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L’abbondante uso di
legname che si faceva nelle costruzioni delle case, le scorte di fieno
e legna, l’adiacenza delle stesse case, la scarsa manutenzione dei
camini, erano i principali fattori di rischio per lo sviluppo
d’incendi. Questi poi, frequentemente erano dolosi, provocati da
qualche bambino o da qualche persona con disturbi psichici.
La Giunta provinciale della Contea principesca del Tirolo, nel 1891 voleva conoscere come ogni comune fosse organizzato per la prevenzione e la lotta contro gli incendi, e a tal scopo, in data 16 ottobre irradiò una circolare. In essa erano contenuti nove quesiti, ai quali il capocomune doveva rispondere: D. Viene in codesto comune fatta l’annua visita del fuoco nel modo prescritto dal § 4 del regolamento di polizia sugli incendj e pei pompieri ed assunto sopra ogni visita un protocollo e furono negli anni 1888, 1889 e 1890 verificati e tolti inconvenienti? R. In questo comune viene fatto due annue visite del fuoco da una commissione comunale, e negli anni 1888 1889 e 90 venero verificati e tolti l’inconvenienti. D. Quante volte all’anno, a qual epoca e da chi vengono spazzati i camini in codesto comune? R. Vene spazzati i camini per una volta all’anno nel tempo d’inverno da un spazzacamino dell’arte. D. Le case di codesto comune sono riunite in un paese più o meno chiuso o divise in più gruppi, oppure prevalentemente isolate e quante case abbraccia a) il paese chiuso, b) ogni gruppo da nominarsi? R. Le case di questo comune sono divise in più gruppi e venne sono anche di isolate per ogni gruppo contiene dalle 4 alle 5 case circa. D. Vi è in codesto comune un regolamento sugli incendj a senso del § 11? R. _________ D. Pel caso d’un’incendio ha il comune a disposizione sufficiente acqua a) da un torrente, b) da una vasca, c) da una o più fontane pubbliche con o senza serbatojo? oppure ne difetta, e come vi si potrebbe rimediare? R. Pel caso d’un’incendio si ha acqua a sufficienza a) da un Rivo b) da una fontana pubblica ed una piccola cisterna. D. Che attrezzi possiede il comune per spegnere il fuoco? (Si attende la rassegna d’un esatto elenco.) R. Il Comune per spegnere il fuoco possiede: N° 8 secchie di pelle, N° 2 arponi e una scala. D. Vi è in codesto comune a) un corpo sociale di pompieri volontari, b) un corpo di pompieri volontari comunali, c) un corpo di pompieri privati? Sotto il comando di chi sta il medesimo e quanti membri conta, nonchè in che anno fu costituito e finalmente quante prove all’anno esso tenga? R. Corpi di pompieri nessuno. D. Sono le case di codesto comune provvedute di tini da fuoco, di lanterne, di scale e di arponi come prescrive il § 18? R. Le case di questo comune sono provvedute di scale e tini in caso di un incendio. D. A quanto ammontò la spesa del comune per scopi di incendio negli ultimi 10 anni? R. ________ Nel 1845 il comune ordinava a Giuseppe Molignoni di Rabbi, la costruzione di quattro secchie per spegnere gli incendi. A Dermulo si parla la prima volta dei pompieri nel 1893, quando si decise di aggregare due uomini al corpo di Taio. Il 29 ottobre 1896 a Dermulo c'erano quattro pompieri che però dipendevano dal corpo di Taio. I loro nomi sono: Geremia Emer, Fortunato Eccher, Pietro Chistè e Giacomo fu Filippo Inama . Nel 1897 si intravedeva la necessità di creare un corpo pompieri autonomo, anche per ottenere maggior contributi. Nel 1898 si deliberava l’acquisto di una scala a ramponi e di due fanali, per una spesa complessiva di 21 F. Nel 1903 si decise la nomina di altri quattro pompieri con l’obbligo di subordinazione al corpo di Taio e di svolgimento di quattro manovre con Taio e sei con Dermulo. Si decideva l’acquisto di una scala a ramponi, una manarina e due fiaccole. (Vedi documento qui sotto) Nel 1903 il corpo pompieri di Taio, assieme a Dermulo contava 20 uomini. Nel 1906 rassegnava le dimissioni da pompiere Geremia Emer. Nel 1906 il Comune elargiva un contributo di 8 Corone per la festa dei pompieri. Nel 1909 entra nei pompieri Desiderato Endrizzi. Il 20 febbraio 1912 si inaugurava la nuova pompa costruita dalla ditta Kreureuter di Vienna. Si comperavano delle maniche piccole, una lanterna, una scala a ramponi per un costo di 1488 Corone.
La vecchia pompa dei pompieri di Dermulo. (Foto dal sito dei Vigili del fuoco di Taio)
Nel 1912 i pompieri ricevettero un sussidio di 500 Corone da Innsbruck. Il 11 giugno 1918 scoppiava un incendio al maso Pilon (Voltoline) dove intervenivano i pompieri di Dermulo. Nel 1919 si vorrebbe creare un corpo Pompieri autonomo da Taio, ma poi invece si continuò assieme a Taio. Nel 1921 Fortunato Eccher era caporale del distaccamento pompieri di Dermulo che, oltre a lui, contava altri quattro uomini. Nel 1921 scoppiava un incendio a Torra, dove intervennero i pompieri di Dermulo con la pompa trainata dai buoi di Giacomo Brida. Nel 1922 i pompieri richiesero al comune quattro berretti. Nel 1923 rassegnavano le dimissioni i pompieri Fortunato Eccher e Luigi Inama di Romedio. Nel 1925 si tenta di costituire il corpo autonomo di Dermulo che dopo un tentativo a vuoto il 23 settembre 1925 diventa realtà. Il corpo è fornito del seguente materiale: n. 2 monture di mezza
tenuta
Qui sotto si possono cosultare alcuni documenti presenti nell'archivio preunitario del Comune di Dermulo.
CASE ASSICURATE CONTRO GLI INCENDI E LORO PROPRIETARI NEL 1865
Dermullo lì 29 gennaio 1903
La dichiarazione de Pompieri all’onorevole Comune. I sottofirmati uniti fanno queste dichiarazioni come segue. I. Che il Comune entro il mese di Aprile 1903 farà una nomina di altri quatro uomini, e ridurre i vestiti ½ parata come quelli di lavoro. II. Noi ne obblighiamo di fare solo 4 manovre all’anno col corpo pompieri di Tajo e le altre sei le viene fatte a Dermullo. III. Il comune entro il detto mese farà costruire una scala a rampone et un manarino, e due fiacole. IV. Il corpo resterà sempre sotto il comando del Signor Ispettore di Tajo. V. I pompieri si obbligano di restare con queste condizioni solo per due anni, ma sempre però con motivi sufizienti riconosciuti dal Signor Ispettore, ogni pompiere può dare anche prima la sua dimissione, come per esempio il Caporale non si assume la carica se non fosse diretto il corpo dal presente Signor Ispettore. VI. L'amministrazione della cassa i pompieri i desira che la sia separata dalla cassa del corpo di Tajo. Letto e firmato
All’eccelsa Giunta Provinciale in Innsbruch
L’eccelsa Giunta provinciale a accordato dal fondo Pompieri Provinciale con suo decreto dei 5 Dicembre 1910 N. 3621/VIII un sussidio di C. 500 per l’acquisto di una Pompa per spegnere li Incendi ed una scala a mano ed una Rampone 2 fiaccole ed una Lanterna. La Pompa di qui sopra e stata ordinata e dal suo Fabrichatore fu spedito la relativa fattura che incompiego si allega con preghiera di voler rimettersi a volta di Posta le già accordate le 500 Corone di più si allega fattura delle 4 funi (cordoni) pei Pompieri.
Questo Comune per fare li aquisti entro specificati cioè
Il Comune deve sottostare al pagamento di Corone 870,60 importo assai rilevante considerato le strettissime condizioni a qui si trova questo Comune dovendo emettere le Adizionali Comunali dal 360%. Lo scrivente Capocomune confida e spera che questa Autorità Superiore vorrà accordare Nuovo Sussidio nell’anno 1912 che il Comune i noltrerà Annaloga istanza.
Dal Uffizzio Comunale di Dermullo. Di seguito si riporta la poesia di Pietro Tommaso Scaramuzza scritta a proposito dei cosi detti "solfraniei" ovvero zolfanelli o fiammiferi, visti come uno strumento pericoloso se in mani sbagliate e causa di gravi incendi. |
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TITA
L'àst sentù, ciaro Zoan,
Ah! perbaco!. ogn’auter di
E no s’trata pù tra noi
L’àst sentù? ancia sta not
Oh via,
via... no al!
ci cogn’
essergi vergot:
TITA
Ma l’è
chel che pensi anc mi
se n’inzendi
’nte ’n paes
Birbantoni si, perdio;
l’abba
semper da restar
ZOAN
Ti,
compare, àst ben reson,
par el
pù, veh, ogni gialiot
Ma ci
cogni ’ndré tornar
porues
dir, veh, la metà
TITA
Ah! L’è
vera, el sai anc mi;
col
proebir de farnin pù:
ZOAN
Chesto
nò... Mi no ‘l farues,
e par
dir la verità
Sast
demò endo sta ’l mal,
lagiar
vénderlì a ci vuel,
Basta
nar via sul marcià,
e ’nzì
tant i te stufìs
Ma
pasienza; ancor va là,
ma,
parbaco, i solfranièi
Ah! L’è chesto ’l grand erór,
ma se s’
tegn i solfraniei
Gè pò
ancor n’autra reson
che a so
ciasa zerta zent
E par.
chesto mi n’ài vist,
e ci sà
canti n’è nà,
Zerti
po’ i vuel dir che l’è
natural
ci à securà,
Mi però
creder no vuei
Putost
credi gi sia stà
TITA
Giast
reson, veh, ‘l digest tì
Pò
gialioti 'gi;n’è stà
Ma del
rest mi vuei tegnir
parchè
almen la pora zent,
Ma
tornand al prim descors
de sti ’nzendi
che ogni di
ZOAN
Nò,
compare... scusa pùr
che i sà
’l stombel che lì bat
Ma mi ’nveze
te dirai
col
lagiar liberament
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[1] AST Giudizio Distrettuale di Cles - Busta 50. [2] Dermulo non è stranamente compreso sotto il corpo pompieri di Tassullo, forse si tratta di un errore di stampa. |