LE PARTICELLE FONDIARIE DI DERMULO E I LORO PROPRIETARI
MAPPA CON I PROPRIETARI DEL 1780
DESCRIZIONE DI TUTTE LE PARTICELLE FONDIARIE DEL COMUNE CATASTALE DI DERMULO | |||||||
PARTE 0 | PARTE I | PARTE II | PARTE III | PARTE IV | PARTE V | PARTE VI | PARTE VII |
DAL n.114 AL n.201
Toponimo |
Anno |
Proprietario |
Note |
|
p.1642 |
Inama Vittore II
|
|
||
SUPERFICIE 1215 mq |
p.1680 |
Inama Silvestro II
|
||
1680 |
Inama Vittore III |
|||
1695 1720 |
Inama Ottavio |
Nel 1720 Ottavio vendeva il bosco a Giovanni Emer di Taio. | ||
1720 |
Emer Giovanni |
Taio | ||
1780 |
Emer Giuseppe |
Presumibilmente figlio di Giovanni di Taio. | ||
1825 |
Emer Giacomo |
Taio | ||
1859 |
Emer Silvestro |
figlio del fu Giacomo di Taio. | ||
1870
1871
1904 |
Emer Giacomo |
fu Silvestro di Taio. |
Toponimo Anno
Proprietario
Note
p.1642
Inama Vittore II
p.1680
Inama Silvestro II
1695
Inama Giacomo II 1720 1733
1737
Inama Silvestro III 1768
1772
Inama Giacomo Antonio 1780 1808 1825
1859
1870
1897
1904
SUPERFICIE 870 mq
Le p.f. 115, 116, 117, 118 e 119 formavano un'entità unica e dopo la morte
di Giacomo Antonio Inama, pervennero a Giovanni Francesco Inama.
Nel 1720 da confine nord della futura p.f. 114.
fu Giovanni Francesco
fu Baldassarre
Inama Elia
Inama Maria
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
p.1680
Inama Silvestro II
1695
Inama Giacomo II 1720 1733
1737
Inama Silvestro III 1768
1772
Inama Giacomo Antonio 1780 1825
1859
1870
1904 I 5 figli ne
vennero in possesso per aggiudicazione ereditaria.
SUPERFICIE 153 mq
Le p.f. 115, 116, 117, 118 e 119 formavano un'entità unica e dopo la morte
di Giacomo Antonio Inama, pervennero a Giovanni Francesco Inama.
fu Giovanni Francesco
fu Antonio
1907
Inama Ferdinando
Inama Modesto
Inama Romedio
Inama Angelo
Inama Candido
Figli del fu
Giuseppe
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
p.1680
Inama Silvestro II
1695
Inama Giacomo II 1720 1733
1737
Inama Silvestro III 1768
1772
Inama Giacomo Antonio 1780 1825
1859
1870
1899
1904
Inama Geremia
SUPERFICIE 176 mq
Le p.f. 115, 116, 117, 118 e 119 formavano un'entità unica e dopo la morte
di Giacomo Antonio Inama, pervennero a Giovanni Francesco Inama.
fu Giovanni Francesco
fu Baldassarre
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
p.1680
Inama Silvestro II
1695
Inama Giacomo II 1720 1733
1737
Inama Silvestro III 1768
1772
Inama Giacomo Antonio 1780 1825
1859
1870
1880
1904
Inama Giacomo
SUPERFICIE 236 mq
Le p.f. 115, 116, 117, 118 e 119 formavano un'entità unica e dopo la morte
di Giacomo Antonio Inama, pervennero a Giovanni Francesco Inama.
fu Giovanni Francesco
fu Giacomo Antonio
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
p.1680
Inama Silvestro II
1680
Inama Vittore III 1695
Inama Giovanni Giacomo I d.1731
1776
Inama Giovanni Giacomo II
d.1776 1780 1825
1859
1864
1870
1904 I 5 figli ne
vennero in possesso per aggiudicazione ereditaria.
SUPERFICIE 715 mq
fu Giovanni Francesco
fu Antonio
1907
Inama Ferdinando
Inama Modesto
Inama Romedio
Inama Angelo
Inama Candido
Figli del fu
Giuseppe.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
p.1680
Inama Silvestro II
1680
Inama Vittore III 1695
Inama Giovanni Giacomo I d.1731
1776
Inama Giovanni Giacomo II d.1776 1780 1808 1825
1857
1859
1870
1904
SUPERFICIE 156 mq
fu Giovanni Francesco
fu Baldassarre
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
p.1680
Inama Silvestro II
1680
Inama Vittore III 1695
Inama Giovanni Giacomo I d.1731
1776
Inama Giovanni Giacomo II d.1776 1780
1815 1825
1859
1870
1879 1894
1904 Endrizzi Luigi
Endrizzi Giuseppe
Endrizzi Germano
Endrizzi Fortunato
1905 Endrizzi Germano
SUPERFICIE 1154 mq
La p.f. nel 1815 faceva forse parte, assieme alle p.f. 130, 131 e 132,
dei beni
che Giovanni Francesco aveva trattenuto per se,
escludendole quindi dalle divisioni in favore dei figli.
Giovanni figlio di Giovanni Francesco
abitava a Taio.
fu Giovanni
vedova di Luigi
Aggiudicata ai quattro fratelli Endrizzi nel 1894, in seguito alla morte della loro
madre Angela Inama, avvenuta il 09/05/1882.
Toponimo Anno
Note p.1642
Inama Vittore II
p.1680
Inama Silvestro II
1680
Inama Vittore III 1695
1698
Inama Ottavio ca.1730
Inama Giovanni Giacomo I d.1731
1776
Inama Giovanni Giacomo II d.1766 1780 1808 1825
1859
1870
1897
1904
Proprietario
SUPERFICIE 686 mq
Oggi la p.f. ha una diversa conformazione e ha conglobato la p.f. 127 che al presente ospita la casa di
Alberto Zanon.
Probabilmente l'arativa passò da Ottavio al fratello Giovanni Giacomo, in quanto
il primo aveva dei debiti con il secondo.
fu Giovanni Francesco
fu Baldassarre
Inama Elia
Inama Maria
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
p.1680
Inama Silvestro II
1695
Inama Giacomo II 1720 1733
1737
Inama Silvestro III 1768
1772
Inama Giacomo Antonio 1780 1808 1825
1859
1870
1880
1904
Inama Giacomo
SUPERFICIE 22 mq
Orto
fu Giovanni Francesco
fu Baldassarre
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1584
Inama Giovanni
d.1584
1608 Inama Francesco
ca.1630 Inama Margherita 1680 Rizzardi Silvestro
Rizzardi
Francesco ca. 1690
Rizzardi
Francesco p. 1695
Inama Giacomo II 1720 1733
1737
Inama Silvestro III 1768
1772
Inama Giacomo Antonio 1780 1808 1825
1859
1864
1870
1904 1905
Inama Ferdinando
Inama Angelo
Giovanni di professione notaio era figlio di ser Antonio fu Salvatore Inama.
SUPERFICIE 213 mq
La parte nord della p.f. 125 è oggi occupata dalla
casa di Alberto Zanon. Dopo il 1860 il terreno, divenuto orto, era denominato "agli
Orti", come la zona sovrastante.
La mappa qui sotto mostra la situazione nel 1874.
Francesco era figlio di ser Giovanni Inama.
Margherita era figlia di Francesco e moglie di Giorgio Rizzardi di Coredo.
Silvestro e Francesco erano figli di Margherita Inama e di Giorgio Rizzardi.
Giacomo aveva acquisito il terreno da Francesco Rizzardi.
fu Giovanni Francesco
Giuseppe era figlio di Antonio. Nel 1862 il terreno risultava indiviso fra i
fratelli Giuseppe e Giovanni.
Ferdinando e Angelo erano figli di Giuseppe.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
p.1680
Inama Silvestro II
1680
Inama Vittore III 1695
1698
Inama Ottavio ca.1730
Inama Giovanni Giacomo I d.1731
1776
Inama Giovanni Giacomo II d.1766 1780 1808 1825
1859
1870
1897
1904
SUPERFICIE 686 mq
Oggi la p.f. è conglobata nella p.f. 123. La superficie riportata sopra è riferita
alla nuova p.f. 123.
Probabilmente l'arativa passò da Ottavio al fratello Giovanni Giacomo, in
quanto il primo aveva dei debiti con il secondo.
fu Giovanni Francesco
fu Baldassarre
Inama Elia
Inama Maria
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
p.1680
Inama Silvestro II
1680
Inama Vittore III 1695
Inama Giovanni Giacomo I d.1731
1776
Inama Giovanni Giacomo II d.1776 1780 1808 1825
1848
Inama Pietro 1848
1859
Inama Francesco
Inama Nicolò
Inama Domenico
Inama Vigilio
Formolo Romana
1859
1867
1867
1870
1882
1904
1902
1904
Eccher Francesco
1902
1904
Eccher Enrico
1945
Eccher Enrico eredi
SUPERFICIE 980 mq
La p.f. 128 è stata assorbita dalla 129, oggi
divisa in 129/1, 129/2, 129/3 e 129/4.
Nel 1867 quando Francesco Inama vendeva il terreno ad Andrea Eccher, affermò che
una porzione proveniva dall'eredità del padre Giovanni, e un'altra (forse la
porzione più a sud) dall'eredità dello zio Pietro. Da documenti del 1862 e
1864, il terreno risultava già a nome degli Eccher, per cui forse nel 1867 era
stato perfezionato un contratto di per se già stipulato.
Giovanni figlio di
Giovanni Francesco abitava a Taio, dove morì nel 1832.
Gli eredi del fu Giovanni possederono la porzione
indivisa ereditata da Pietro fratello di Giovanni nel 1848. Nel 1859 tutta la
porzione si concentrò in mano di Francesco.
figlio di Giovanni di Taio. Nel 1867 Francesco vendeva
il terreno ai fratelli Eccher.
Andrea era proprietario della p.f.
129/3, attualmente proprietà Zanon.
Nel 1902 con decreto divisionale fra i due fratelli Enrico
e Francesco, furono assegnate a quest'ultimo le p.f. 128 e 129/1 parte a sud (poi
129/2)
sotto le case.
Nel 1902 con decreto divisionale fra i due fratelli Francesco ed Enrico, furono assegnate
a quest'ultimo le p.f. 128 e 129/1 parte a nord (poi
129/1).
La p.f.
129/1
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
p.1680
Inama Silvestro II
1680
Inama Vittore III 1695
Inama Giovanni Giacomo I d.1731
1776
Inama Giovanni Giacomo II 1780
1815 1825
1859
1870
1870
p.1896
Tamè Giovanni Maria
1897
1902
1904
Tamè Giovanni
SUPERFICIE 268 mq
Detta anche "Sota le Ciase", la p.f. nel 1815 faceva parte, assieme alle
131 e 132 (e forse alla 122), dei beni
che Giovanni Francesco aveva trattenuto per se, quindi
esclusi dalle divisioni in favore dei
figli.
Giovanni figlio di Giovanni Francesco
abitava a Taio.
fu Baldassarre
Dalla mappa del 1874 è confermato Pietro Guslot (casa 22), per cui in
questo caso c'è una discrepanza nelle informazioni.
Probabilmente acquisito da Giovanni Maria Tamè a Pietro Inama.
Nel 1902 la proprietà Tamè risulta anche dal confine ovest della p.f. 129/1 e
129/2.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
p.1680
Inama Silvestro II
1680
Inama Vittore III 1695
Inama Giovanni Giacomo I d.1731
1776
Inama Giovanni Giacomo II 1780
1815 1808 1825
Inama Pietro
1859
1870 Barbacovi Antonio
p.1894
Inama Caterina
1894
1904
Barbacovi Pietro
Barbacovi Valentino
Barbacovi Teresa
Barbacovi Luigia
1904
Eccher Enrico
1945
Eccher Endrico eredi
SUPERFICIE 511 mq
Dette anche "Sota le Ciase", la p.f. nel 1815 faceva parte, assieme alle
131 e 132 (e forse alla 122), dei beni che Giovanni Francesco aveva trattenuto
per se, quindi esclusi dalle divisioni in favore dei
figli.
fu Simone di Taio.
vedova di Antonio Barbacovi.
figli del
fu Antonio.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
p.1680
Inama Silvestro II
1680
Inama Vittore III 1695
Inama Giovanni Giacomo I d.1731
1776
Inama Giovanni Giacomo II
d.1776 1780 1808 1825
1859
1870
1880
1904
Inama Giacomo
SUPERFICIE 354 mq
fu Giovanni Francesco
fu Giacomo Antonio
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
p.1680
Inama Silvestro II
1680
Inama Vittore III 1695
Inama Giovanni Giacomo I d.1731
1776
Inama Giovanni Giacomo II
d.1776 1780 1808 1825
1859
1870
1897
1904
Inama Giuseppe
Inama Ludovico
SUPERFICIE 460 mq
Giovanni figlio del fu Giovanni Francesco, abitava a Taio.
fu Giovanni di Taio.
fu Giovanni di Taio.
Giuseppe e Ludovico erano figli del fu Domenico Inama di Taio e si aggiudicarono
il terreno nel 1897.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1510
Mendini Giovanni
1543
Barbacovi Romedio 1573
Endrizzi Enrico 1573
Berti Antonio 1583 Spaur Ferdinando Berti Giovanni *
Cova Bartolomeo * 1606 Firmian Odorico 1660
1669 Firmian N. 1695 Firmian N. 1767 1780
1825
Pinamonti Francesco
1840
1859
1870 1895
1915
Inama Ernesto
Inama Daniele
SUPERFICIE 20480 mq
Il terreno era un'antica proprietà della Mensa Vescovile e i conduttori dovevano
quindi pagare la tassa gafforiale. Verso il 1640 l'onere fu trasportato sul
terreno alla Preda.
La p.f. 138 è oggi divisa in 138/1 e 138/2. Le p.f. 137 e 138 al contrario di
come appaiono nella mappa qui a fianco, sono
divise per il senso opposto.
* Locatario
di Rallo
Valentini Giovanni *
di Rallo. Fra il 1825 e il 1840 il luogo passò a
Giovanni Domenico Inama.
fu Michele
Fogia.
Dopo la morte di Giovanni, il
terreno fu suddiviso fra i due figli Ernesto e Daniele.
Ernesto
possedeva le p.f. 136, 137 138/2, mentre Daniele le p.f. 135 e 138/1. Le
divisioni furono eseguite nel 1899.
Toponimo |
Anno |
Proprietario |
Note |
|
1510
|
Inama Salvatore |
La proprietà di Salvatore è stata ricavata dai confini del sottostante bosco della Mensa. Il terreno è poi pervenuto a Gaspare Inama. |
|
|
SUPERFICIE 3220 mq In tempi più recenti era nominato anche Vignal. Le p.f. 139, 140 e 144 sono state conglobate nella p.f. 145. |
p.1553
|
Inama Gaspare |
||
d.1553 p.1614
|
Inama Ercole |
Ercole muore nel 1614 e il terreno passa alla figlia Margherita. | ||
1614 1634
|
Inama Margherita Chilovi Giacomo |
Margherita, che era sposata con Giacomo Chilovi, eredita il terreno dal padre Ercole. | ||
1634
|
Chilovi Gaspare |
Gaspare eredita la sostanza paterna, ma ne godrà per pochissimo tempo. |
||
1634 1646
|
Chilovi Anna Maria |
Anna Maria era figlia di Gaspare Chilovi. | ||
ca. 1655 ca. 1680
|
Guelmi Simone |
Intorno al 1655 Simone prende in moglie Anna Maria Chilovi. | ||
1695 1701 |
Guelmi Francesco Antonio Mendini Giacomo II * |
|||
1716 |
Guelmi Matteo Mendini Giacomo II * |
|||
1749 |
Inama Felicita |
|||
1780 |
Guelmi Alberto e Nicolò |
|||
1805 |
Guelmi Alberto e Nicolò Mendini Matteo * |
|||
1813 1825 |
Martini Antonio |
Medico chirurgo di Revò abitante a Taio. | ||
1859 1870 |
Martini don Carlo |
Abitante a Taio | ||
1871 1904 |
Il Brida risultava possedere le p.f. 141, 145 e 146. |
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780
1825
1859
1870
SUPERFICIE 2720 mq
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1510
Inama Salvatore
1575
1613
Inama Marino III 1646
Inama Marino V p.1698
1720
Inama Valentino IV d.1720
Inama Michele
Inama Antonio 1780
Inama Gaspare Eredi
1828
1859 1870
1894
Inama Giovanni 1899
Inama Ernesto
Inama Daniele 1915
Inama Ernesto eredi
1904
Inama Daniele
Probabilmente il terreno, come le due future particelle confinanti 145 e 146,
apparteneva a Salvatore Inama.
SUPERFICIE 2555 mq
In passato la superficie occupata dalla p.f. era formata da due porzioni a cui se
ne è aggiunta un'altra (un novale) nel
1828.
Oggi la p.f., come pure nel 1859, è divisa in due ma con la linea di divisione
in direzione est-ovest.
Forse Marino III acquisì il prato dagli eredi di Salvatore Inama.
Figlio di Valentino II.
Figlio di Giobatta. Non posso escludere che il Valentino citato nel 1698 fosse
stato invece, Valentino III figlio del sopraccitato Marino V.
Figli di Giobatta e fratelli di Valentino IV.
Giovanni, figlio del fu Giobatta, possedeva la parte a nord, mentre gli eredi di
Gaspare che erano Silvestro e Giovanni Michele, la parte sud.
fu Silvestro
fu Michele
fu Giovanni Domenico
Figli del fu Giovanni detto Fogia. Ad Ernesto pervenne la p.f. 147/2 e a Daniele
la 147/1.
La p.f. 147/2 fu poi assegnata a Abramo Inama, figlio di Ernesto e in seguito fu
alienata ad Alessandro Inama.
La p.f. 147/1 pervenne ad Augusto Inama i cui nipoti ne sono tutt'ora in
possesso.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780
1825
1859
1870
SUPERFICIE 1626 mq
Questa p.f. non aveva un toponimo ben definito, forse era detta
anche Pissaracel. Oggi
è in gran parte occupata dalla rampa armata di sostegno alla Via Strada Romana.
Toponimo Anno
Proprietario
Note
d.1744
1759
Emer Cristano
1759
1768 Bergamo Baldassarre
1768
1770 Inama Antonio
Inama Giovanni Inama
Giovanni Battista eredi
1770
1780
1798 Mendini Romedio Maria p.1820 1824
Mendini Giacomo
d.1824
1838 Mendini Romedio IV d.1838
1854 Mendini Camillo
1859
1873 Ciriselli Caterina
1873
1904
p.1636
Cordini Baldassarre IV
SUPERFICIE 177 mq
Oggi divisa in 150/2 e 150/3. Nel Settecento era detto,"Prastello alla Pontara"
o anche "Broiletto alli Cordini".
p.1662
Cordini Nicolò V
1662
Panizza Matteo
p.1690
Emer Giovanni II
Emer Giorgio I
Probabilmente i due fratelli Emer acquisirono assieme il broiletto.
1690
1744
Emer Giovanni
Antonio
Prete figlio di Giovanni Emer II, beneficiato anche dallo zio Giorgio.
Cristano nel 1759 cedeva il broilo al notaio Baldassarre Bergamo.
Il notaio Bergamo per saldare un debito con i fratelli Inama, vendeva loro
il broilo.
I fratelli Inama vendettero il broilo a Romedio Maria Mendini.
(Giacomo Antonio V) figlio di Romedio Maria Mendini.
figlio di Giacomo Mendini
figlio di Romedio IV
vedova di Camillo e moglie in seconde nozze del dott. Daniele Danieli.
Andrea acquistava il broilo da Caterina.
Toponimo Anno
Proprietario
Note
d.1744
1759
Emer Cristano
1759
1768 Bergamo Baldassarre
1768
1770 Inama Antonio
Inama Giovanni Inama
Giovanni Battista eredi
1770
1780
1798 Mendini Romedio Maria p.1820 1824
Mendini Giacomo
d.1824
1838 Mendini Romedio IV d.1838
1854 Mendini Camillo
1859
1873 Ciriselli Caterina
1859
1873
1873
Inama Lorenzo
1894
Inama Demetrio
p.1596
Cordini Baldassarre I
SUPERFICIE 77 mq
Il luogo era detto "Orto ai Cordini " o "Orto ai Martini".
Forse, come da Cater, una parte di questo orto apparteneva ai Betta. Alla metà
dell'Ottocento l'orto era diviso in due: la parte a sud, con accesso dalla
corte, fu assegnata a don Giacomo Mendini, mentre la parte nord, con
accesso dalla parte verso la Pontara, fu assegnata a Caterina Cireselli, vedova
di Camillo Mendini. Poco dopo però don Giacomo acquisì la parte di Caterina.
p.1629
Cordini Nicolò III
p.1636
Cordini Baldassarre IV
p.1662
Cordini Nicolò V
p.1690
Emer Giovanni II
Emer Giorgio I
Probabilmente i due fratelli possedevano solo una parte di questo orto.
1690
1744
Emer Giovanni
Antonio
Probabilmente possedeva solo una parte di questo orto.
Probabilmente possedeva solo una parte di questo orto.
Probabilmente possedeva solo una parte di questo orto.
Probabilmente gli Inama possedevano solo una parte di questo orto.
fu Romedio Maria
figlio di Giacomo Mendini
figlio di Romedio IV
vedova di Camillo e moglie in seconde nozze del dott. Daniele Danieli. A
Caterina fu assegnata la porzione di orto verso nord con l'entrata dalla Pontara.
La parte di orto presumo sia stata poi venduta a Lorenzo Inama.
figlio di Giacomo. A don Giacomo fu
assegnata la porzione sud dell'orto con entrata dalla
cort. Nel 1873 don Giacomo vendette la casa e l'orto
a Lorenzo Inama.
figlio del fu Valentino. Lorenzo nel 1894 assegnò l'orto al figlio Demetrio.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1528
Cordini Delaito
1550
Cordini Pietro 1550
ca.1568
Cordini Anna 1569
1581
Betta Pantaleone 1604
1625
Betta Pantaleone Eredi 1630
1640 1646
Betta Bonifacio 1657
Betta Bonifacio Eredi 1659
Betta Giovanni Pantaleone 1671
1688 1723
Betta Antonio 1733
1739 1771
1775
Betta Bonifacio Floriano 1777
1783
Betta Francesco 1780
Betta Eredi di Bonifacio 1792
Benedetti Paolina 1793
1815
Gentili Gertrude
Gentili Marietta
1858
1883
Widmann Alfonso
1885
1894
Widmann Alfonso Eredi
1895
1903
1904
Widmann Alfonso
Fondazione Stipendiaria Widmann
1945
Widmann Enrico
SUPERFICIE 484 mq
Vedova
di Francesco Betta in quell'anno moglie di Michele Gentili di Sanzeno.
Le due erano sorelle, figlie di Paolina e Michele.
1815
1835
Widmann don Romedio
Don Romedio aveva acquistato il maso dalle sorelle Gentili.
1836
ca.1850
Widmann Alfonso
Alfonso abitava a Magrè. La Fondazione era stata istituita da don Romedio
Widmann il 14 settembre 1841.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1528
Cordini Delaito
1550
Cordini Pietro 1550
ca.1568
Cordini Anna 1569
1581
Betta Pantaleone 1604
1625
Betta Pantaleone Eredi 1630
1640 1646
Betta Bonifacio 1657
Betta Bonifacio Eredi 1659
Betta Giovanni Pantaleone 1671
1688 1723
Betta Antonio 1733
1739 1775
Betta Bonifacio Floriano 1777
1783
Betta Francesco 1780
Betta Eredi di Bonifacio 1792
Benedetti Paolina 1793
1815
Gentili Gertrude
Gentili Marietta
1858
1883
Widmann Alfonso
1885
1894
Widmann Alfonso Eredi
1895
1903
1904
Widmann Alfonso
Fondazione Stipendiaria Widmann
1945
Widmann Enrico
SUPERFICIE 600 mq
Vedova
di Francesco Betta in quell'anno moglie di Michele Gentili di Sanzeno.
Le due erano sorelle, figlie di Paolina e Michele.
1815
1835
Widmann don Romedio
Per acquisto fatto alle sorelle Gentili.
1836
ca.1850
Widmann Alfonso
Alfonso abitava a Magrè. La Fondazione era stata istituita da don Romedio
Widmann il 14 settembre 1841.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1528
Cordini Delaito
p.1552
Cordini Giacomo
d.1744
1750
Emer Cristano
1750
1760
Chilovi Romedio
1760
p.1780
Mendini Giacomo p.1780
1803 d.1803 1825 1825
1830
1835 1838
Emer Floriano 2
Emer Giovanni 2
1835
1838
1853
1859
1870
1895
1903
1904
Widmann Alfonso
Fondazione Stipendiaria Widmann
SUPERFICIE 332 mq
Il luogo era detto anche Caniparo o ai Cordini e sulla sua superficie sorse, prima
il caseificio e poi il parco giochi e il parcheggio.
Dopo la morte di Giovanni Emer, nel 1803, l'orto fu suddiviso fra i due figli
Giovanni e Pietro.
1552
1590
Cordini Martino
ca.1600
Barbi
Gabriele
di Coredo
1608
1629
Cordini Nicolò III
d.1629
1636
Cordini Baldassarre IV
d.1636
1662
Cordini Nicolò V
Cordini Stefano Carlo
La parte nord apparteneva a Nicolò, quella sud a Stefano Carlo.
d.1662
Panizza Matteo
Matteo acquisisce l'orto in vece del padre Pietro.
d.1662
1690
Emer Giovanni II
Emer Giorgio I
I due fratelli probabilmente acquisirono il canevaro dal Panizza.
1690
1744
Emer Giovanni
Antonio
Giovanni Antonio,
figlio di Giovanni Emer II
era prete e fu beneficiato anche dallo zio Giorgio.
Cristano consegnava
in pagamento l'orto a Romedio Chilovi Assessore delle Valli.
Giacomo acquisiva l'orto dal Chilovi per 90 Ragnesi e poi lo rivende a Giovanni Emer.
Barbara moglie di Bartolomeo Huber di Mezzolombardo,
nel 1838 vendette l'orto a Romedio Emer. Floriano e Giovanni figli del fu
Pietro Emer, nel 1835 vendettero l'orto allo zio Romedio Emer.
Molto probabilmente l'orto appartenne a Romedio fu Romedio Emer che possedeva
pure la casa n. 24. Dopo la sua partenza per il Brasile pervenne probabilmente
ai Widmann.
Alfonso abitava a Magrè. La Fondazione era stata istituita da don Romedio
Widmann il 14 settembre 1841.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1553 Pret Simone
d..1553 Pret Giacomo
Pret Matteo ca.1590 Inama
Valentino I 1608
ca.1613 Inama
Marino III 1662 Inama Cipriano II 1675 1690
ca.1708 Inama Marino IV ca.1710 Inama Maria 1717 Panizza Pietro Lorenzo 1730 Panizza Ferdinando 1743 Panizza Pietro Antonio 1743 Thun Giuseppe Maria 1780 Thun Giovanni Vigilio 1825
p.1850 Thun Arbogasto 1850 Rosati Gioseffa
1858
1870
1904
Eccher Filippo
Eccher Lorenzo
1904
Eccher Filippo
SUPERFICIE 26 mq
Simone Pret alla metà del Cinquecento possedeva due porzioni di orto: uno
formato dalle future p.f. 155 e 156 e l'altro dalla p.f. 158. La porzione
centrale, costituita dalla futura p.f. 157, apparteneva a Pietro Pret fratello di
Simone.
I due fratelli ereditarono l'orto dal padre Simone.
Probabilmente Valentino acquisì l'orto, formato dalle due future p.f. 155 e 156,
dai fratelli Pret.
Nel 1690 la proprietà di Marino risultava anche dal confine sud della futura
p.f. 154.
figlia di Marino IV
di Taio
di Taio
La proprietà non era solo di Giuseppe Maria ma di altri familiari.
Gioseffa, vedova di Lorenzo Eccher, acquisiva l'orto da Arbogasto Thun.
I due fratelli perfezionano il contratto stipulato dalla loro madre Gioseffa.
La p.f. 155
per un periodo era stata frazionata in 155/1 e 155/2, poi quest'ultima cessò e quindi
sparì anche il
frazionamento.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1553 Pret Simone
d.1553 Pret Giacomo
Pret Matteo ca.1590 Inama
Valentino I 1608
ca.1613 Inama
Marino III 1662 Inama Cipriano II 1675 1690
ca.1708 Inama Marino IV ca.1710 Inama Maria 1717 Panizza Pietro Lorenzo 1730 Panizza Ferdinando 1743 Panizza Pietro Antonio 1743 Thun Giuseppe Maria 1780 Thun Giovanni Vigilio 1825
p.1850 Thun Arbogasto 1850 Rosati Gioseffa
1858
1870
Eccher Felice
1882
Eccher Felice
1882
1904
Eccher Enrico
Eccher Francesco
SUPERFICIE 35 mq
Simone Pret alla metà del Cinquecento possedeva due porzioni di orto: uno
formato dalle future p.f. 155 e 156 e l'altro dalla p.f. 158. La porzione
centrale, costituita dalla futura p.f. 157, apparteneva a Pietro Pret, fratello
di Simone.
I due fratelli ereditarono l'orto dal padre Simone.
Probabilmente Valentino acquisì l'orto formato dalle due future p.f. 155 e 156
dai fratelli Pret.
Nel 1690 la proprietà di Marino risultava anche dal confine sud della futura
p.f. 154.
figlia di Marino IV
di Taio
di Taio
La proprietà non era solo di Giuseppe Maria ma di altri familiari.
Gioseffa, vedova di Lorenzo Eccher, acquisiva l'orto da Arbogasto Thun.
I due fratelli perfezionano il contratto stipulato dalla loro madre Gioseffa.
Prima del 1882 Felice acquistò la metà dell'orto del fratello Andrea.
In base al decreto di aggiudicazione del 1882 e decreto divisionale del 1902
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1541
Pret Pietro
p.1552
Pret Giacomo 1552
Pret Pietro 1552
Deredis Rocco 1552
Inama Gaspare
d.1553
p.1614
Inama Ercole 1614
1634
Inama Margherita
Chilovi Giacomo 1634
Chilovi Gaspare 1634
1646
Chilovi Anna Maria ca. 1655
ca. 1680
Guelmi Simone 1695
1701
Guelmi Francesco Antonio
Mendini Giacomo II * 1716
Guelmi Matteo
Mendini Giacomo II * 1749
Inama Felicita 1780
Guelmi Alberto e Nicolò 1805
Guelmi Alberto e Nicolò
Mendini Matteo * 1813
1825
Martini Antonio 1859
1871
Martini don Carlo
1871
1873
Martini don Carlo eredi
1873
Tamè Giovanni Maria
1897
1904
Tamè Giovanni
SUPERFICIE 52 mq
Simone Pret, alla metà del Cinquecento possedeva due porzioni di orto: uno
formato dalle future p.f. 155 e 156 e l'altro dalla p.f. 158. La porzione
centrale, costituita dalla futura p.f. 157 apparteneva a Pietro Pret, fratello
di Simone.
Muratore residente a Tassullo.
Gaspare Inama era curatore del "mentecaptus" Pietro Pret e aveva acquistato dal
Deredis, creditore di Pietro, l'orto che poco prima gli aveva ceduto.
Ercole muore nel 1614 e il terreno passa alla figlia Margherita.
Margherita che era sposata con Giacomo Chilovi eredita il terreno dal padre
Ercole.
Gaspare eredita per poco tempo la sostanza paterna.
Anna Maria era figlia di Gaspare Chilovi.
Intorno al 1655 Simone prendeva in moglie Anna Maria Chilovi.
Medico chirurgo di Revò abitante a Taio.
Don Carlo abitava a Taio e poi a Trento.
Gli eredi di don Carlo furono Emilio Martini e i fratelli Zuech che nel 1873
vendettero l'orto a Giovanni Maria Tamè.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1553 Pret Simone
d.1553 Pret Giacomo
Pret Matteo p.1553
Inama Gaspare d.1552
ca.1620
Inama Antonio ca.1630 Endrizzi Gregorio
ca.1630 Endrizzi Enrico 1680
1710 p.1716 Endrizzi Gregorio
1716
1717 1725 Endrizzi Enrico
d.1725
1749 Endrizzi Gregorio
d.1749
1769 Endrizzi Lucia
1769
1775 Inama Silvestro V
d.1775 1780 1825
1834
1834
1859
1870
1880
1883
1900
Inama Albino 1
1891
Inama Mansueta 2
1901
Calliari Erminia 1
1899
1904
Inama Annibale 2
Inama Celeste 2
1903
1904
Inama Modesto 1
SUPERFICIE 47 mq
Simone Pret alla metà del Cinquecento possedeva due porzioni di orto: uno
formato dalle future p.f. 155 e 156 e l'altro dalla p.f. 158. La porzione
centrale, costituita dalla futura p.f. 157 apparteneva a Pietro Pret, fratello
di Simone. Dopo i Pret, l'ipotesi più plausibile è che l'orto sia finito in mano
a Gaspare Inama e quindi al figlio di quest'ultimo, il notaio Antonio. Infine l'orto fu
acquistato dagli Endrizzi.
Nel 1710 Gregorio Endrizzi sottopose l'orto ad un aggravio annuo per il
mantenimento del primissario, destinando la somma di 19 Ragnesi.
Oggi la p.f. è divisa in 158/1 e 158/2.
Notaio figlio di Gaspare trasferitosi a Lavis dopo il 1577.
La proprietà nel 1680, risulta dal confine sud della futura p.f. 157.
figlio di Gregorio.
Lucia assieme al marito Giuseppe Berti, vendono l'orto a Silvestro fu Ottavio
Inama che già possedeva l'orto posto a sud, formato dalle future p.f. 159 e 160.
fu Baldassarre
fu Valentino
Nel 1880 nelle divisioni fra i fratelli, l'orto fu frazionato e pervenne a
Urbano (parte nord 158/2) e a Pietro (parte sud 158/1).
Nel 1883 dopo la morte del padre Urbano l'orto 158/2 passò al figlio Albino.
Alla morte del padre Pietro, l'orto 158/1 passò alla figlia Mansueta, moglie di
Placido Tait di Mezzolombardo.
Erminia madre di Albino Inama entra in possesso dell'orto p.f. 158/2, dopo la morte
del figlio.
I fratelli Annibale e Celeste acquistavano da Mansueta l'orto p.f. 158/1.
Modesto era
figlio di Giuseppe.
Compravendita del 1903 solo p.f. 158/2
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
1642
1680
Inama Silvestro II 1680
1690
Inama Vittore III 1695
1705 Inama Ottavio
Inama Vittore IV d.1705
Inama Ottavio
Inama Barbara d.1710
1716 1745
Inama Ottavio d.1745
1775 Inama Silvestro V
d.1775 1780 1825
ca.1840
p.1848
Endriocher Giacomo
1849
1859
Endriocher Orsola
1870
1880
1897
1904
Tamè Giovanni
SUPERFICIE 18 mq
Vittore fratello di Ottavio morì nel 1705 e la sua porzione di orto fu
ereditata dalla sorella Barbara maritata a Coredo.
fu Baldassarre. Intorno al 1840 Silvestro vendeva
l'orto a Giacomo Endriocher.
Orsola vende a Giovanni Maria Tamè nel 1851 la sua parte di orto. Probabilmente anche la parte di Celeste perverrà a Giovanni Maria Tamè.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
1642
1680
Inama Silvestro II 1680
1690
Inama Vittore III 1695
1705 Inama Ottavio
Inama Vittore IV d.1705
Inama Ottavio
Inama Barbara d.1710
1716 1745
Inama Ottavio 17
1775 Inama Silvestro V
d.1775 1780 1825
1857
1859
1870
1890
1891
1904
Inama Agostino
Inama Filippo
SUPERFICIE 28 mq
Vittore fratello di Ottavio morì nel 1705 e la sua porzione di orto fu
ereditata dalla sorella Barbara maritata a Coredo.
fu Baldassarre
fu
Silvestro
Filippo e Agostino ereditarono il terreno alla morte del padre Baldassarre.
Dal 1891 sull'orto aveva l'usufrutto Eugenia sorella di Agostino e Filippo.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
1642
1680
Inama Silvestro II 1680
1690
Inama Vittore III 1695
1705 Inama Ottavio
Inama Vittore IV d.1705
Inama Ottavio
Inama Barbara d.1710
1716 1745
Inama Ottavio 1770 1780
ca.1785 ca.1785
1792 1810
Inama Giuseppe d.1810 1825
d.1825
1835
Inama Giovanni
1835
1855
Inama Giovanni
1858
1870
1904
SUPERFICIE 42 mq
Nel 1835 nelle divisioni fra i fratelli Giacomo e
Giovanni fu Giacomo, si dice che l'orto era gravato per intero dall’annua
celebrazione di mezza messa nella chiesa di Dermulo. L'altra mezza Messa doveva
essere pagata dai figli del fu Giovanni Francesco Inama.
Vittore fratello di Ottavio morì nel 1705 e la sua porzione di orto fu
ereditata dalla sorella Barbara maritata a Coredo.
Nel 1792, nelle divisioni fra i fratelli Giacomo, Giovanni Battista e Giuseppe
figli del fu Giacomo, l'orto pervenne a Giuseppe.
Figlio di Giuseppe.
Le divisioni fra i due fratelli furono fatte nel 1835.
figlio di Giovanni.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1642
Inama Vittore II
1642
1680
Inama Silvestro II 1680
1690
Inama Vittore III 1695
1705 Inama Ottavio
Inama Vittore IV d.1705
Inama Ottavio
Inama Barbara d.1710
1716 1745
Inama Ottavio d.1745
ca.1769
Inama Vittore V d.1769
Inama Cecilia Inama Lucia 1770 1780 1801
Inama Anna 1801
1810
Inama Giuseppe d.1810 1825
d.1825
Inama Giovanni
1835
1859
1870
1889
1889
1904
1945
Inama Arcangelo
d.1945
Inama Elisabetta
SUPERFICIE 44 mq
Nel 1835 nelle divisioni fra i fratelli Giacomo e
Giovanni fu Giacomo, si dice che l'orto era gravato per intero dall’annua
celebrazione di mezza messa nella chiesa di Dermulo. L'altra mezza Messa doveva
essere pagata dai figli del fu Giovanni Francesco Inama.
Nel 1801 nell'atto di vendita a Giuseppe Inama, si disse che l'orto derivava
dalla comunità. Tuttavia non credo che si trattasse dell'intera futura p.f. 162,
ma solamente della parte a sud.
Vittore fratello di Ottavio morì nel 1705 e la sua porzione di orto fu ereditata
dalla sorella Barbara maritata a Coredo.
Cecilia e Lucia era figlie di Vittore V Inama.
Moglie di Giovanni Inama "Battistel".
Anna era
figlia di Giovanni e Cecilia Inama e moglie di Giuseppe Perenthaler.
Figlio di Giuseppe.
Figli di Giacomo. Le divisioni fra i due fratelli furono fatte nel 1835.
fu Giacomo.
figlio di Giacomo.
Elisabetta detta Lisetta era nipote di Arcangelo Inama.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780
1825
1859
1870
SUPERFICIE 203 mq
Sulla piazzetta all'incrocio delle strade,
verso la fine del Settecento,
fu costruita la Fontana per servire la frazione Zità. Negli anni Sessanta
del Novecento sulla p.f. presero posto le vasche di miscelazione per gli
antiparassitari che furono demolite negli anni Novanta.
Da pochi anni qui è stato issato un crocefisso in sostituzione di quello
presente alla Crosara.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1634
Endrizzi Gregorio
d.1634
1660 Endrizzi Enrico
d.1660
ca.1710
Endrizzi Gregorio ca.1710
1725 Endrizzi Enrico
d.1725
1749 Endrizzi Gregorio d.1749
1750
1752 Endrizzi Lucia Endrizzi Domenica
1752
1754 Widmann Matteo
1754
1767
Widmann Matteo Tamè Vittore * 1780
1784 Widmann Luigi 1784 1825
1835
d.1835
Tamè Giuseppe
Tamè Vittore
Tamè Simone
Tamè Antonio
Tamè Barbara
1850
Tamè Giuseppe eredi
Tamè Vittore
Tamè Antonio
1855
Tamè Giuseppe eredi
Tamè Vittore
1859
1870
1902
1904
Tamè Vigilio
Tamè Dionigio
Tamè Emanuele
SUPERFICIE 136 mq
E' plausibile che tutto l'orto fosse appartenuto agli Endrizzi e che la
parte sud sia pervenuta in permuta a Vittore Tamè nel 1747 assieme ad una parte
della casa 4. (Come risulta dai confini del prato Guelmi nel 1749) La parte a nord
invece rimase agli Endrizzi, cioè alla casa n. 5.
Infatti
una porzione di casa intorno al 1715 era proprietà di Giorgio Tamè e poi del
figlio Vittore.
Dal 1754 Vittore riceveva la parte nord dell'orto in locazione perpetuale da
Matteo Widmann.
Nel 1750 dal confine sud della casa.
Nel 1752, tramite il tutore Vittore Tamè, Domenica e Lucia trasferiscono l'orto
al cancelliere Widmann per saldare un debito di 24 Ragnesi.
Nel 1784 Giovanni Maria assicurava sull'orto la dote della moglie Domenica. Il
diretto dominio si disse essere del Sig. Widmann.
Domenica era vedova di Giovanni Maria Tamè.
Figli del fu Giovanni Maria.
Nel 1850 la parte di orto che fu di Simone e Barbara fu ereditata un terzo per
ciascuno dai nominativi qui a fianco.
La parte di orto a sud.
La parte di orto a nord.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1552
Inama Gaspare
d.1553
p.1614
Inama Ercole 1614
1634
Inama Margherita
Chilovi Giacomo 1634
Chilovi Gaspare 1634
1646
Chilovi Anna Maria ca. 1655
ca. 1680
Guelmi Simone 1695
1701
Guelmi Francesco Antonio
Mendini Giacomo II * 1716
Guelmi Matteo
Mendini Giacomo II * 1749
Inama Felicita 1780
Guelmi Alberto e Nicolò 1805
Guelmi Alberto e Nicolò
Mendini Matteo * 1813
1825
Martini Antonio 1859
1870
Martini don Carlo
1879
Oggi le due p.f. sono scomparse e conglobate nella p.f. 1/4, 1/5 e 1/6.
Parte della p.f. 166
è stata però assorbita dalla p.f. 167.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780
1811
1722 1736
Endrizzi Antonio
p.1634
Endrizzi Gregorio d.1634
1660 Endrizzi Enrico
d.1660
ca.1710
Endrizzi Gregorio ca.1710
1725 Endrizzi Enrico
1780
1811
1811 1817
Endrizzi Antonio
1817 Mendini Mattia ca.1817
1824
1824 Parolini Elisabetta
1859
1870
1899
1904 Inama Beniamino
Inama Giuseppe Inama
Daniele
1927 Inama Lino
1857
1859
1870
1904
Questa particella molto probabilmente era proprietà della casa n. 1 e fu ceduta
da don Carlo Martini ad Antonio Inama nel 1856. La piccola particella a ovest,
invece, che era adibita ad orto, faceva sicuramente parte della casa n. 5. Nel
1867 per una permuta fra Giovanni Inama e Giacomo Endrizzi, quest'ultimo
diveniva proprietario dell'orto.
Oggi la p.f. 167 è suddivisa in 167/1, 167/2, 167/3 e 167/4 e comprende anche il
piazzale davanti alla casa ex n. 5.
fu Giovanni Francesco
Elisabetta era moglie di Antonio, alla quale nel 1824 aveva ceduto orto e casa.
fu Antonio
Beniamino, Giuseppe e Daniele erano figli di Giovanni.
(La compravendita del 1899 si riferiva solo alla p.f. 167/1).
Lino era figlio di Beniamino (Solo p.f. 167/1).
Baldassarre possedeva solo le
p.f.
167/2 e 167/3.
Toponimo Anno
Proprietario
Note ca.1500
Pret Giacomo
d.1510
Pret Pietro
Pret Simone ca.1550
Pret Giacomo
Pret Matteo p.1574
Pret Tommaso
Pret Matteo 1574
Pret Tommaso eredi
Pret Matteo
1574
Conzia Pietro Antonio
Conzia Giovanni
Pret Matteo
ca.1650
Conci Giovanni Antonio
p.1663
Conci Bartolomeo
Conci Carlo
d.1663
Mendini Giacomo I
1755
1780 1790 1828
1853 1853
1856
Emer Romedio eredi
1856
1859
1870
1883
1904
Endrizzi Natale p.1898
Endrizzi Giuseppe 1898
1904 Endrizzi Luigi
Endrizzi Giuseppe
Endrizzi Germano
Endrizzi Fortunato
SUPERFICIE 500 mq
Nel Cinquecento queste p.f., assieme alla 171, 785 e 786, costituivano un'unica
entità proprietà della famiglia Pret.
Nel 1855, dopo la costruzione dell'odierna strada statale, il terreno fu plurifrazionato.
La p.f. 168 è stata conglobata nella 169 che oggi si presenta divisa in 169/1 (a
sud) e 169/2 (a nord). Non è da escludere che la famiglia Emer possedesse solo la parte nord di questa
particella e quella più a sud, invece, fosse già appartenuta agli Endrizzi.
Nel 1574 il terreno dei Pret è molto ben delimitato confinando infatti con
Ercole Inama, la strada e la piazza.
I due fratelli Conzia di Taio acquisirono il terreno dagli eredi di Tommaso
Pret.
Giovanni Antonio era un discendente dei Conzia di Taio.
Figli di Giovanni Antonio Conci. Presumo che Carlo possedesse la parte a sud, mentre
Bartolomeo quella a nord.
Giacomo Mendini, tramite il figlio Antonio VI, acquisiva il terreno da Bartolomeo
Conci.
Nel 1856 Giovanni Emer anche a nome dei fratelli Pietro e Romedio, vendeva
il terreno a Giovanni fu Giovanni Endrizzi.
La p.f.
169/2 nel 1904 era coltivata a orto ed era pervenuta a Natale per eredità del
padre Giovanni e del fratello Nicolò.
Probabilmente la p.f. 169/1 pervenne a Giuseppe per eredità del padre Giovanni.
I fratelli Endrizzi vennero in possesso della p.f.
169/1 per compravendita avvenuta nel 1898.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1528
Cordini Delaito
p.1552
Cordini Giacomo d.1744 1780 1825
1859
1870
1877
1904 Emer Germano
Emer Geremia
1878
1904 Emer Alessandro
Emer Celeste Emer
Giuseppe Emer Arcangelo
SUPERFICIE 124 mq
(vecchia superficie)
Oggi la parte a nord è occupata da una porzione di casa e si ritrova la parte
sud numerata con il 170/2.
1552
1590
Cordini Martino
1608
1629
Cordini Nicolò III
d.1629
1636
Cordini Baldassarre IV
d.1636
1662
Cordini Nicolò V
Molto probabilmente l'orto, come la casa, pervenne ai Panizza.
d.1662
Panizza Matteo
1690
Emer Giovanni II
Emer Giorgio
1690
1744
Emer Giovanni Antonio
Prete figlio di Giovanni Emer II, beneficiato anche dallo zio Giorgio.
fu Romedio
Questa parte di orto contraddistinta dalla p.f. 170/1, pervenne a Germano. I suoi
discendenti in seguito ampliarono la casa occupando parte dell'orto.
Questa parte di orto contraddistinta dalla p.f.
170/2, poi pervenne a Celeste i cui nipoti la posseggono tuttora.
Toponimo Anno
Proprietario
Note ca.1500
Pret Giacomo
d.1510
Pret Pietro
Pret Simone ca.1550
Pret Giacomo
Pret Matteo p.1574
Pret Tommaso
Pret Matteo 1574
Pret Tommaso eredi
Pret Matteo
1574
Conzia Pietro Antonio
Conzia Giovanni
Pret Matteo
1748
1755 1780 1790 1803
1853
1853
1856
1859
1870
Eccher Augusta
1889 1903
Eccher Augusta
1877
1904 Emer Germano
Emer Geremia
1878
1904 Emer Alessandro
Emer Celeste Emer
Giuseppe Emer Arcangelo
1870
1904
1903
1904 Inama Romedio
SUPERFICIE 570 mq
Nel Cinquecento questa p.f. assieme alla 168, 169, 785 e 786 costituiva
un'unica entità proprietà della famiglia Pret. Nel 1855, dopo la costruzione
dell'odierna strada statale, il terreno fu plurifrazionato.
Oggi la p.f. non è più esistente. La sua superficie è
occupata in parte dalla casa di Alfredo Inama e in parte dai garage proprietà
Eccher.
Nel 1755 è detta "al Plazzol ossii sopra al Capitello". Nel 1780 è detta al Capitel.
Nel 1903 è detta al Campet.
La proprietà di Cristano nel 1748 e nel 1755, risulta dai confini (sud) della
futura p.f. 173.
Emer Romedio
La p.f. è frazionata in 171/1 e 171/2.
Eccher Andrea
Eccher Augusta
Emer Alessandro
Emer Germano
La p.f. è frazionata in 171/1 e 171/2.
La p.f. è frazionata in 171/1 e 171/2. La prima fu
venduta dall'Eccher all'Inama per 200 Corone.
p.f.
171/2
p.f.
171/3
p.f.
171/4 per compravendita.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780
1828
1859
1870
SUPERFICIE 420 mq
Era la piazza comunale. Fino ai primi anni
dell'800, vi si tenevano, durante la bella stagione, le adunanze della regola.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1635
Massenza Giovanni
ca.1640
1679
Massenza Luca ca.1680
1737
Massenza Bartolomeo p.1745
Mendini Giovanni 1745
1748
1755
1755
Emer Cristano
d1755
1774
Mendini Bartolomeo 1774
1775
Betta Bonifacio Floriano 1777
1783
Betta Francesco 1780
Betta Eredi di Bonifacio 1792
Benedetti Paolina 1793
1815
Gentili Gertrude
Gentili Marietta
1858
1883
Widmann Alfonso
1885
1894
Widmann Alfonso Eredi
1895
1903
1904
Widmann Alfonso
Fondazione Stipendiaria Widmann
1905
SUPERFICIE 322 mq
Nel 1780 il luogo era detto al Ciapitel o Canevaro. Oggi la p.f.
è scomparsa ed occupata dal piazzale della casa
di Alfredo Inama.
Il terreno, prima della costruzione della strada nel 1855, era un tutt'uno con
quello a monte costituito dalla p.f. 787.
In realtà il terreno, detto Canevaro, apparteneva alla moglie Margherita figlia
unica di Bartolomeo Massenza.
Nel 1755 Bartolomeo vendeva il terreno a Cristano Emer che confinava a sud.
In un momento imprecisato il terreno ritornava in proprietà di Bartolomeo Mendini.
Nel 1774 Bartolomeo alienava il terreno alla famiglia Betta.
1815
1825
1835
Widmann don Romedio
1836
ca.1850
Widmann Alfonso
Alfonso abitava a Magrè.
La Fondazione era stata istituita da don Romedio Widmann il 14 settembre
1841.
Inama Romedio
Misurava 270 pertiche quadrate e Romedio lo acquisì
in permuta con la p.f. 210/1.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1347
Benedetto di Campo
1347
Bonamico figlio di Benedetto ca.1350
Nicolò figlio di
Bonamico 1387
Feltrino figlio di Nicolò p.1425
Duca
Odorico fu Stefano 1438
Duca Antonio fu Odorico 1471
Duca Bartolomeo fu Antonio ca.1471
1509
Frison Nicolò 1510
Frison Pietro fu Nicolò p.1527
Frison Pietro
Frison Leonardo 1554
Frison Antonio eredi p.1563
Frison Antonio
Frison
Baldassarre
Frison
Leonardo 1564
1581
Massenza Fabiano 1625
Massenza Giovanni
Massenza Tommaso 1646
Massenza Luca I
Massenza Fabiano 1680 Massenza Giovanni Domenico Massenza Bartolomeo Massenza Tommaso fu Fabiano
Massenza Tommaso fu Giobatta Massenza Luca II Massenza Giuseppe ca.1775
1777 1777
1787 1787
1817 1825 Massenza Innocente 1825
1859
1870 Stratta Bartolomeo Endrizzi Fortunata
1893
1898
1904
1909 Inama Candido
SUPERFICIE 300 mq
La p.f. oggi
scomparsa, è occupata dalla casa di Graziano Emer.
Proprietaria del terreno era in realtà la Mensa Vescovile di Trento, per cui i
vari nominativi si riferiscono agli affittuari.
figlio del fu Tommaso
figli di Fabiano
1740
ca.1760
di Rallo
Giacomo acquisiva il terreno dagli eredi di Giuseppe Massenza di Rallo.
Erede di Giacomo fu il padre Cristano che poi vendette il terreno a Domenico
Massenza.
Erano tre delle quattro figlie di Innocente Massenza.
1893
Lo Stratta era cognato di Giacomo Endrizzi.
Recla Ester
Ester era la moglie di Desiderato Endrizzi.
1909
figlio del fu Giuseppe.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1347
Benedetto di Campo
1347
Bonamico figlio di Benedetto ca.1350
Nicolò figlio di
Bonamico 1387
Feltrino figlio di Nicolò p.1425
Duca
Odorico fu Stefano 1438
Duca Antonio fu Odorico 1471
Duca Bartolomeo fu Antonio ca.1471
1509
Frison Nicolò 1510
Frison Pietro fu Nicolò p.1527
Frison Pietro
Frison Leonardo 1554
Frison Antonio eredi p.1563
Frison Antonio
Frison
Baldassarre
Frison
Leonardo 1564
1581
Massenza Fabiano 1625
Massenza Giovanni
Massenza Tommaso 1646
Massenza Luca I
Massenza Fabiano 1680 Massenza Giovanni Domenico Massenza Bartolomeo Massenza Tommaso fu Fabiano
Massenza Tommaso fu Giobatta Massenza Luca 1780 1825
1859
1870 1902
1904
Chistè Pietro
Particella oggi scomparsa.
Proprietaria del terreno era in realtà la Mensa Vescovile di Trento, per cui i
vari nominativi si riferiscono agli affittuari.
1740
Toponimo Anno
Proprietario
Note ca.1580
1626
Cordini Nicolò III
p.1636 Cordini Baldassarre IV d.1636 1662 Cordini Giovanni Antonio II d.1662
1680 Inama Silvestro II 1680
1699
Inama Giacomo II d.1699 1720 1733
1737
1745
Inama Silvestro III d.1745 1768
1780
Inama Giacomo Antonio 1780 1825
1859
1870
1893
1904
1912
1912
SUPERFICIE 672 mq
Particella non più esistente e mutata in p.e. 54 sulla cui superficie,
nel 1912, sorse la casa di Clemente Inama (oggi Fernando Inama).
fu Giovanni Francesco
fu Baldassarre
Inama Elia
fu
Pietro
Inama Clemente
Clemente
figlio di Giuseppe, acquista il terreno al Capitel, al quale già
confinava con la p.f. 177, da Elia Inama.
Toponimo Anno
Proprietario
Note ca.1580
1626
Cordini Nicolò III
p.1636 Cordini Baldassarre IV d.1636 1662 Cordini Nicolò V d.1662 Panizza Giovanni Antonio ca.1679 Barbacovi Udalrico 1680
1699
Inama Giacomo II d.1699 1720 1733
1737
1745
Inama Silvestro III d.1745 1768
1780
Inama Giacomo Antonio 1780 1825
1859
1870
1900
1904
1912
1919
E' la particella dove sorge il Capitello.
Nel 1919 la p.f. fu accorpata alla p.f. 176, e quindi quest'ultima fu cancellata
per lasciare posto alla p.e. 54, dove
era stata costruita
la casa n. 41.
fu Giovanni Francesco
fu Baldassarre
Inama Clemente
Documento di cessione del 1900.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780
1828
1859
1870
SUPERFICIE 32 mq
Negli anni Ottanta del Novecento gran parte della
superficie della p.f. che si estendeva a fianco della Pontara, è stata
utilizzata per l'allargamento della Via Strada Romana.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780
Mendini Romedio Maria
1825
1834
Mendini Romedio
1834
1859
1838
Inama Lucia
1879
1904
Mendini Tobia
SUPERFICIE 300 mq
Detto anche
Pissaracel o
Orto al Ri.
fu Romedio Maria
Romedio
fu Vigilio ereditò l'orto dallo zio Romedio.
Romedio assegnava l'orto alla moglie Lucia.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1347
Benedetto di Campo
1347
Bonamico figlio di Benedetto ca.1350
Nicolò figlio di
Bonamico 1387
Feltrino figlio di Nicolò p.1425
Duca
Odorico fu Stefano 1438
Duca Antonio fu Odorico 1471
Duca Bartolomeo fu Antonio ca.1471
1509
Frison Nicolò 1510
Frison Pietro fu Nicolò p.1527
Frison Pietro
Frison Leonardo 1554
Frison Antonio eredi p.1563
Frison Antonio
Frison
Baldassarre
Frison
Leonardo 1564
1581
Massenza Fabiano 1625
Massenza Giovanni
Massenza Tommaso 1646
Massenza Luca I
Massenza Fabiano 1662
1679 Massenza Luca I 1680
Massenza Giovanni Domenico
Massenza Bartolomeo p.1719
Massenza Giovanni Domenico p.1750
Massenza Luca II Massenza Giuseppe ca.1775
1777 1777
1787
Emer Giacomo eredi 1787
Massenza Domenico
1817 1825 Massenza Innocente d.1825
1836 Battisti Luigi
d.1836
1859 1859
1869
Chilovi don Antonio
1869
Chistè
Vittore 1902
1904
Chistè Pietro
SUPERFICIE 990 mq
Sulle mappe recenti la p.f. 180 non compare, ma credo di tratti
di un errore.
Proprietaria del terreno era in realtà la Mensa Vescovile di Trento, per cui i
vari nominativi si riferiscono agli affittuari.
Nel 1662 da confini.
ca.1760
Giuseppe era
figlio di Luca abitante a Rallo.
Giacomo acquisiva il terreno dagli eredi di Giuseppe Massenza di Rallo.
Erede di Giacomo fu il padre Cristano che poi vendette il terreno a Domenico
Massenza.
figlio di Domenico.
Luigi aveva preso in moglie Innocenza, una figlia di Innocente Massenza.
Lucia madre di Battista, quale tutrice, assieme al co-tutore Lorenzo Inama,
vendettero il prato a don Antonio Chilovi.
Vittore
dovrebbe aver acquistato il prato da Antonio Chilovi o dai suoi eredi.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1347
Benedetto di Campo
1347
Bonamico figlio di Benedetto ca.1350
Nicolò figlio di
Bonamico 1387
Feltrino figlio di Nicolò p.1425
Duca
Odorico fu Stefano 1438
Duca Antonio fu Odorico 1471
Duca Bartolomeo fu Antonio ca.1471
1509
Frison Nicolò 1510
Frison Pietro fu Nicolò p.1527
Frison Pietro
Frison Leonardo 1554
Frison Antonio eredi p.1563
Frison Antonio
Frison
Baldassarre
Frison
Leonardo 1564
1581
Massenza Fabiano I 1625
Massenza Giovanni
1646
Massenza Luca I
1680
ca.1719 Massenza Giovanni Domenico Massenza Luca II d.1750 1780
1798 d.1798 1825
1859
1861
1867
1867
1869
1870
1877 1902
1904
Chistè Pietro
SUPERFICIE 178 mq
La p.f. è oggi divisa in 182/1, 182/2 e 182/3.
Proprietaria del terreno era in realtà la Mensa Vescovile di Trento, per cui i
vari nominativi si riferiscono agli affittuari.
d.1719
1740
ca.1750
Giovanni era figlio di Giovanni.
Nel 1867 vende il terreno a Vittore Chistè, ma mantiene l'usufrutto almeno
fino al 1872.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1347
Benedetto di Campo
1347
Bonamico figlio di Benedetto ca.1350
Nicolò figlio di
Bonamico 1387
Feltrino figlio di Nicolò p.1425
Duca
Odorico fu Stefano 1438
Duca Antonio fu Odorico 1471
Duca Bartolomeo fu Antonio ca.1471
1509
Frison Nicolò 1510
Frison Pietro fu Nicolò p.1527
Frison Pietro
Frison Leonardo 1554
Frison Antonio eredi p.1563
Frison Antonio
Frison
Baldassarre
Frison
Leonardo 1564
1581
Massenza Fabiano I 1625
Massenza Giovanni
1646
Massenza Luca I
1680
ca.1719 Massenza Giovanni Domenico Massenza Luca II d.1750 1780
1798 d.1798 1825
1859
1861
1867
1867
1869
1870
1877
1903
1904
Inama Daniele
1929
Inama Daniele eredi 1902
1904
Chistè Pietro
SUPERFICIE 300 mq
Proprietaria del terreno era in realtà la Mensa Vescovile di
Trento, per cui i vari nominativi si riferiscono agli affittuari.
d.1719
1740
ca.1750
figlio di Luca.
figlio di Domenico.
Giovanni era figlio di Giovanni e nel 1867 vendeva il terreno a Vittore Chistè.
Daniele era figlio del fu Giovanni detto Zanet. La p.f. 183/2 fu acquisita nel 1903.
p.f.
183/1
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1347
Benedetto di Campo
1347
Bonamico figlio di Benedetto ca.1350
Nicolò figlio di
Bonamico 1387
Feltrino figlio di Nicolò p.1425
Duca
Odorico fu Stefano 1438
Duca Antonio fu Odorico 1471
Duca Bartolomeo fu Antonio ca.1471
1509
Frison Nicolò 1510
Frison Pietro fu Nicolò p.1527
Frison Pietro
Frison Leonardo 1554
Frison Antonio eredi p.1563
Frison Antonio
Frison
Baldassarre
Frison
Leonardo 1564
1581
Massenza Fabiano I 1625
Massenza Tommaso II 1646
Massenza Fabiano II 1680
Massenza Tommaso III Massenza Giovanni Battista II Massenza Giovanni Battista eredi Inama Bartolomeo Inama Giovanni Battista Chilovi Romedio 1772 1780
1803 d.1803 1825
1837 1837
1838
1838
1840
1843
1843
1848
1859
1870
1882
1904
Endrizzi Desiderato
Endrizzi Giacinto
Endrizzi Leopoldo
SUPERFICIE 1000 mq
La superficie è stata ripresa dal CaTer.
Oggi la p.f.
184 è scomparsa e la superficie è occupata da parte dell'Albergo Victory.
Proprietaria del terreno era in realtà la Mensa Vescovile di Trento, per cui i
vari nominativi si riferiscono agli affittuari.
figlio di Giovanni Battista I.
1684
1702
Dall'investitura gafforiale del 1695, risulterebbe che il terreno fosse nelle
disponibilità di Giacomo Mendini, ma è probabile si trattasse di
Giacomo Massenza.
1702
1715
1715
1759
Bartolomeo sposava Marina figlia di Giovanni Battista Massenza.
1759
1772
Giovanni Battista figlio di Bartolomeo Inama, vendeva il terreno a Romedio
Chilovi.
1772
Nello stesso anno don Gaspare Chilovi erede di Romedio, vendeva il terreno a
Giovanni Emer.
Giovanni acquistava
il terreno
dal Chilovi.
figlio di Giovanni.
Marito di Barbara figlia di Giovanni Emer. Nel 1838 i coniugi Emer vendono il
terreno ad Antonio Endrizzi.
Nel 1843 Antonio vende il terreno ai figli Giacomo e Pietro.
Dal
1843 era comproprietario anche il fratello Pietro e dopo la sua morte, fino al
1852, i suoi eredi.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1347
Benedetto di Campo
1347
Bonamico figlio di Benedetto ca.1350
Nicolò figlio di
Bonamico 1387
Feltrino figlio di Nicolò p.1425
Duca
Odorico fu Stefano 1438
Duca Antonio fu Odorico 1471
Duca Bartolomeo fu Antonio ca.1471
1509
Frison Nicolò 1510
Frison Pietro fu Nicolò p.1527
Frison Pietro
Frison Leonardo 1554
Frison Antonio eredi p.1563
Frison Antonio
Frison
Baldassarre
Frison
Leonardo 1564
1581
Massenza Fabiano 1625
Massenza Giovanni
Massenza Tommaso I 1646
Massenza Luca I
Massenza Fabiano II Emer Giovanni Massenza Bartolomeo Massenza Tommaso IV
ca.1740
Emer Giuseppe Vittorio
Massenza Lucia Margherita
Massenza Giuseppe 1745
Emer Giuseppe Vittorio
Mendini Bartolomeo
Massenza Giuseppe
1763
Emer Cristano
Mendini Bartolomeo
Massenza Giuseppe eredi
1772
Emer Giovanni
Massenza Giacomo
Massenza Felice
1775
Emer Cristano
1775
1777
Emer Giacomo
1777 1780 1825
1843 1853
1859
1870
1877
1904 Emer Germano
Emer Geremia
1878
1904 Emer Alessandro
Emer Celeste Emer
Giuseppe Emer Arcangelo
SUPERFICIE 650 mq
La p.f. fu frazionata in 186/1 e 186/2.
La p.f. oggi è occupata dalla proprietà Maccani.
Proprietaria del terreno era in realtà la Mensa Vescovile di Trento, per cui i
vari nominativi si riferiscono agli affittuari.
1668
1680
1695
Giovanni Emer viene aggregato al "consorzio Massenza" per la parte nord di
questa p.f., all'epoca prato e bosco, per probabile acquisizione della
proprietà di Giovanni
Domenico Massenza.
Giovanni iglio di Cristano Emer compera da Antonio fu Giuseppe Massenza una parte (a sud) del
prato alla Praiola. La parte nord apparteneva ai fratellastri di Antonio:
Giacomo e Felice.
Cristano assegna la Praiola al figlio Giacomo.
Ovvero Cristano e quindi il nipote Romedio.
La p.f. 186/2 fino al 1903 era posseduta in comproprietà con il fratello
Basilio emigrato in Brasile.
p.f.
186/1
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1275
p.1294
Domino
d.1294
ca.1301
Thun
Warimberto II
d.1301
ca.1350
Thun
Simone II
Thun Federico I
Nascimbene fu Raimondino *
d.1350
ca.1390
Thun
Pietro
Thun Warimberto III
Odorico fu Nascimbene *
1490
Thun
Nascimbene eredi *
ca.1500
1525
1534 1545
Gatta Antonio
ca.1550
Thun di Castel Bragher
Vicenzi Vigilio *
Vicenzi Nicolò *
1560
1570
Thun di Castel Bragher
Cordini Bertoldo *
Cordini Pietro *
1571
1589
Thun di Castel Bragher
Barbacovi Romedio *
d.1595 1637
Mendini Antonio II
d.1637
1668
Mendini Giacomo I
d.1668 1695
1717
Mendini Giacomo II
d.1717 1720
1735
Mendini Giacomo III
Mendini Giacomo Antonio II
1761
1763
Mendini Giacomo III
d.1763 1780
1798
d.1798 1819
Mendini Giacomo
1819
1824 1825
1859
1863
1873
d.1873
p.1877
Tamè Giovanni
1877
1902
1904
1929
Tamè Costante
d.1829
1950
Tamè Emanuele
SUPERFICIE 3200 mq
Assieme alle p.f. 188 e 189 formava in passato un'unica entità in mano ai Thun
di Castel Bragher.
La p.f. fu divisa in due: 187/1 e 187/2. Oggi le p.f. sono
quasi scomparse in quanto la loro superficie è occupata dalla strada statale,
dalla chiesa parrocchiale e negozio Maccani. Sono rimasti dei rimasugli di particella nel
piazzale Maccani (187/3 e 187/4) e nella ripa sotto la ex scuola elementare
187/6.
* Affittuario
Simone e Federico erano figli di Warimberto II.
Pietro e Warimberto erano cugini. Pietro era figlio di Simone II, mentre Warimberto
III era figlio di Federico I.
Da confini dei possessi al Castelet.
I Thun ritornarono in possesso della Clesura.
Dal 1589 al 1595 la Clesura sarà posseduta dagli eredi di Romedio Barbacovi.
La Clesura intorno al 1640 fu probabilmente venduta ai Mendini.
Nel 1637, da confini dei possessi al Castelet, risultavano proprietari della
Clesura gli eredi di Antonio Mendini.
Nel 1695 la proprietà di Giacomo risultava da confini dei possessi al Castelet.
Nel 1720 la proprietà dei due fratelli Mendini, risultava da confini della futura p.f. 189.
Nel 1761 la proprietà di Giacomo risultava da confini della futura p.f. 189.
Giacomo era
figlio di Romedio Maria. Nel 1819 Giacomo assegna la quarte parte della Clesura a suo
figlio chierico Giacomo.
Nel 1824 don Giacomo acquisisce un'altra porzione del prato alla Clesura.
Nel 1863 la proprietà risulta dai confini del luogo al Canevaro.
Giovanni aveva acquistato la Clesura da don Giacomo Mendini (il documento non è
reperibile)
P.f. 187/1 e 187/2. Costante possedeva le due p.f.
con altri cinque compossessori in morte di Giovanni Tamè (1877) e 1878
in morte di Caterina vedova di Giovanni Tamè.
Figlio di Costante che abitava negli USA.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1275
p.1294
Domino
d.1294
ca.1301
Thun
Warimberto II
d.1301
ca.1350
Thun
Simone II
Thun Federico I
Nascimbene fu Raimondino *
d.1350
ca.1390
Thun
Pietro
Thun Warimberto III
Odorico fu Nascimbene *
1490
Thun di Castel Bragher
Nascimbene eredi *
ca.1500
1525
1534 1545
Gatta Antonio
ca.1550
Thun di Castel Bragher
Vicenzi Vigilio *
Vicenzi Nicolò *
1560
1570
Thun di Castel Bragher
Cordini Bertoldo *
Cordini Pietro *
1571
1589
Thun di Castel Bragher
Barbacovi Romedio *
ca.1570 1637
Mendini Antonio II
d.1637
1668
Mendini Giacomo I
d.1668 1695
1717
Mendini Giacomo II
d.1717 1720
1735
Mendini Giacomo III
Mendini Giacomo Antonio II
1761
1763
Mendini Giacomo III
d.1763 1780
1798 1825
1834
1835
1838 1838
Inama Lucia
1870
1879
1904
1915 d.1915
1950
Mendini Rosalia
SUPERFICIE 650 mq
Assieme alle p.f. 187 e 189 formava in passato un'unica entità in mano ai Thun
di Castel Bragher.
La parte a monte della particella è oggi occupata
dalla nuova chiesa. A valle è rimasta la p.f. 188/1.
* Affittuario
Da confini dei possessi al Castelet.
I Thun ritornarono in possesso della Clesura.
Dal 1589 al 1595 la Clesura sarà posseduta dagli eredi di Romedio Barbacovi.
Ad un certo punto i Mendini di affrancarono dai Thun, divenendo proprietari della Clesura a tutti gli effetti.
Nel 1637 da confini dei possessi al Castelet, risultavano proprietari della
Clesura gli eredi di Antonio Mendini.
Nel 1695 la proprietà di Giacomo, risultava da confini dei possessi al Castelet.
Nel 1720 la proprietà dei due fratelli Mendini, risultava da confini della futura p.f. 189.
Nel 1761 la proprietà di Giacomo risultava da confini della futura p.f. 189.
Romedio era figlio di Romedio Maria. Alla sua morte la Clesura
viene ereditata dal nipote Romedio figlio di Vigilio Mendini.
fu Vigilio
Nel 1838 Romedio Mendini trasferisce la Clesura alla moglie Lucia.
Tobia e Giuseppe erano figli
del fu Romedio. Nel 1879 nelle divisioni fra i due fratelli, la Clesura, che
misurava circa 3 Stari, toccò a Giuseppe.
fu Romedio
Rosalia figlia unica di Giuseppe ereditò il terreno, poi occupato, assieme agli altri
confinanti, dalla nuova chiesa costruita nel 1950.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1275
p.1294
Domino
d.1294
ca.1301
Thun
Warimberto II
d.1301
ca.1350
Thun
Simone II
Thun Federico I
Nascimbene fu Raimondino *
d.1350
ca.1390
Thun
Pietro
Thun Warimberto III
Odorico fu Nascimbene *
1490
Thun
Nascimbene eredi *
ca.1500
1525
1534 1545
Gatta Antonio
1561
Gatta Antonio Eredi
1556
1569
Thun di Castel Bragher
Mendini Romedio *
1569
1573 1579
Thun di Castel Bragher
Mendini Giovanni *
1579
Thun di Castel Bragher
Cordini Martino *
1579
1586
Thun di Castel Bragher
Inama Ercole *
Inama Antonio * d.1586 1637
Mendini Antonio II
d.1637
1668
Mendini Giacomo I
d.1668
1713
Mendini Antonio VI
d.1713 p.1720
Mendini Antonio VII
1720
Emer Vittorio
1730
1750
Cordini Giacomo Michele
Massenza Giovanni Domenico *
1750
Massenza Luca II
1750
1761
Massenza Giuseppe
1761
Panizza Pietro Antonio
p.1780
1825
1846
1846
1853
1853
1877
1887
Endrizzi Romedio
1887
1899
Endrizzi Francesco
1899
1904 Emer Germano
Emer Geremia
1950 Emer fratelli
SUPERFICIE 800 mq
Assieme alle p.f. 187 e 188 formava in passato un'unica entità in mano ai Thun
di Castel Bragher.
La p.f. è stata in seguito frazionata in tre parti di
cui oggi esistono le p.f. 189/1 e 189/3 in parte occupate dagli anditi della
chiesa.
* Affittuario
Notaio di Coredo.
In realtà l'affitto era relativo a Caterina moglie di Giovanni.
Probabilmente Antonio aveva acquisito il terreno dai Thun.
Giacomo era figlio di Antonio II.
Antonio era figlio di Giacomo I.
Antonio era figlio di Antonio VI.
E' molto probabile che Vittorio avesse acquisito il terreno da Antonio Mendini.
Il Cordini acquisisce il campo da Vittorio Emer e lo dà in locazione perpetuale
per 19 anni a Domenico Massenza.
Probabilmente Luca aveva riscattato il terreno dagli affittuari.
Figlio di Luca II.
Gli eredi di Giuseppe Massenza di Rallo, vendevano il terreno a Pietro Antonio
Panizza.
Molto probabilmente Romedio Maria acquistò il terreno dai Panizza tra il 1761 e
il 1780.
di Giuseppe
Teresa era figlia di Romedio e moglie di Pietro fu
Baldassarre Inama.
figlio di Romedio.
P.f.
189/1. Il terreno fu acquisito dai fratelli Emer all'asta.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1275
p.1294
Domino
d.1294
ca.1301
Thun
Warimberto II
d.1301
Thun
Concio
p.1346
Corrado
1346
Belvesino
1380
1381
Thun Warimberto III
Odorico fu Nascimbene *
1420
Spaur di Castel Valer
Raimondino II *
1427
Spaur di Castel Valer
Gregorio fu Raimondino II *
1470
Spaur di Castel Valer
Raimondino III fu Gregorio *
ca.1500
Spaur di Castel Valer
Mendini Antonio I *
1534 1580
Spaur di Castel Valer
Mendini Giovanni II *
1580 1637
Spaur di Castel Valer
Mendini Antonio II *
d.1637
1670
Spaur di Castel Valer
Mendini Giacomo I *
Mendini Antonio V *
Mendini Giovanni IV *
1670
1713 1717
Spaur di Castel Valer
Mendini Giacomo II *
Mendini Antonio VI *
d.1717 1720
1735
Spaur di Castel Valer
Mendini Giacomo III *
Mendini Giacomo Antonio II *
1761
1763
Spaur di Castel Valer
Mendini Giacomo III *
d.1763 1780
1798
Spaur di Castel Valer
d.1798 1825
1835
1859
1870
1893
1904
Domino risultava confinante con i possessi del maso Casali.
SUPERFICIE 1000 mq
La p.f. è stata poi frazionata in due porzioni la
190/1 e la 190/2. Quest'ultima di più ridotte dimensioni, si trovava davanti alla casa di Odorizzi Pompeo.
In antico una parte di questa p.f. apparteneva a Warimberto Thun III (detta a
San Giacomo) e una parte a Castel Valer.
* Affittuario
Concio (Corrado) era un figlio illegittimo di Warimberto II Thun.
Corrado era figlio di Concio e abitava a Tassullo.
fu Corrado
Probabilmente era solo una parte di questa p.f., in quanto fra i confini non
figurava il rivo.
figlio di Antonio I.
Fratelli figli di Antonio II.
Fratelli figli di Giacomo I.
di Giuseppe
Teresa era figlia di Romedio e moglie di
Pietro fu
Baldassarre Inama.
Inama Elia
p.f.
190/2
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1275
p.1294
Domino
d.1294
ca.1301
Thun
Warimberto II
d.1301
Thun
Concio
p.1346
Corrado di Tassullo
1346
Belvesino
1380
1381
Thun Warimberto III
Odorico fu Nascimbene *
1420
Spaur di Castel Valer
Raimondino II *
1427
Spaur di Castel Valer
Gregorio fu Raimondino II *
1470
Spaur di Castel Valer
Raimondino III fu Gregorio *
ca.1500
Spaur di Castel Valer
Mendini Antonio I *
1534 1580
Spaur di Castel Valer
Mendini Giovanni II *
1580 1637
Spaur di Castel Valer
Mendini Antonio II *
d.1637
1670
Spaur di Castel Valer
Mendini Giacomo I *
Mendini Antonio V *
Mendini Giovanni IV *
1670
1713 1717
Spaur di Castel Valer
Mendini Giacomo II *
Mendini Antonio VI *
d.1717 1720
1735
Spaur di Castel Valer
Mendini Giacomo III *
Mendini Giacomo Antonio II *
1761
1763
Spaur di Castel Valer
Mendini Giacomo III *
d.1763
1780
1798
Spaur di Castel Valer
1798
1825
1835
1859
1870
1893
1904
Concio (Corrado) era un figlio illegittimo di Warimberto II Thun.
Corrado era figlio di Concio e abitava a Tassullo.
fu Corrado
Probabilmente era solo una parte di questa p.f., in quanto fra i confini non
figurava il rivo.
figlio di Antonio I.
Fratelli figli di Antonio II.
Fratelli figlio di Giacomo I.
di Giuseppe
Teresa era figlia di Romedio e moglie di Pietro fu
Baldassarre Inama.
Inama Elia
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780
1825
1859
1870
SUPERFICIE 45 mq
Oggi la strada, rispetto alla mappa qui a fianco, passa a valle della particella
la quale è diventata un piccolo piazzale.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780
1825
1859
1870
SUPERFICIE 336 mq
Sedime occupato dal vecchio cimitero e dalla chiesetta.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780
1825
1859
1870
SUPERFICIE 82 mq
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1716 Chiesa di Dermulo
Mendini Giacomo *
Mendini Pietro Antonio *
1780
1774
1780 1799
Inama Giovanni Michele *
1803
1822 1825
1829
Inama Giovanni Domenico *
1859
1870
1879
1904
d.1904
1965
Mendini Angelo
SUPERFICIE 965 mq
Oggi detto Poz. La parte a valle è in parte
occupata dal depuratore.
*Affittuario
Nel 1799 fu rinnovata l'investitura del 1774 a Giovanni Michele Inama.
Nel 1803 Giovanni Domenico
figlio del fu Giovanni Michele
era ancora locatario dalla chiesa. Nel 1829 bisognava stabilire il
patrimonio di Giovanni al fine di conferire la dote a sua figlia Lucia moglie di Romedio Mendini. E' probabile che il terreno, benchè di diretto dominio della
chiesa, sia passato a Romedio Mendini proprio come dote della moglie Lucia.
fu Romedio
Nelle divisioni fra i fratelli il prato fu assegnato a Tobia.
Toponimo Anno
Proprietario
Note
1774 1780
1799
Mendini Giuseppe * 1818 1825
Mendini Giuseppe
1859
1870
1880
1904 1855
1899 1904
Inama Rosa di Giacomo
Inama Giacomo fu Silvestro
Nel 1774 Francesco Mendini ricevette l'investitura del piccolo prato.
SUPERFICIE 680 mq
Già all'epoca e al presente divisa in 196/1 e 196/2.
Nel 1799 i due fratelli Mendini furono investiti del piccolo prato sotto il
cimitero.
Giuseppe fu Francesco abitava a Tassullo.
fu Silvestro
Inama Francesco
p.f.
196/1
p.f. 196/2
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780
1818
Mendini Giuseppe
Mendini Pietro 1825
1859
1870
1880
Inama Francesco
Non esiste più, conglobata nella p.f. 196/2.
Giuseppe fu Francesco abitava a Tassullo.
fu Giacomo
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780
1825
1859
1870
1880
Inama Francesco
1877
1904 Emer Germano
Emer Geremia
1880
1904
Nel 1901 si dice che le p.f. 198 e 199 (e anche la 200/1) erano possedute
in comproprietà dai cugini, figli del fu Giovanni
Emer e
figli del fu Pietro Emer.
Nel
1889 Eugenio Inama procuratore di Romedio Emer vendeva ai cugini Germano e
Alessandro Emer queste due p.f. e la 200/1.
fu Giacomo
p.f. 199
Inama Francesco
p.f.
198
Toponimo Anno
Proprietario
Note ca.1450
Antonio fu Inama
ca.1490 Inama Pietro 1531
1553 Inama Cristoforo 1540
1558 Inama Leonardo
Massenza Sebastiano 1568
1598 Inama Floriano I Inama Pietro 1598
1615 Inama Bartolomeo I 1615
1652 Inama Floriano II 1652
1680
1691 Inama Bartolomeo II 1691
1704 Inama Lorenzo Floriano Inama
Alberto 1741
1780 Inama Bartolomeo III 1763
1828 Inama Giovanni Vigilio 1828
1848 Inama Vigilio
Inama Floriano V
1849 Martini Carlotta
Sommeda Chiara 1849
1854
Emer Romedio I 1854
1859
1870
1877
1904 Emer Germano
Emer Geremia
1878
1904 Emer Alessandro
Emer Celeste Emer
Giuseppe Emer Arcangelo
SUPERFICIE 3000 mq
La forma particolare
di questa p.f.
è dovuta alle
varie acquisizioni portate avanti dagli Inama di Fondo lungo gli anni.
La particella rimase integra fino all'acquisizione da parte di Romedio Emer
e poi fu frazionata, circa nel 1860, in tre porzioni, una
ciascuna ai fratelli Giovanni, Pietro e Romedio Emer, figli del fu Romedio. Oggi esistono le p.f.
200/1, 200/2, 200/3, 200/5 e 200/7.
Nei primi frazionamenti in tre particelle è possibile intravedere quelli che potevano
essere dei terreni autonomi.
La parte verso il rivo delle due p.f.200/2 e 200/3 apparteneva alla Chiesa
(parte del prato "Al Ri giù in fondo" assieme alla p.f. 201) e confinavano con l'altro prato della Chiesa detto al
Pissaracel. (p.f. 195)
La 200/3, detta Plantum, apparteneva ai Massenza e nel 1558 confinava con
Antonio Inama Del Marin (p.f. 208), Salvatore III Inama (p.f 215) il rivo e Giovanni
Inama
del Nard (p.f. 200/2).
Figlio di Antonio.
Cristoforo abitava a
Fondo.
In questi anni Leonardo possedeva la futura p.f. 200/2, mentre Sebastiano la
200/3, entrambe poi acquisita dagli Inama di Fondo.
Nel 1680 da confini delle futura p.f. 215.
I due fratelli possedettero assieme il terreno
ma alla morte di Lorenzo Floriano nel 1704, la parte passò ad Alberto che la
tenne fino al 1741.
Floriano IV fratello di Bartolomeo fu comproprietario fino alla sua morta
avvenuta nel 1763.
Figli ed eredi di Giovanni Vigilio. Vigilio morì nel 1837.
Le vedove di Vigilio e di Floriano V Inama, nel 1849 vendevano il maso di cui
faceva parte il terreno, a Romedio Emer.
Romedio nel 1849 acquistava, dopo esserne stato per
parecchio tempo il masadore, il Maso Inama di Fondo al quale
apparteneva pure questo terreno.
Germano e Germia possedevano le due
p.f.
200/1 e p.f. 200/3. La p.f. 200/3 fino al 1903 era posseduta in comproprietà con il
fratello Basilio emigrato in Brasile.
p.f.
200/2 p.f. 200/4
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1716
Chiesa di Dermulo
1741
1780 Inama Bartolomeo III 1763
1828 Inama Giovanni Vigilio 1828
1848 Inama Vigilio
Inama Floriano V
1849 Martini Carlotta
Sommeda Chiara 1849
1854
Emer Romedio I 1854
1859
1870
1877
1903 Emer Germano
Emer Basilio
Emer Geremia
1904 Emer Germano
Emer Geremia
SUPERFICIE 420 mq
Questo terreno faceva parte del prato che apparteneva alla chiesa e che nel 1716
era detto "Al ri giù in fondo". In un momento imprecisato passò in proprietà
della famiglia Inama di Fondo e aggregato alla futura p.f. 200.
Floriano IV fratello di Bartolomeo fu comproprietario fino alla sua morte
avvenuta nel 1763.
Figli ed eredi di Giovanni Vigilio. Vigilio morì nel 1837.
Le vedove di Vigilio e di Floriano V Inama, nel 1849 vendevano il maso di cui
faceva parte il terreno, a Romedio Emer.
Romedio nel 1849 acquistava, dopo esserne stato per
parecchio tempo il masadore, il Maso Inama di Fondo al quale apparteneva pure
questo terreno.
figli di Giovanni.
Nel 1904 i fratelli Germano e Geramia, acquisivano la terza parte del terreno dai
loro nipoti, figli del fu Basilio Emer residenti in Brasile.
PARTE 0 | PARTE I | PARTE II | PARTE III | PARTE IV | PARTE V | PARTE VI | PARTE VII |