Rocco Finco originario di Gallio in provincia di Vicenza. Nel nostro paese si trovava in villeggiatura, o forse di passaggio per la villeggiatura.[1]
[1] Sul sito internet della città di Gallio il Finco è annoverato fra le persone illustri: Finco Rocco (cavaliere, industriale) nato a Gallio il 7 novembre 1884, morto a Dermulo (Trento) il 19 aprile 1930 - Uomo profondamente pio e buono, militante nel solco delle direttive sociali della Chiesa, pioniere della concia delle pelli, fu il maggiore di nove fratelli rimasti senza padre. Esponente del Partito Popolare Italiano e convinto della efficacia dei principi religiosi e civili, armonizzati nel cittadino operaio, fu eletto Consigliere provinciale di Vicenza e come tale difese, propugnò e risolse i problemi della ricostruzione dell'Altopiano invaso. Amico di D. cav. Rebeschini, dell'on. Schiavon di Padova, di altri Uomini politici e sociali ebbe i consensi di tutti i benpensanti. Fu membro del Consiglio di Leva, Giudice Conciliatore e presidente del Corpo musicale di Gallio, nonchè della Commissione per il risarcimento dei danni di guerra. Vero pater familias e integerrimo, aveva elevata la propria azienda tra le più note e serie del Veneto, ma poi dovette subire il crollo del dopoguerra; e fu rapito dalla Parca purtroppo molto giovane ancora, quando cominciava a raccogliere i primi frutti della sua opera schiva di ogni esteriorità. Buon espositore, pieno di criterio pratico, il suo ricordo è tuttora vivo; fisicamente di prestigio, leale e concreto.
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