I SINDACI DELLA CHIESAIl sindaco della chiesa o fabbricere, aveva il compito di
amministrare i beni di ragione della chiesa. In tale mansione era
assistito dal parroco di Taio e, quando Dermulo ne ebbe uno, dal
primissario. A Dermulo, da quanto emerso, l'incarico
almeno nel Settecento aveva una durata quasi sempre annuale. Il
periodo però non era rigidamente rispettato e in ogni caso non
coincideva, se non casualmente, con l'anno solare. Un sindaco quindi
si ritrovava spesso ad amministrare a cavallo di due anni.
Scorrendo la lista dei sindaci, sembrerebbe che
l'incarico, almeno fino al Settecento, toccasse a ruota a tutti i capifamiglia.
Solo più tardi
sarà
attribuito mediante votazione. Sono giunto a questa conclusione perchè
erano interessati alla sindacarìa, anche le famiglie e le persone
assenti dal paese. In questo caso venivano rappresentate da una
persona di fiducia che svolgeva il compito in loro vece. La persona
rappresentata veniva designata come "sindaco principale".
Nell'Ottocento la durata in carica del sindaco divenne pluriennale e
per tale compito spesso venivano elette anche due persone. La mansione era molto importante e
richiedeva una certa responsabilità, anche se veniva comunque svolta
assieme al primissario e al parroco di Taio che in questa veste era
detto "sindaco maggiore". Si aveva a che fare con vendite,
acquisizioni, affitti (i cosiddetti livelli), prestiti (censi),
lasciti e legati ecc. dei quali poi si doveva
rendicontare annualmente al pievano di Taio. Alla stesura del bilancio
presenziavano anche i regolani della comunità e altri vicini. Il sindaco doveva
rispondere con i suoi beni personali, se la chiesa avesse subito un
danno economico per la sua cattiva gestione. ELENCO DEI SINDACI DELLA CHIESA
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