Era il 1914, quando ebbe inizio quell’immane conflitto che vide contrapposte la maggior parte delle nazioni europee. Da una parte l’Impero austriaco e quello tedesco e dall’altra la Russia, la Francia l’Inghilterra. L’Italia che faceva parte della Triplice Alleanza, assieme a Austria e Germania, rinnegò il patto e prese l’occasione per dichiarare guerra all’Austria in quanto, si disse, i due stati alleati non furono attaccati ma oppressori. Come pretesto scatenante il conflitto, fu preso l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell’impero Austro-Ungarico e della sua consorte Sofia, avvenuto a Sarajevo il 28 giugno 1914, per mano dello studente serbo Gavrilo Princip. Dal quel momento, l’Impero Austro-Ungarico mosse battaglia contro la Serbia e di li a poco, per il gioco delle alleanze, entrò in guerra anche la Russia. Il 1° agosto 1914 ci fu la mobilitazione generale e tutti gli uomini abili dai 20 ai 42 anni furono chiamati alle armi. Dopo un periodo di addestramento, furono spediti sul fronte russo o nei Balcani . Nel 1915 anche il Regno d’Italia entrò in guerra contro l’Austria ed il Trentino si ritrovò in una situazione delicata. Oltre al tributo diretto al fronte, tutta la popolazione fu chiamata a concorrere per la causa dell’Impero. A Vermiglio in Val di Sole, la popolazione fu costretta ad abbandonare il paese. Vennero indetti i prestiti di guerra che dissanguarono le casse comunali e non solo; ordinate requisizioni, di bestiame, carri, metalli, furono tolte perfino le campane. I ragazzi e le donne furono invitati a raccogliere erbe ed ortiche per preparare infusi per i militari al fronte. Nel mese di luglio 1915, il comune di Dermulo fu obbligato a fornire all’amministrazione militare 4 bovini adulti. I nostri giovani obbligati al servizio militare, erano stati inviati in Galizia, sul fronte russo dove comandati da ufficiali austriaci, furono mandati a morire contro il fuoco nemico. Di Dermulo, persero la vita su questo fronte tre soldati: Pio Inama, Fortunato Endrizzi e Germano Tamè. Altri tre furono prigionieri dei russi: Attilio Inama, Riccardo Eccher e Rodolfo Eccher. (Presso Radivoskov ?) Chi ebbe la fortuna di tornare, dopo anche sei anni di mancanza da casa, rimase invalido come Emanuele Sandri, Emanuele Tamè e Geremia Emer. Geremia Emer, Emanuele Tamè e Fortunato Eccher appartenevano al 2° Regimento dei Bersaglieri Provinciali (Landschutzen); l’ultimo dei tre aveva anche l’incarico di Guida Pattuglia. I prestiti di guerra per sostenere l’esercito furono molti (almeno otto), e dissanguarono le casse comunali, oltre a quelle di molte istituzioni. L’ Austria si era ripromessa la restituzione, con interessi molto vantaggiosi, ma essendo stata sconfitta nessuno ricevette indietro niente. Per uno di questi prestiti il Comune di Dermulo deliberò di prendere i soldi (1000 Corone) da Francesco Caldana di Coredo. Con il quinto e sesto prestito, Dermulo consegnò alle autorità 4000 Corone. Per il settimo prestito si decise di dare due azioni da 100 Corone ciascuna della ferrovia Trento-Malè e per l’ottavo infine non si sapeva più dove reperire soldi e quindi il comune non potè partecipare. Nel 1916 nella casa di Felice Ambrosi (oggi ex Manzoni) erano acquartierati 24 militari che arrecarono un notevole danno alle strutture. Dal 6 al 25 maggio del 1918 i censiti di Dermulo, lamentarono parecchi danni alle campagne provocati dai cavalli dei soldati. Anche il Comune ebbe danni al pascolo delle Plazze e ai Pini Grandi, dove si erano scavate trincee e tagliati alberi, danni che nel 1921 furono quantificati in 2500 lire. Il 3 novembre 1916, alcuni rappresentanti del comune di Dambel vennero a Dermulo dove per ordine superiore consegnarono tre campane.[1] Il primo di dicembre dello stesso anno, anche Dermulo dovette consegnare una delle sue tre campane ed un anno esatto dopo, ancora un’altra, rimanendo con una sola.[2] Nel mese di novembre 1918, morì a Dermulo Franz Schinagl, soldato austriaco del 7° Battaglione, I°complemento il quale fù tumulato nel cimitero del paese.
Cles, 31 Maggio 1915
A tutti i preposti comunali del distretto politico di Cles
Tutti gli uomini nell’età dai 15 ai 60 anni, trovantosi attualmente in codesto comune, sono da inserirsi in un elenco colle rubriche nome e cognome, anno di nascita, professione, annotazione. Nella rubrica annotazione sarà da prenotarsi se il rispettivo individuo ha qualche difetto e se sia quindi inabile al lavoro. I guardiani partiti oggidì dai distretti giudiziari di Cles e di Fondo sono pure da inserirsi, facendo una relativa annotazione. L’elenco è da compilarsi con tutta la possibile sollecitudine e da rimettersi quanto prima a questo Uffiocio.
L’i.r. Capitano distrettuale Lantschner
Foto proprietà di Fiorina Inama
Ecco la risposta del Capocomune:
ELENCO DEGLI UOMINI NELL’ETA’ DAI 15 AI 60 ANNI CHE SI TROVANO IN DERMULO
Foto proprietà di Alfredo Inama
VERBALE REDATTO NELLA CANCELLERIA DI DERMULO IL
20 DICEMBRE 1918 L’anno millenovecentodiciotto, il giorno 20- Dicembre ad ore, 14 nell’aula solita delle adunanze consigliari, si è riunito il Consiglio Comunale di Dermullo sotto la presidenza del Sindaco Signor Emanuele Eccher, il quale constatata la presenza del numero legale dei Consiglieri stessi ha aperto in nome di S. M. il Re d’Italia una seduta straordinaria. Ascoltato religiosamente da tutti presenti, egli con parola ispirata ai più puri sentimenti d’Italianità, dopo aver salutato la Maestà del Re Vittorio Emanuele III° anche a nome di tutta la cittadinanza ha inneggiato al valore dei nostri fratelli soldati, i quali dopo ben 41 mesi di aspre e sanguinose battaglie contro l’odiato Austriaco oppressore, riuscivano a riunire alla Madre Patria queste terre del Trentino che ne erano state avulse. Ha poi ricordato le meravigliose virtù della Casa Savoia in antitesi a quelle della Casa di Asburgo, il cui trono, poichè retto solo dalla violenza e dalla .....è miseramente andato in frantumi. Accennando quindi alle forme costituzionali ed amministrative del Regno d’Italia, le quali rispondono perfettamente a quelle dei popoli più civili e più generosi, del mondo, chiude, fra la commozione di tutti, il suo entusiastico discorso, inneggiando alla bellezza e alla grandezza della nostra cara Italia sotto la protezione del cui tricolore il popolo redento continuerà la sua marcia trionfale verso il progresso e la più luminosa civiltà. La seduta è sciolta al triplice grido di Viva l’Italia, Viva il Re Vittorio Emanuele III° ! Del che si è redatto il presente verbale in duplice copia, letto approvato e firmato come segue.
Dermullo 20 Dicembre 1918
Il Sindaco
I Consiglieri
I Rappresentanti
Dermulo 10 maggio 1915
All’Inclito I.R. Capitanato Distrettuale in Cles
In relazione al Suo decreto del 1 Maggio a.c. N° 195/1 concernente il rilievo del rame, ottone e zingo. Si partecipa dopo assunto il rilievo. a. Rame K.li 250 in oggetti di cucina, e caldaie ecc. b. Ottone K.li 16 circa in maniglie di porte c. Zingo / / / Il materiale sudetto consiste in oggetti adoperabili nelle famiglie
Dal Comune Dermulo
Foto proprietà di Alfredo Inama
Consegnato alla Gendarmeria di Taio li 30/6.15
Foto proprietà di Alfredo Inama
Una storia di requisizione di carri.
Dermulo 1 dicembre 1917
Inclito I.R. Capitanato Distrettuale di Cles
L’i.r. Erario Militare nella stagione estiva del 1915, ordinava la raccolta dei carri a 4 e 2 ruote. Qui a Dermulo in tale occasione vennero consegnati al Comune N 2 carri a 2 ruote, uno di mia proprietà “Emer Germano” ed uno di Inama Demetrio. Il Comune i detti carri gli feccero condure a Cles per la consegna alla Commissione militare a mezzo di Inama Ferdinando di qui con attiraglio di due buoi ed un secondo uomo Inama Lino in compagnia. I detti carri vennero visitati dalla commissione militare, quello di Inama Demetrio lo ha scartato, ed il mio fu ritenuto buono, valutato C. 45.- pagate all’atto al carradore Inama. Il capocomune Eccher Emanuele viene da me a pagarmi il carro esibendomi C. 40- trattenendosi di spese C. 5- cioè C. 4- pel caradore, e C. 1.- pel secondo uomo Inama Lino. lassiando affatto escluso Inama Demetrio perchè questo ha detto che non paga. Io senentendo questa cosa, ho detto al capocomune che per andare 2 carri a 2 ruote da Dermulo a Cles non occorevano 2 uomini ed un paio di buoi, cosa di tutto luso in questi tempi; così il capocomune partì. Vienne una seconda volta dicendomi, che io paghassa C. 4 - pel carradore e le C. 1.- pel secondo uomo le pagherà il Comune; Io gli ho detto che pago la mia metà cioè C. 2-giachè, se il carro di Inama Demetrio fu scartato non importa; se i carri venivano scartati tutti due chi pagava la spesa? Non basta; in seguito viene da me Inama Felice cursore comunale a volere una rissoluzione se o meno voglio pagare le C. 4- io gli risposto che non pago le C. 4- ma che pago C. 2- non più al Comune ma che queste vadi in favore del fondo poveri di Dermulo. Se il capocomne avvesse detto sul bel principio che la spesa spetta ai possessori dei carri, ogniuno conduceva il suo carro a Cles, e non occoriva 2 buoi e 2 uomini. Io ed un mio ragazzo facceva per me, o che pure consegnava detto carro alla stazione del Tram che tengo sulla porta ed il carro in parola con 60 centesimi veniva trasportato da Dermulo a Cles. Nel tempo come ci troviamo oggi tutti i comuni incontrano spese imprevedute; così anche questa picola spesa a mio modo di vedere potrebbe essere sostenuta da questo Comune. Mi rivolgo indi umilmente a codest’ i.r. Autorità pregando di voler far si che il comune di Dermulo mi paghi le agognate C. 45.- corrispondendomi il relativo interesse dall’epoca che gli fu consegnato il carro giachè siamo a tempi che alla povera gente occore denaro.
devotissimo
Foto proprietà di Germano Inama
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