L’abbondante uso di legname che si faceva nelle costruzioni delle case, le scorte di fieno e legna, l’adiacenza delle stesse case, la scarsa manutenzione dei camini, erano i principali fattori di rischio per lo sviluppo d’incendi. Questi poi, frequentemente erano dolosi, provocati da qualche bambino o da qualche persona con disturbi psichici. Dal considerevole numero di richieste di questue per gli incendiati dei vari paesi del Tirolo, che si trovano negli atti dell’ Archivio Comunale di Dermulo, ci si fa un’idea della dimensione del problema. Dermulo fu risparmiato dai grandi incendi che colpirono spesso duramente gli altri paesi, però contro il fuoco si dovette lottare almeno in quattro occasioni. Nel 1847 un incendio colpì le case n. 20-21 e 22, la chiesa e il campanile, provocando ingenti in paese. Pietro Inama era il proprietario delle case da dove era partito l'incendio e in quell'anno ricopriva l’incarico di sindaco della chiesa. Per un motivo non molto chiaro ci si era dimenticati di pagare il premio dell’assicurazione incendi e quindi le spese per la ristrutturazione della chiesa, vennero a ricadere sulla popolazione. Tutti i dermulani si impegnarono a eseguire giornate di lavoro gratuite. Ritengo che il sottofondo di materiale bruciato, comparso lungo la strada nei pressi del lavatoio, in occasione degli scavi per la posa delle nuove fognature provenga dalla chiesa.
La Giunta provinciale della Contea principesca del Tirolo nel 1891, voleva conoscere come ogni comune era organizzato per la prevenzione e la lotta contro gli incendi, e a tal scopo in data 16 ottobre irradia una circolare. In essa erano contenuti nove quesiti ai quali il capocomune doveva rispondere: D. Viene in codesto comune fatta l’annua visita del fuoco nel modo prescritto dal § 4 del regolamento di polizia sugli incendj e pei pompieri ed assunto sopra ogni visita un’ protocollo e furono negli anni 1888, 1889 e 1890 verificati e tolti inconvenienti? R. In questo comune viene fatto due annue visite del fuoco da una commisione comunale, e negli anni 1888 1889 e 90 venero verificati e tolti l’inconvenienti. D. Quante volte all’anno, a qual epoca e a chi vengono spazzati i camini in codesto comune? R. Vene spazzati i camini per una volta all’anno nel tempo d’inverno da un spazzacamino dell’arte. D. Le case di codesto comune sono riunite in un’ paese più o meno chiuso o divise in più gruppi, oppure prevalentemente isolate e quante case abbraccia a) il paese chiuso, b) ogni gruppo da nominarsi? R. Le case di questo comune sono divise in più gruppi e venne sono anche di isolate per ogni gruppo contiene dalle 4 alle 5 case circa. D. Vi è in codesto comune un regolamento sugli incendj a senso del § 11? R. _________ D. Pel caso d’un’incendio ha il comune a disposizione sufficiente acqua a) da un torrente, b) da una vasca, c) da una o più fontane pubbliche con o senza serbatojo? oppure ne diffetta, e come vi si potrebbe rimediare? R. Pel caso d’un’incendio si a acqua a sufficienza a) da un Rivo b) da una fontana pubblica ed una piccola cisterna. D. Che attrezzi possiede il comune per spegnere il fuoco? (Si attende la rassegna d’un esatto elenco.) R. Il Comune per spegnere il fuoco possiede: N° 8 secchie di pele, N° 2 arponi e una scala. D. Vi è in codesto comune a) un corpo sociale di pompieri volontari, b) un corpo di pompieri volontari comunali, c) un corpo di pompieri privati? Sotto il comando di chi sta il medesimo e quanti membri conta, nonchè in che anno fu costituito e finalmente quante prove all’anno esso tenga? R. Corpi di pompieri nessuno. D. Sono le case di codesto comune provvedute di tini da fuoco, di lanterne, di scale e di arponi come prescrive il § 18? R. Le case di questo comune e provedute di scale e tini in caso di un incendio. D. A quanto amontò la spesa del comune per scopi di incendio negli ultimi 10 anni? R. ________ Nel 1845 il comune ordinava a Giuseppe Molignoni di Rabbi la costruzione di quattro secchie per spegnere gli incendi. A Dermulo si parla la prima volta dei pompieri nel 1893 quando si decise di aggregare due uomini al corpo di Taio. Il 29 ottobre 1896 a Dermulo ci sono 4 pompieri che però dipendono dal corpo di Taio. I loro nomi sono: Geremia Emer, Fortunato Eccher, Pietro Chistè e Giacomo fu Filippo Inama . Nel 1897 si intravedeva la necessità di creare un corpo pompieri autonomo, anche per ottenere maggior contributi. Nel 1898 si deliberava l’acquisto di una scala a ramponi e di 2 fanali per una spesa complessiva di 21 F. Nel 1903 si decise la nomina di altri 4 pompieri con l’obbligo di subordinazione al corpo di Taio e di effettuare 4 manovre con Taio e 6 con Dermulo. Si decideva l’acquisto di una scala a ramponi, una manarina e due fiaccole. (Vedi documento qui sotto) Nel 1903 il corpo pompieri di Taio, assieme a Dermulo contava 20 uomini. Nel 1906 rassegnava le dimissioni da pompiere Geremia Emer. Nel 1906 il Comune elargiva un contributo di 8 Corone per la festa dei pompieri. Nel 1909 entra nei pompieri Desiderato Endrizzi. Il 20 febbraio 1912 si inaugurava la nuova pompa costruita dalla ditta Kreureuter di Vienna. Si comperavano delle maniche piccole, una lanterna, una scala a ramponi per un costo di 1488 Corone.
Foto dal sito dei Vigili del fuoco di Taio
Nel 1912 i pompieri ricevettero un sussidio di 500 Corone da Innsbruck. Il 11 giugno 1918 scoppiava un incendio al maso Pilon (Voltoline) dove intervenivano i pompieri di Dermulo. Nel 1919 si vorrebbe creare un corpo Pompieri autonomo da Taio, ma poi invece si continuò assieme a Taio. Nel 1921 Fortunato Eccher era caporale del distaccamento pompieri di Dermulo che, oltre a lui, contava altri 4 uomini. Nel 1921 scoppiava un incendio a Torra, dove intervennero i pompieri di Dermulo con la pompa trainata dai buoi di Giacomo Brida. Nel 1922 i pompieri chiedevano 4 berretti. Nel 1923 davano le dimissioni 2 pompieri: Fortunato Eccher e Luigi Inama di Romedio. Nel 1925 si tenta di costituire il corpo autonomo di Dermulo che dopo un tentativo a vuoto il 23 settembre 1925 diventa realtà. Il corpo è fornito del seguente materiale: n. 2 monture di mezza tenuta n. 2 monture da lavoro n. 2 berrette n. 1 elmo n. 1 tromba per segnali n. 2 corde di salvataggio.
CASE ASSICURATE CONTRO GLI INCENDI E LORO PROPRIETARI NEL 1865
Dermullo lì 29/1.03
La dichiarazione de Pompieri all’onorevole Comune. I sotofirmati uniti fanno cueste dichiarazioni come segue. I. Che il Comune entro il mese di Aprile 1903 fara una nomina di altri cuatro uomini, e ridure i vestiti ½ parata come cuelli di lavoro. II. Noi ne oblighiamo di fare solo 4 manovere all’anno col corpo pompieri di Tajo elle atre sei le viene fatte a Dermullo. III. Il comune entro il detto mese fara costruire una scala a rampone et un manarino, e due fiacole. IV. Il corpo restera sempre soto il comando del Signor Ispettore di Tajo. V. I pomppieri si obligano di restare con cueste condizioni solo per due anni, ma sempre però con motivi sufizienti riconosciuti dal Signor Ispettore, ogni pompiere poudare anche prima la sua dimissione, come peresempio il Caporale non si asume la carica se non fosse direto il corpo dal presente Signor Ispettore. VI. La menistrazione della cassa i pompieri i desira che la sia separata dalla cassa del corpo di Tajo. Letto e firmato
All’eccelsa Giunta Provinciale in Innsbruch
L’eccelsa Giunta provinciale a acordato dal fondo Pompieri Provinciale con suo decreto dei 5 Dicembre 1910 N. 3621/VIII un sussidio di C. 500 per l’aquisto di una Pompa per spegnere li Incendi ed una scala a mano ed una Rampone 2 fiacole ed una Lanterna. La Pompa di qui sopra e statta ordinata e dal suo Fabrichatore fu spedito la relativa fattura che incompiego si allega con preghiera di voler rimetersi a volta di Posta le già accordate le 500 Corone di piu si allega fattura delle 4 funi (cordoni) pei Pompieri.
Questo Comune per fare li aquisti entro specificati cioè
Il Comune deve sottostare al pagamento di Corone 870,60 importo assai rilevante considerato le strettissime condizioni a qui si trova questo Comune dovendo emettere le Adizionali Comunali dal 360%. Lo scrivente Capocomune confida e spera che questa Autorità Superiore vora accordare Nuovo Susidio nell’anno 1912 che il Comune i noltrerà Annaloga istanza.
Dal Uffizzio Comunale di Dermullo. Di seguito si riporta la poesia di Pietro Tommaso Scaramuzza scritta a proposito dei cosi detti "solfraniei" ovvero zolfanelli o fiammiferi, visti come uno strumento pericoloso se in mani sbagliate e causa di gravi incendi.
[1] AST Giudizio Distrettuale di Cles - Busta 50.
[2] Dermulo non è stranamente compreso
sotto il corpo pompieri di Tassullo, forse si tratta di un errore
di stampa.
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