LE FAMIGLIE MELCHIORI



 

Il capostipite dei Melchiori a Dermulo è un certo Antonio detto Brion figlio d’altro Antonio e di Maria Melchiori abitanti a Taio.

Anche Antonio, arriva a Dermulo per mezzo di un matrimonio con una donna della famiglia Massenza e precisamente Caterina figlia di Innocente detta Larchera, [1] che sposerà nel 1833. Sia Antonio che Caterina erano rimasti vedovi, il primo di Maria Rigotti, la seconda di Pietro Larcher di Quetta.

Dopo la morte della moglie Caterina, Antonio si trasferisce nella casa n. 1 proprietà di Antonio Martini del quale sarà manente fino al 1841. Si trova notizia della condanna di Antonio a 8 anni di carcere duro per rapina, ma non sono note altre circostanze.

A Dermulo abiterà anche Angelo, il figlio che Antonio aveva avuto dalla prima moglie Maria Rigotti nel 1815. Da Caterina che morirà nel 1836 non avrà nessun figlio. Angelo sposava nel 1841 Maria Battisti figlia di Luigi, di professione era calderaio ambulante ed abitava in affitto nella casa n. 22.[2] Dal matrimonio nascono molti figli ma ne sopravvivranno solo due: Luigia (n.1843), e Francesco (n.1848).

Angelo muore nel 1853 e la vedova Maria, tre anni dopo si risposa con Giuseppe Renzi di Quetta, dove va ad abitare con i due figli.

Francesco detto Morandin impara l’arte di calzolaio e si sposa nel 1878 con Teresa Pedron di Terres. Dal matrimonio, si ha notizia della nascita di Angelo nel 1884, che però sembra morto a Soresina nel 1896. Nel 1897 Francesco Melchiori, forse intenzionato ad emigrare, chiede al Comune di Dermulo il rilascio del passaporto[3]. Le ultime sue notizie sono del 1901, quando è ricoverato all’Ospedale di S. Chiara di Trento e del 1909 quando transitando per Mezzocorona, lascia qualche debito a pagare, dopo di che forse se ne è tornato a Quetta.
 


[1] Caterina Massenza si era sposato con Pietro Larcher di Quetta e rimasta vedova era ritornata a Dermulo dove era chiamata Caterina Larchera o vedova Archera.

[2] Probabilmente Angelo non è stato riconosciuto nessun beneficio di godimento nella parte di casa n. 9-12. e si è dovuto cercare un’altra sistemazione per la sua famiglia appunto nella casa n. 21.

[3] Anche in questo caso fra Dermulo e Quetta nasce un conflitto di competenze in merito all’appartenenza del Melchiori all’ uno o all’altro Comune.