IL BESTIAME

 

LE CAPRE E IL PASCOLO

GLI ANIMALI NEL 1839

GLI ANIMALI NEL 1923

CONSISTENZA ANIMALE


Il bestiame nell’Ottocento, si diceva che era molto, se rapportato alla quantità di foraggio e pascolo disponibili, ma poco per produrre il letame necessario e per seminare.
Pure i prati erano pochi, perchè erano stati convertiti a granoturco per uso umano. Alle vacche si dava un pabulo scadente formato da scarti e si riservava il fieno in caso di malattia.
Le vacche erano adoperate per il lavoro dei campi, erano scarsamente curate, mal alimentate e ricoverate in stalle inadeguate.

 

LE CAPRE E IL PASCOLO

 

Le capre nell’economia domestica dell’Ottocento rappresentavano sicuramente uno dei fattori primari, fornendo quell’alimento importantissimo che era il latte. Non c’era famiglia che non tenesse in stalla almeno una capra. Le capre erano di razza piccola e ordinaria ed erano preferite alle mucche per una questione di costi, sia d’acquisto che di mantenimento. Dai vari prospetti di metà Ottocento, si rileva che gli “allevamenti” erano composti mediamente da due o tre animali. Il pascolo delle capre, a causa della voracità, degli animali, non era libero ma contingentato. Ogni anno l’ Imperial Regio Capitanato Distrettuale di Cles, in base al numero di capre possedute, stabiliva il numero ammesso al pascolo. A volte capitava che il numero di capre concesso fosse veramente esiguo, come ad esempio nel 1879, quando ne furono ammesse soltanto 12. Questa decisione provocò la protesta della rappresentanza comunale di Dermulo, che adducendo diversi validi motivi, fece ricorso all’ I.R. Capitanato Distrettuale di Cles. Sull’ effetto del reclamo non ho nessuna notizia. La zona di pascolo era ormai da tempo individuata alle Plazze, nella località Val, cioè lungo il greto del Noce, oggi invaso dal lago di S. Giustina e nei dintorni di Pont Aut. Annualmente veniva designato il pastore delle capre, di solito un ragazzino al quale venivano affidate ogni giorno dall’alba al tramonto, dall'1  marzo al 31 ottobre tutte le capre del paese. Esso doveva passare di casa in casa suonando il caratteristico corno, raccogliere le capre e quindi condurle al pascolo percorrendo la strada dei Regiai e di Pont Aut. Lungo il tragitto di avvicinamento al pascolo, doveva fare attenzione affinchè le bestiole non provocassero danni a qualche proprietà privata, perchè in tal caso doveva risponderne di tasca sua. Naturalmente il pastore doveva farsi carico anche dell’incolumità del gregge. Il pastore era pagato dal comune e veniva assunto fra chi era disposto ad assolvere al compito per meno denaro. Come abbiamo detto, prevalentemente il pastore era un bambino (in tal caso faceva segurtà il padre), tuttavia non era improbabile trovare pastore delle capre una persona anziana. Nel 1858 ad esempio svolgeva la mansione di pastore Giovanni figlio di Mattia Endrizzi al quale erano state affidate 10 capre; nel 1860 Giuseppe Tamè con 22 capre.
 

        

A titolo di esempio si trascrive un contratto per il pastore stipulato il 29 marzo 1880.

Il qui sottoscritto Eugenio fu Giovanni Inama di Dermullo obbliga a Pastore delle capre di questi Comunisti il proprio di lui figlio Anibale per la stagione Estiva 1880 cioè dal 1 Aprile al 30 Novembre inclusi corr anno per il prezzo stabilito di fiorini trenta Austriaci dico fio. 30 Aust. da pagarsi dal Comune in due rate la I^ da San Pietro 29 Giugno p.v. e la II^ col trenta Novembre cioè al termine della stagione.
Il sudetto resta responsabile pel suo figlio anzi detto che se avesse per negligenza di lui a manchare qualche capra senza potersi giustificare del suo smarimento venne tenuto senzaltro di pagare il suo giusto valore al proprietario così anche responsabile se venisse per di lui negligenza recato danni alle campagne.
Così pure è tenuto di provedere a proprie spese il beccho in tempo utile al più tardi il 1mo Settembre p.v.
Letto e firmato Eugenio Inama, Lorenzo Eccher testimonio, Eccher Emanuelle testimonio.

Era zona pascolabile comunale, anche il terreno pendente a Somager, denominato Pasturela. Esso era costituito dalla p.f. 828 e nel 1880 fu venduto a privati. Occasionalmente per il pascolo, venivano anche presi in affitto dal comune di Coredo dei siti a Cologna e a Ciavauden. Con il comune di Sanzeno, esisteva una servitù, poi abolita nel 1868, per la quale i censiti del comune di Dermulo, avevano il diritto di pascolo nei  boschi alle Plazze e in Zurlaia territorio di Sanzeno.  Nel 1875 era però ancora in vigore una servitù di pascolo in favore di Dermulo, per la quale Sanzeno pagava 120 Fiorini.

 

GLI ANIMALI E I LORO PROPRIETARI NEL 1839[1]

 

 

NOME

ANIMALI

 

 

VACCHE

BOVI

CAPRE

PORCI

Melchiori Antonio

 

2

1

 

Inama Silvestro

 

2

1

 

Inama Ved.a di Valentino

1

 

1

 

Inama Giovanni

 

2

2

1

Inama Giacomo

 

 

1

1

Tame’ Simome

 

 

2

 

Tame’ Giuseppe

1

 

1

 

Inama Antonio fu Giovanni

 

2

2

 

Endricci Giovanni

 

 

1

 

Endriocher Giacomo

1

 

1

1

Endricci Maria

 

 

1

 

Mendini Bortolo

 

 

1

 

Brida Vittore

 

2

3

 

Endricci Antonio

 

 

3

1

Battisti Vedova (Lucia)

 

 

3

1

Endricci Mattia

 

 

/

 

Endricci Romedio

 

 

/

 

Inama Battista

2

 

1

 

Mendini Romedio fu Vigilio

 

2

3

1

Massenza Domenica

 

 

1

 

Inama Giandomenico

 

 

/

 

Inama Antonio fu Silvestro

 

2

/

1

Emer Romedio

 

2

3

1

Mendini Romedio

 

2

2

1

Chistè Vedova (Barbara)

2

 

/

 

Tamè Vittore

1

2

2

1

Inama Pietro

 

2

1

 

Inama Giacomo

 

2

1

 

Inama Baldassare

 

2

2

 

 

 

 

 

 

 

 

GLI ANIMALI E I LORO PROPRIETARI NEL 1923[2]

 

 

NOME

ANIMALI

 

 

BUOI

VACCHE

CAPRE

MAIALI

Brida Giacomo[3]

 

1

 

 

Tamè Maria ved.

 

1

 

 

Inama Ottilia

 

1

 

 

Inama Arcangelo

 

 

1

 

Inama Filomena

 

1

1

1

Tame’ Dionigio

 

1

 

 

Eccher Rosa

 

1

 

 

Endrizzi Luigi

 

 

1

 

Inama Angelica

 

1

 

 

Inama Giacomo

 

3

 

 

Inama Geremia

 

2

 

1

Endrizzi Giuseppe

 

2

1

1

Inama Ferdinando

2

2

 

 

Inama Angelo

 

2

 

 

Inama Giuseppe

2

1

 

1

Emer Germano

 

1

 

 

Emer Celeste

 

1

 

1

Inama Demetrio

 

2

1

 

Eccher Eugenio

 

1

 

2

Eccher Fortunato

 

1

 

1

Inama Clemente

 

 

 

1

Inama Romedio

 

3

 

1

Inama Candido

 

 

2

 

Chistè Caterina

 

1

1

1

Tamè Costante

 

 

1

 

Inama Battista

 

 

 

 

Inama Amadio

 

 

1

1

Mendini Angelo

 

 

1

 

Inama Elia

 

2

1

1

Inama Daniele (Foga)

 

1

1

 

Emer Alessandro

 

1

 

1

Emer Adolfo

 

2

1

2

Emer Giuseppe

 

1

 

 

Endrizzi Germano

 

1

1

 

Inama Arcangelo (Zitol)

 

 

2

 

Inama Daniele (Zanet)

 

 

2

 

Inama Celeste

 

1

 

1

Inama Felice

 

1

 

 

Eccher Enrico

 

1

 

 

Inama Filippo

 

 

2

 

 

 

CONSISTENZA ANIMALE NEL COMUNE DI DERMULO

 

ANNO

BOVINI

CAPRE

PECORE

SUINI

POLLI

CANI

CAVALLI

1820

14

44

 

1

 

33

 

1822

9

35

 

2

 

28

 

1823

12

25

 

3

 

26

 

1829

3B 5T 13V

7

4

 

 

 

4

1834

41

57

 

 

 

 

 

1835

32B 7V

52

7

 

 

 

 

1837

32B 5V

49

2

 

 

 

 

1838

33B 9V

48

3

 

 

 

 

1839

8V 26B

47

 

10

 

 

 

1840

33

26

 

 

 

 

 

1841

8V 23B

26

 

8

 

 

1M

1842

9V 26B

24

 

5

 

 

 

1844

12V 23B

 

 

 

 

 

 

1845

32

25

 

8

 

 

1M

1846

12V 20B

25

 

8

 

 

1M

1847

32

41

 

9

 

 

1M

1852

 

27

 

 

 

 

 

1859

 

22

 

 

 

 

 

1860

 

22

 

 

 

 

 

1862

13

37

10

 

 

 

 

1867

 

44

10

 

 

 

 

1873

 

 

 

 

 

 

1

1876

 

27

 

 

 

 

 

1877

 

40

 

 

 

 

 

1878

 

40

 

 

 

 

 

1879

 

 

 

 

 

 

1

1881

 

37

 

 

 

 

 

1883

47

39

 

 

 

 

 

1884

 

39

 

 

 

 

 

1886

24V

50

 

 

 

 

 

1887

 

34

 

 

 

6

 

1892

 

22

 

 

 

 

 

1895

 

 

 

 

 

8

 

1900

56B

 

 

19[4]

 

 

 

1910

23V 2Vit

5

 

25

80

5

 

1914

32V 2Vit 12B

15

 

10

65

6

 

1916

31V 5Vit 5B

25

 

12

 

 

 

1917

38V 4B

37

 

14

 

 

 

1920

34V 4B

21

 

8

 

 

 

1922

23V 2Vit 4B

5

 

25

80

5

1

1925

42V 10Vit 4B

15

 

15

 

 

4

 

M = Muli

V = Vacche

B = Buoi

Vit = Vitelli
 

[1] Trascrizione dell’originale che si trova nel faldone relativo all’anno 1839 nell’ ACD.

[2]Trascrizione dell’originale che si trova nel faldone relativo all’anno 1823 nell’ ACD. La lista era stata compilata per determinare l’importo dovuto al veterinario.

[3] Il Brida era l’unico a possedere un cavallo.

[4] Dedotto dal Reportorio Comunale del Tirolo del 1907. Si trova scritto che a Dermulo erano allevati 56 buoi, ma sicuramente si intendeva bovini.