I SOPRANNOMI

 

 

Tutti gli abitanti dei vari paesi nonesi, hanno da tempi antichi il loro soprannome. Ad esempio, quelli di Taio sono detti Forbesete, quelli di Coredo Gnoci, quelli di Sanzeno Brusamartiri. I dermulani sono detti Zorle, nome dialettale dei maggiolini. Ciò si dice fosse dovuto alla concomitanza della festa patronale dei SS. Filippo e Giacomo (3 maggio) con la comparsa massiccia delle zorle. Oggi il maggiolino è quasi scomparso ma fino agli anni settanta del Novecento era molto frequente il ciclico manifestarsi di sciami dei quali lo scrivente ha ancora un vivo ricordo. L’adulto di questo coleottero arrecava danni ingenti alle coltivazioni, tanto che, nel corso dell'Ottocento, si provvedeva alla sua eliminazione con vere proprie campagne di raccolta obbligatorie e incentivate dal comune. Le zorle raccolte in sacchi venivano poi bruciate. Nel 1902 ad esempio, venivano corrisposti 4 Soldi per ogni chilogrammo di zorle distrutte.

Più in particolare poi, ogni famiglia aveva un proprio soprannome con il quale veniva riconosciuta in paese. Il soprannome, nato per la necessità di una ulteriore distinzione delle persone,[1] si è formato con le stesse modalità del cognome, prendendo origine da una caratteristica fisica, dalla professione, dalla provenienza o dal nome di un antenato. Il soprannome non era e non è da ritenersi offensivo, tanto che veniva usato anche ufficialmente nella stesura dei vari documenti privati, negli scritti comunali,[2] nei registri parrocchiali, ecc.

Sul retro di un documento del 1801, rinvenuto nei protocolli del notaio Pietro De Medis, presso l’A.S.Tn., si leggono i seguenti soprannomi riferiti a persone di Dermulo: Bepo, Franzelin, Ferara, Tomelin, Murar, Rizzo, Supazo e Pignat. Altri soprannomi si rinvengono in documenti del XIV e XV secolo: Barbacou, Duca o Duce, Foza, e Tanzo.

Nell’elenco dei soci fondatori del Consorzio di irrigazione di Dermulo, troviamo i due omonimi Daniele Inama fu Giovanni, differenziati dai soprannomi Foga e Zanet.

Nel registro dei morti nell’A.P.T., all’anno 1775 si legge: Vidua Massenza alias dicta Tomellina.

Infine, un caso particolare di stupefacente casualità (o forse poca attenzione dei genitori) fu l'esistenza di due Giuseppe Inama, nati entrambi nel 1821, abitanti nello stesso caseggiato (casa  n.26-27), soprannominati entrambi Rodar. Solo successivamente, uno dei due verrà riconosciuto con l'appellativo Bomba.

Si riporta di seguito l’elenco di tutti i soprannomi divisi per famiglia, comprendente anche quelli dimenticati, estinti o non più utilizzati.[3]

 

 

CORDINI
 

STORN

Del soprannome (forma dialettale di sordo), che si riscontra nel 1662, non è stato possibile determinare con sicurezza la persona alla quale era riferito. Molti indizi però, consentono di attribuirlo a Martino Cordini oppure a suo padre Giacomo.

 

JOS

Riferito a Antonio figlio di Nicolò Cordini di Dermulo abitante a Tassullo. Jos derivava dal cognome del suocero di Antonio, pure di nome Antonio.
 

 

 

 

 

BATTISTI
 

FONÀL

Il capostipite Luigi Battisti proveniva da Fondo, in dialetto Fón, da cui Fonal.
 

 

 

 

BRIDA
 

TARINÈL

Il significato è sconosciuto, forse riferito ancora al capostipite Vittore, sicuramente al figlio Lorenzo. Ipoteticamente, assodato che il soprannome è presente a Flavon, potrebbe derivare dalla moglie di Lorenzo, Marianna Giovannini di Flavon.

 

MÉNEGE

Da Domenico (Ménec) erano così chiamate le figlie Dorotea e Angelina.
 

 

 

 

CHISTE'
 

PERÀZZO

Deriva dall'accrescitivo/dispregiativo del capostipite  Pietro  (1830).
 

 

 

 

ECCHER
 

ANDRÈI

Dal nome Andrea, figlio di Lorenzo nato nel 1830, furono così chiamati i suoi discendenti. (A volte detti anche Anderli)

 

BECIÀR

 

Dall’attività di macellaio svolta dal capostipite Lorenzo, vennero così denominati i discendenti, anche se al giorno d’oggi, questo soprannome è andato in disuso.

 

RÌCHELI

Dal nome Enrico, figlio di Lorenzo nato nel 1830, erano così detti i suoi discendenti.

 

TOCHÈL

Soprannome personale di etimologia sconosciuta (pezzetto?) riferito a Luigi figlio di Filippo.

 

 

 

 

EMER
 

CIALIÀR

Dall’attività di calzolaio di Giovanni (1741-1803), erano così denominate tutte le famiglie Emer di Dermulo già alla metà dello Ottocento.
 

 

 

 

ENDRIOCHER
 

GIOSEFÌN

Riferito presumibilmente solo a Giuseppe, derivando infatti dal diminutivo di Josef.
 

 

 

 

ENDRIZZI
 

BAGÒZ

Il soprannome deriva forse da baga, cioè otre, e fu affibbiato a Giovanni figlio di Silvestro. Nel registro dei matrimoni all’anno 1770, si legge che un certo Giobatta Domenico Lucchin della Pieve di Denno, sposava Elisabetta figlia del fu Simone Bagoz di Tres. Nel 1794 nello stesso libro troviamo che Orsola Bagozzi figlia di Giobatta Lucchin di Denno, abitante a Tres, sposava  Giovanni Endrizzi di Silvestro di Dermulo. Si trova documentato riferito a  Giovanni nel 1856.

 

BAMBÌN

Soprannome di una famiglia che originariamente era Pignata, estinta con Giovanni all’inizio del Novecento.

 

BARBÉTI

Si trova anche nei registri parrocchiali, e deriva chiaramente da barba.

 

MILANESI

Erano così anche chiamati, i discendenti di Romedio Pignàt che per un breve periodo abitò a Milano. Da Dermulo sono poi emigrati in Austria ed in Nord America.

 

MÓRGHEN

Forse deriva dal saluto tedesco Guten Morgen. Soprannome personale di Giovanni, già Pignat, che si ritrova nel 1890. All’inizio del Novecento sarà detto Bambin.

 

PIGNÀT

Pignata o Pignat è il nome di un recipiente e potrebbe derivare dall'attività di oste svolto dalla famiglia. Dovrebbe essere stato il soprannome unico di tutte le famiglie Endrizzi di Dermulo e anche se la prima volta, se lo  ritrova affibbiato a Giacomo nato nel 1732, forse era già riferito al padre Antonio.

 

ROMANI

Da Romana loro nonna materna, erano così chiamati i figli di Giuseppe.

 

ZÌTOL

Soprannome appartenuto inizialmente alla discendenza di Silvestro Inama e poi passato ai discendenti di Germano Endrizzi, tramite il matrimonio contratto da quest’ultimo con Rachele Zìtola.

 

 

 

 

INAMA
 

BATISTÈL

Soprannome dato ad una ramificazione dei Fógi, derivante dal nome Giovanni Battista, susseguitosi per quattro generazioni di padre in figlio. Fu affibbiato, anche per un certo tempo, a Camillo Inama Sèp che prese in moglie una figlia dell’ultimo Giovanni Battista.

 

BETÌN

Altro soprannome di Giovanni Battista Inama (+1859) derivante dal nome della madre Elisabetta.

 

BÓMBA

Affibbiato per la prima volta a Giuseppe Rodar, per distinguerlo da un altro Giuseppe, sempre con lo stesso soprannome. Bomba sta per spacconata.

 

BOTÀR

Dall’attività di fabbricante di botti di Giacomo Antonio una volta Rodar.

 

CAMILI

Dal nome Camillo furono così chiamati i suoi discendenti.

 

CIAPELÀR

Riferito a Luigi fu Giovanni Rodar, per la sua attività di accorciatore di capelli.

 

DALL'OIO

Riferito a Giovanni Inama nel 1788. Probabilmente aveva a che fare con l'obbligo di contribuzione in olio, che Giovanni doveva fare nei confronti della Primissaria. Ma è anche possibile si riferisse alla sua attività di spremitura dei semi oleosi effettuata con il "torchio dall'olio". Molto probabilmente tale attività, documentata nel 1777 era espletata anche dal padre Giovanni Battista.
 

FILÌP

Deriva chiaramente dal nome proprio Filippo riferito ai discendenti di una famiglia Inama di Fondo. La natura di soprannome non è comunque del tutto chiara in quanto in un documento si legge Christofll Inama “gennant Phillip” cioè “detto Filippo” che quindi era il soprannome di Cristoforo.     Per cui i nomi Matteo e Cristoforo, seguiti da “Filippi” sono da intendersi “detti Filip”. Altra testimonianza del 1574 dove lo stesso Floriano è apostrofato “Filip” .

 

FÓGIA

Significato incerto, deriva forse da foga=fretta, o da foza che era una parte del cappuccio. Nella forma Foza il soprannome si trova fin dal 1350. A Tres, da dove sembra provenisse il primo Inama, nel 1504 viveva un Bartolomeo detto Foza (il soprannome poi divenne cognome). Il soprannome appare in tempi recenti in un documento del 1794.

 

GUSLÒT

Deriva da guslina, ossia l'ago adoperato dai tessitori. Affibbiato a Pietro Rodar dopo il suo matrimonio con Teresa Mendini; Gusla era il soprannome della famiglia di Teresa.

 

MARIANÈL

Era il soprannome di Emanuele Inama (el Mani Marianel). Dal nome della madre Marianna.

 

MARÌN

Dal nome proprio Marino, ricorrente per varie generazioni, era così chiamata una ramificazione, oggi estinta della linea di Gaspare. La casa vecchia di Alberto Zanon nel ‘700 era detta ai Marini.

 

OTTAVIO (DELL')

Soprannome dato a Giacomo, Giuseppe e Giovanni Battista figli di Giacomo Inama e nipoti di Ottavio Inama. In diversi documenti i tre sopraccitati fratelli comparivano erroneamente come "fu Ottavio", anzichè "fu Giacomo", per cui ho dedotto che erano conosciuti con l'appellativo "dell'Ottavio", loro nonno. I discendenti di Giuseppe in seguito saranno soprannominati Sèpi.

 

PERÒTA

 

Soprannome personale di Pietro fu Giovanni Inama di Taio, in precedenza detto Rodar.

 

POSSIDÈNT

Soprannome di Antonio (n. ca. 1720 +ca. 1794)  figlio di Giovanni Battista e Dorotea Tomazzoli.

 

RODÀR

Dall’attività di fabbricante di ruote e di carri di Giovanni Giacomo (1750). Oggi il soprannome è usato per i discendenti degli Inama spostatisi a Taio nel 1810, mentre a Dermulo è stato soppiantato da altri.

 

SALÀ

Soprannome riferito a Silvestro Inama, figlio di Gaspare, che riprendeva il cognome della madre Domenica Salà di Nanno.

 

SÈP

Deriva da Giuseppe nato nel 1735. Fu utilizzato a partire da Giacomo all’inizio dell’Ottocento.

 

TÒFOL

Deriva dalla forma dialettale del nome Cristoforo e al plurale Toffoli o Toffoi era riferito ai figli di Cristoforo Inama di Fondo, possidenti a Dermulo.

 

TOMELÌN

Deriva dalla forma dialettale del nome Bartolomeo: Tomèla, di cui Tomelin era il diminutivo. Riferito in origine a Bartolomeo Inama, poi passato alla famiglia di Giuseppe Massenza che ne aveva sposato una figlia.

 

VALENTÌN

Dal nome del capostipite Valentino nato nel 1788, il cui ceppo si è estinto negli anni Quaranta del Novecento.

 

TODÉS-C

Soprannome riferito ad Arcangelo Inama figlio di Giacomo, probabilmente per aver vissuto temporaneamente in area tedesca.


ZANÉT

Deriva da Giovanni fratello di Giuseppe Bomba. Oggi il soprannome vive nelle figlie di Lino, ultimo discendente maschile.

 

ZÌTOL

Deriva da zitole, cioè quello che rimane dal grasso di maiale fuso. Il soprannome è usato a partire da Silvestro nato nel 1778 e si è estinto, per quanto riguarda le famiglie Inama, con Primo. Tramite il matrimonio di Rachele Zìtola con Germano Endrizzi, i soprannome è poi transitato ai discendenti di quest'ultimo.

 

 

 

 

MASSENZA
 

FABIÀN

Da Fabiano capostipite di una linea della famiglia Massenza.

 

TOMELÌN

Deriva dalla forma dialettale del nome Bartolomeo: Tomèla, di cui Tomelin era il diminutivo. Soprannome originariamente riferito a Bartolomeo Inama, poi passato alla figlia Caterina, seconda moglie di Giuseppe Massenza. Quindi affibbiato al figlio Antonio ed infine alle sue due figlie Anna e Domenica, dette appunto Tomeline.

 

DAI RAUTI

Soprannome riferito a Giovanni Massenza masadore al Maso Rauti, nella seconda metà del '800.
 

 

 

 

MELCHIORI
 

BRIÓN

Probabilmente deriva dal cognome Brion esistente a Taio e a Mollaro nel Settecento, con cui il Melchiori era probabilmente imparentato.

 

 

 

 

MENDINI
 

BORTOLIN

Soprannome riferito a Bartolomeo figlio di Bartolomeo Mendini nel 1786.
 

GUSLÒT

Da guslina, ovverosia l’ago usato dai tessitori, deriva questo soprannome della famiglia di Romedio figlio di Giuseppe Mendini. Il soprannome potrebbe essere stato affibbiato per la prima volta proprio a Giuseppe che era tessitore.

Alla metà dell’Ottocento il soprannome passò per mezzo di un matrimonio ad una famiglia Inama e precisamente a Pietro figlio di Baldassare che con i suoi discendenti lo manterrà vivo fino ai giorni nostri.

 

MÀNDOLA

Soprannome riferito a Maria Sborz vedova di Antonio Mendini. Non è dato a sapere se il soprannome era anche riferito al marito.
 

MASADÓRI

Il soprannome deriva dalla mansione svolta dai fratelli Giuseppe e Pietro fu Francesco Mendini agli inizi dell'Ottocento al Maso Voltoline. Poi i Mendini si trasferirono a Taio e a Sanzenone occupandosi sempre della conduzione di masi.
 

MONIÈL

Soprannome di significato sconosciuto, estinto con la morte di Angelo nel 1962 e riferito già al nonno Romedio.

 

BÉLGEN

Riferito personalmente ad Angelo.

 

SPEZZAMONTE

Soprannome riferito Giovanni fu Bortolo Mendini in un documento del 1826. Lo spezzamonte era la professione di chi cavava le grosse pietre con l'uso di picconi. Pietra poi rifinita dagli scalpellini.
 

SÉCIA Soprannome riferito a Emilia sorella di Angelo.
 
TENCIUS (TANZO)

E' il soprannome più antico dei Mendini e lo troviamo affibbiato per la prima volta nel 1377 a Nicolò fu Nascimbene nella forma "Tencius". Qualche anno dopo in due documenti del 1380 e 1381 appariva Odorico detto "Tanzo" figlio del fu Nascimbene. Risulta quindi evidente che se i due fratelli Odorico e Nicolò portavano lo stesso soprannome, doveva per forza essere già riferito al padre Nascimbene, ma forse anche al nonno Raimondino. Oltre alle tre occorrenze citate del 1377, 1380 e del 1381 ce ne è pervenuta un'altra del 1452 riferita a Gregorio nipote di Odorico in questa occasione nella forma "Tencius". Etimologicamente potrebbe derivare dal termine medioevale "Tenzarius" vale a dire tintore in particolare di stoffe. Questa era forse la professione della famiglia di Nascimbene. A conforto di tale ipotesi a pag. 12 di "Cognomi e toponimi di Lombardia" di Ottavio Lurati, si legge che il nome Tencius deriva dal dialettale milanese tenc (latino tinctus). Si trova una citazione del nome Tencius anche in "Nuovi studi di antroponomia fiorentina. I nomi meno frequenti del Libro di Montaperti" dove si afferma che "(tencius) era un soprannome derivato da tencione (questione, tenzone)".  
 

ZÉSER

Soprannome che si trova riferito a Giuseppe Mendini figlio di Giacomo Antonio abitante a Taio. Non è dato a sapere se il cognome era già utilizzato dai progenitori a Dermulo. Etimologicamente dovrebbe derivare dal dialettale zésa, ossia bosco scosceso. Quindi con Zeser si intendeva colui che abitava presso la zesa.
 

 

 

 

TAME'
 

GIOVANNIMARII

oppure

ZANMARII

Da Giovanni Maria capostipite di una famiglia Tamè.

 

TÓRLO

Soprannome dato a Dionigi ed Emanuele una volta dei Giovannimarii. Torlo era la dizione dialettale di tornio, ma nel nostro caso, ritengo che derivi dal nome Vittore abbreviato in Tore.

 

VETÓRI

Dal nome Vittore, ricorrente per varie generazioni di questa famiglia.

 

VETORÌN

Soprannome di Vittore padre di Emanuele e Dionigi, forse perché piccolo di statura.
 

 

 

 

ALTRI SOPRANNOMI NON BEN DEFINTI

BEPO

Chiaramente riferito a un Giuseppe.

 

BERTUS

Forse era un soprannome oggi vivente in due località di Dermulo: el Bertus e le Bertuse. In passato era un cognome di Coredo, oggi vivo come soprannome di una famiglia Zendron, che chiaramente avrà in uno stipite qualche persona di cognome Bertus. Coincidente anche nella pronuncia Bertùs.
Ritengo che Bertus possa derivare dal nome Bertoldo attraverso questa ipotetica sequenza:  Bertoldo→Bertoldùz→Bertolùz→Bertolùs→Bertùs. Quindi un diminutivo di Bertoldo.

 

FERARA

Non credo avesse a che vedere con la professione di fabbro, ma forse riferito ad una persona che aveva vissuto temporaneamente a Ferrara.

 

FRANZELIN

Chiaramente riferito a un Francesco.

 

MAZZOLA

Ritengo che Mazzòla fosse un soprannome appartenuto ad un membro della famiglia Cordini, locatario dell'ampio terreno dei Thun detto al Plantadiz.  Solamente dopo il subentro da parte Inama il terreno fu denominato Mazzole, ossia stregle che furono del Mazzola.

 

MURAR

Chiaramente riferito alla professione di muratore di questa persona.

 

POCH

Da vari raffronti eseguiti ho concluso che Poc, toponimo nella zona delle Marzole, era il soprannome di Bartolomeo Fuganti di Taio, marito di Maddalena Inama. I coniugi possedevano le p.f. dal n. 300 al 302 nella zona che era stata sempre denominata Marzole, ma dopo la comparsa di Bartolomeo, era detta Poc.

 

RIZZO

Riferito ad una persona dai capelli ricci.

 

SUPAZO

Inclassificabile.

 

 

 


[1] Si pensi a quanti Giovanni, Giacomo, Pietro, Antonio, ecc. spesso con lo stesso cognome esistevano contemporaneamente.

[2] Esistevano addirittura i muduli dove era contemplata la voce “soprannome”.

[3] A seconda dei casi potevano essere utilizzati al singolare, al plurale, maschile o femminile; ad esempio: Guslot, Gusloti, Guslota, Guslote.