DERMULO ANNO 1275
La preziosa pergamena del 1275, conservata in originale nell’archivio di Castel Bragher, risulta essere di primaria importanza per gettare un po’ di luce sul paese di Dermulo nel XIII secolo. A tutt’oggi, se si esclude la Carta de Hermulo del 1218 e la sua riconferma del 1220, è il documento più antico pervenutoci che fa riferimento al nostro paese in modo così importante. La fortuna ci è stata amica nel consegnarci un documento molto leggibile, ben conservato, senza mutilazioni, macchie o altri danni, a differenza purtroppo di altri, come ad esempio quello redatto nel 1357, dove questi problemi hanno compromesso l’estrapolazione di interessanti informazioni.
Il documento, redatto a Dermulo il 15 giugno 1275 presso la casa di Bonaccorsio, è una dichiarazione di beni di proprietà vescovile, resa davanti a Mugo di Castel Bragher, Gislimberto di Malosco e Ramperto di Cis, quali testimoni. L'inventario, steso dal notaio Rodegerio, fu ordinato dal Capitano delle valli Ottone di Rotpach per il conte Mainardo II di Tirolo, quale avvocato della chiesa tridentina. Per stilare l’elenco furono chiamati Giorgio, Mazono e Domino che presumibilmente saranno stati fra gli anziani, fidati e autorevoli uomini di Dermulo, che giurarono sulla completezza e sulla veridicità di quanto dichiarato. L'affitto di tali beni doveva essere versato ad Enrico Thun, vescovo di Trento, al quale i dermulani erano rimasti fedeli, forti del privilegio/dovere assegnato ai loro padri da Federico Vanga. I beni elencati, ad esclusione di una casa, sono tutti riconducibili a dei terreni che si trovano suddivisi in quattro mansi. In primo luogo sono dichiarati i ventisette terreni appartenenti al Maso dei Casali, poi i sei del maso di Martino Bozolo; successivamente i due del Maso di Horabona ed infine i quattro del Maso di Fugaza. (Per essere più precisi, tre terreni appartenenti al Maso dei Casali, furono dichiarati alla fine del documento, perché plausibilmente dimenticati in precedenza.) Forse si era scelta la suddivisione in masi per dare all’elencazione un certo ordine, partendo da un dato maso e procedendo via via con quelli attigui, per evitare probabilmente di tralasciare qualche terreno.
In base alla tipologia i trentotto terreni elencati, sono suddivisi in ventuno arativi, undici vigneti e quattro prati. Di due terreni non è indicata la coltura e per tutti, nulla traspare circa la loro estensione. Se questa rispecchiasse la situazione cinquecentesca, potremmo affermare che molti appezzamenti avevano una superficie importante. Viene menzionata un'unica casa, giacente su una terra casalina che possiamo riconoscere nella futura casa al Castelet. I terreni coltivati, nella fattispecie i vigneti, che sicuramente per loro natura richiedevano una maggiore vigilanza, presumo non fossero molto lontani dall’abitato. Ritengo che l’odierna zona del Raut fosse stata coperta da bosco, così come tutta la zona a monte dell'odierna strada statale n. 43 dir. verso Sanzeno. Invece nei pressi dell'abitato e verso Taio, dove ancora oggi si può notare la traccia dell'antica centuriazione romana, la terra era sicuramente per la maggior parte coltivata.
E' interessante notare che il Santuario di San Romedio, già in quell’anno, fosse possessore di un terreno a Dermulo, ma ritengo poco probabile che si potesse identificare con quello posseduto dal Santuario durante il Seicento.
TRASCRIZIONE | |
I MASI | |
I TERRENI SUDDIVISI PER MASI | |
I TOPONIMI | |
ELENCO DEI TOPONIMI | |
TERRENI, POSSESSORI E CONFINANTI | |
I NOMI | |
ELENCO DI TUTTI I NOMI | |
ELENCO DEI DERMULANI | |
ELENCO DEI POSSESSORI O CONFINANTI |
Col termine “mansus” poteva intendersi allo stesso modo, una cascina in legno lontana dal paese, utilizzata per il deposito del fieno oppure un insieme di proprietà (spesso comprensive di una casa), affidato dal possidente ad un fittavolo. Nel primo caso si hanno ancora oggi moltissimi esempi in Val di Rabbi e in Val di Pejo e tali masi erano utilizzati durante la fienagione. Spesso si portava al maso il bestiame, evitando così il trasporto del fieno in paese. Nella seconda tipologia, invece, il proprietario dava in locazione a una persona fidata, in modo che ne potesse trarre sostentamento per se e la famiglia, una casa ed un insieme di appezzamenti che di solito la circondavano. Il masadore doveva curare la proprietà ed apportare nel contempo migliorie. E' indubbio che i mansi di cui si parla nel documento appartenessero a quest'ultima categoria.
Nell’elenco, i terreni, come già detto, vengono raggruppati in base al loro maso di appartenenza, ma sono posseduti indistintamente da varie persone. Ad esempio, Giorgio risultava essere locatario di terreni in tutti e quattro i masi. Molto probabilmente quindi, i masi qui citati, fanno riferimento ad entità sorte già nel XII secolo e che, al momento della stesura del nostro inventario, avevano già perduto in parte la loro caratteristica peculiare, ossia l'indivisibilità. Di tre dei vecchi masi, si era conservata solo la denominazione dell'antico possessore, invece del quarto, il maso dei Casali, aveva probabilmente prevalso la peculiarità della presenza di alcuni casali posti nelle pertinenze della casa. Grazie ad altri documenti sono stato in grado di individuare questa casa di Dermulo che nel 1275 era abitata da Sono e da Bosolo, riconoscendola nella casa che più tardi sarà detta al Castelet. Credo che pure il nome al Castelet o Castel derivasse, in questo caso, dalla storpiatura del nome casale o meglio "Casaleto", come veniva descritto nelle investiture più antiche. Infatti da "Casalet" a "Castelet" il passo è breve! A questo maso nel 1275 appartenevano fra gli altri, i terreni in Plano, in Campdello, in Roncum e in Vantolinam che troviamo elencati nel 1357 in una locazione fatta da Michele fu Simone Thun a Nicolò fu Delaito di Dermulo. Nel documento il Thun si riconosce egli stesso locatario, quindi si stava perfezionando un sub-affitto, in quanto i terreni, erano stati da lui ricevuti in locazione dal vescovo. Il maso dei Casali, pur riducendosi per numero di terreni, fu locato durante i secoli successivi a varie persone, spesso provenienti da fuori paese.
Un altro maso a Dermulo che da un contratto di compravendita del
1806 risultava essere soggetto alla tassa gafforiale è il
maso Guelmi. Nella scrittura appare
chiaramente che erano soggetti al Gafforio sia la casa che i terreni, ma se
per questi ultimi esiste un riscontro molto antico, ciò non risulta invece
per la casa. Analizzando i terreni ascritti nel 1275 al maso di Martino Bozolo,
possiamo notare che, per almeno tre di essi, esiste una correlazione con quelli
del
maso Guelmi. Il terreno al Somagro
è il più indubitabile, potendolo individuare nel grande appezzamento posto a
est e a
sud della casa Guelmi, ma
anche il Novalle di Rallo, poi
Raut da Ral, posseduto in epoca
pre-Guelmi dai vecchi proprietari della futura
casa n. 1, sono compatibili con i due masi. Infine, anche nel terreno in
Plouà, facente parte sempre del masi di Martino Bozolo, si potrebbe forse riconoscere
in quello successivamente denominato in
Traina appartenente al gafforio. Ho recentemente scoperto che il
maso denominato Guelmi ha tratto la sua origine da un'acquisizione della casa e
dei beni in precedenza appartenuti ai discendenti di Ercole Inama. Possiamo
quindi escludere che i beni del maso Guelmi si potessero ricondurre ad uno
degli antichi masi vescovili del 1275, se non per alcuni terreni, ma sicuramente
non per la casa, anche se, come visto nella compravendita del 1806, risulterebbe
ricompresa pure essa. Ritengo quindi questa affermazione come frutto di un
errore descrittivo.
Già nella prima metà del Trecento i signori di castel Valer possedevano un maso
a Dermulo costituito da una casa e da pochi terreni. Per la presenza di una casa
credo però che si possa escludere la sua identificazione con uno dei masi
vescovili del 1275.
Nel 1461 appare invece un maso denominato "Lanzoni" proprietà del Gafforio, per
il quale non si specifica la presenza di una costruzione e che comunque doveva
presentarsi di una consistenza molto ridotta, a giudicare dall'esiguo canone di
due capponi preteso dal locatario. Di questo maso non si sono più avuti riscontri
successivi e forse, considerando la modesta sua estensione, potremmo
riconoscerlo nel maso di Horabona che annoverava solamente due terreni. Da
alcuni riscontri documentali si può fare un collegamento fra il maso "Lenzoni" e
la futura casa n. 13-14.
|
Tipo
di terreno |
Possessori |
Maso dei Casali | ||
In Plano |
Arativo |
Mazonus
et Zaneta |
Ad
Asolum |
Arativo |
Jorgius |
Ad Novallem de Rallo |
Arativo |
Armilia |
In
Contra |
Arativo |
Armilla
e Bonacurssius |
Sub
Pedrezolo |
Arativo |
Walterinus
|
Pedrezolo |
Arativo |
Mazonus |
Via
Orva |
Arativo |
Odolricus |
Ad Roncum |
Arativo |
Monica
et eius fili |
Ad
Roncum |
Arativo |
Belinus |
In
Pedrosso |
Indefinito |
Zulianus |
In
Pedrosso |
Arativo |
Fili
Monize |
In
Pedrosso |
Arativo |
Mazonus |
In
Campedelo |
Arativo |
Sonus |
In
Valuclo |
Arativo |
Mazonus |
In
Valuclo |
Arativo |
Monica |
In
Valuclo |
Arativo |
Ingelmarius
et suis fratres |
In
Rovesso |
Arativo |
Dominus
et eius fratres |
In
Rovesso |
Indefinito |
Walterinus |
Super
Pozum |
Arativo |
Bonus
f. q. Thomei |
A
Sablonezum |
Arativo |
Bonus |
Domus |
T. casalina |
Sonus
et Bosolus |
In
Vantolinam |
Terra
vignata |
Bonaiudi |
In
Somocinum |
Prato |
Illi
de Monica |
In
Somocinum |
Prato |
Illi
de Monica |
In
Formnum |
Prato |
Non
specif. Prob. Mazonus |
In
Formnum |
Prato |
Mazonus |
In
Valbocara |
Terra
vignata |
Oluradinus f. Pavarini de Corrado |
|
|
|
Maso di Martino Bozolo |
|
|
In
Plouao |
Arativo |
Zulianus |
In
Somagro |
Terra
vignata |
Heredes
Benvenute |
In
Saldato |
Terra
vignata |
fili
q. Quatrosoldi |
In
Saldato |
Terra
vignata |
Jorgius |
In
Saldato |
Terra
vignata |
Jorgius |
Ad Novallem de Rallo |
Arativo |
Zordanus |
|
|
|
Maso
di Horabona |
|
|
In
Saldato |
Terra
vignata |
Jorgius |
In
Saldato |
Terra
vignata |
Jorgius |
|
|
|
Maso
di Fugaza |
|
|
In
Plaza |
Terra
vignata |
Oluradinus
f. Pavarini de Corrado |
Sub
Ecclesia |
Arativo |
Belinus |
In
Aulivesso |
Terra
vignata |
Zordanus
et Hinricus |
In
Saldato |
Terra
vignata |
Jorgius |
I toponimi elencati nel documento sono molto numerosi e, per alcuni di essi, se ne può riconoscere ancora oggi l’ubicazione. Il toponimo più inequivocabile è Somagro, tuttora esistente e ben definito; un altro interessante è il Novale de Rallo che corrisponde all’odierno Raut da Ral. Il termine Raut e Novale si equivalgono e stanno ad indicare un terreno bonificato, quindi nuovo. La coincidenza di significato però è solo una casualità, infatti da "Novalle de Rallo" si è arrivati all'odierno "Raut da Ral" con i seguenti passaggi: la dizione dialettale di "novale" è "noal", quindi "Noal de Ral"; poi alla fine del Quattrocento "Ual de Ral" per poi diventare Audaral o Auderal fino al Settecento ed infine, nell'Ottocento, Raut da Ral. Da notare che Rallo potrebbe essere stato anche il nome di una persona, oltre che il paese delle Quattro Ville.
Roncum corrispondente all’attuale Ronc, era un terreno che la comunità dava in uso ai suoi censiti per un numero predefinito di anni. Importante notare che i due terreni arativi con tale nome, confinavano entrambi con una via, quindi una strada che per forza di cose passava a valle dei terreni proprio come oggi. E’ quindi attestata la vetustà del percorso che dal paese portava verso e Sanzeno. Il tracciato odierno è il risultato quindi dell’ampliamento della vecchia strada che ha conservato l’antico percorso. A riprova di ciò rimangono i confini fra i Comuni Catastali di Coredo, Dermulo e Sanzeno che vedono nella suddetta strada un punto indiscutibile di riferimento.
Riguardo al Campedelo, sono riuscito a determinarne la localizzazione partendo dal maso di appartenenza, dai confini citati in questo documento e in un altro del 1357. Il Campdello che confinava con la via comune, apparteneva a Sono che come vedremo in seguito, abitava nella casa del maso Casali ovvero l'odierna casa n. 9-10-1-12. In una successiva locazione nel 1357, il terreno al Campdel, citato con altri terreni riconducibili all'antico maso Casali, confinava con la casa del locatario. Per questo ritengo di poter affermare che l'antico Campdel sia da ritenersi il terreno poi denominato Ciampet e precisamente le p.f. 766 e 767. Oggi la zona è in gran parte occupata dalla strada statale, ferrovia Trento-Malè e relativa stazione.
Super Pozum, indicava una zona a monte dell’odierna località Poz.
La terra casalina non è attinente al toponimo Ciasalin,
come avevo ipotizzato in un primo momento,
Vantolinam
sembra avere una certa assonanza con Voltoline, e credo si tratti proprio di
questo toponimo.
Plaza era il toponimo di un vigneto che potremmo far forse coincidere con Plazzec. Nella zona del Maso Rauti la località Plazzec,
confina con il comune di Coredo, fattore che può deporre a favore di questa
ipotesi, considerato che il possessore del terreno in Plaza era di Coredo e così
pure un confinante
Sub Ecclesia ci attesta la presenza di una chiesa a Dermulo fin dal 1275. Il luogo, che appare citato anche nel 1618, dovrebbe corrispondere al piccolo terreno sottostante alla chiesetta dei SS. Filippo e Giacomo. All’epoca, considerando che la chiesa non aveva le dimensioni attuali, il terreno dovrebbe essere stato più esteso, ma comunque non si può escludere che il toponimo fosse anche riferito alla zona sottostante la chiesa, nei pressi del Rio Pissaracel.
Pedrosso era un toponimo ancora vivo nel Cinquecento, ma oggi non più localizzabile. Nell'enunciazione dei confini di due dei tre terreni a Pedrosso, compare il limes che in questo caso potrebbe essere inteso o come corso d'acqua o come altro confine naturale, quale ad esempio un burrone e per tale motivo si potrebbe azzardare l'ipotesi che si trattasse del futuro Lamport.
L’arativo
giacente in Contra, confinava con il terreno proprietà del Santuario di S.
Romedio. In un documento del 1758 si cita un terreno proprietà del Santuario
che si trovava nella zona dell’odierno Ciamblonc. Quindi potrebbe essere che
la zona di Campolongo, fosse
all’epoca denominata in Contra.
Il nome “via orva” non è ben decifrabile, la “v” potrebbe essere una “n” che farebbe conseguire il toponimo Orna, ancora oggi esistente, ma nel comune catastale di Coredo, anche se confinante con Dermulo.
Il terreno in Plano che apparteneva al maso dei Casali, è da individuare nella zona delle Braide e più precisamente nella p.f. 878 che ancora nel Settecento era detta in Pian.
Asolum presenta una certa assonanza con l'attuale Risola.
Per gli altri toponimi attualmente non è stato possibile aggiungere altre informazioni.
Righe |
Toponimo
|
Note |
Occorrenze |
In Plano |
|
I |
|
Mansso
Casalis |
|
I
I I |
|
Ad
Asolum |
Forse si tratta di Risola? |
I |
|
Ad
Novallem de Rallo |
Dovrebbe
essere il Raut da Ral |
I
I |
|
In
Contra |
|
I |
|
Sub
Pedrezolo |
|
I
I |
|
Via
Orva |
|
I |
|
Ad
Roncum |
I
I |
||
In
Pedrosso |
Si
riscontra nel 1560 (a Pedros) |
I
I |
|
In
Campedelo |
Era l'odierno Ciampet |
I |
|
In
Valuclo |
Presente in altre località con la variante Valucel. |
I
I I |
|
In
Rovesso |
Roves sarebbe equivalente a rover, cioè quercia, ma in ogni caso non esistono riscontri in paese. |
I
I |
|
Super
Pozum |
I |
||
A
Sablonezum |
I |
||
Terra
cassalinam |
|
I |
|
In
Vantolinam |
Forse Voltoline |
I |
|
In
Somocinum |
|
I
I |
|
In
Formnum |
|
I
I |
|
Mansso
Martini Bozoli |
|
I |
|
In
Plouao |
|
I |
|
In
Somagro |
I |
||
In
Saldato |
|
I
I I I |
|
Mansso
Fugaze |
|
I |
|
In
Plaza |
Presso la piazza del Paese. Splazzol? |
I |
|
Sub
Ecclesia |
I |
||
In
Aulivesso |
|
I |
|
Mansso
Horabone |
|
I |
|
In
Valbocara |
|
I |
TERRENI,
POSSESSORI E CONFINANTI
Terreno |
Tipo di terreno |
Possessori |
Confinanti |
In Plano |
Arativo |
Mazonus
et Zaneta |
Villielmus, filius Thomei (Bonus) |
Ad
Asolum |
Arativo |
Jorgius |
Dominus-Via
comune |
Ad Novallem de Rallo |
Arativo |
Armilia |
Tapusius
Armilla |
Ad Novallem de Rallo |
Arativo |
Zordanus |
Jorgius
Dominus |
In
Contra |
Arativo |
Armilla e Bonacurssius |
S.Romedio Armilla e Bonacurssius |
Sub
Pedrezolo |
Arativo |
Walterinus
|
Comune
da tutte le parti |
Pedrezolo |
Arativo |
Mazonus |
Tapusius
da due parti |
Via
Orva |
Arativo |
Odolricus |
Via
comune, Illi de Morando |
Ad
Roncum |
Arativo |
Monica
et eius fili |
Via,
filius Thomei |
Ad
Roncum |
Arativo |
Belinus |
Monica,
Via comune |
In
Pedrosso |
Indefinito |
Zulianus |
Via,
Avanzius |
In
Pedrosso |
Arativo |
Fili
Monize |
Limes,
Mazonus |
In
Pedrosso |
Arativo |
Mazonus |
Prope
Mazonus, prope limites |
In
Campedelo |
Arativo |
Sonus |
Via
comune, Sonus |
In
Valuclo |
Arativo |
Mazonus |
Via
comune ,Zulianus |
In
Valuclo |
Arativo |
Monica |
Uno capite Zulianus, Monica et eius fili |
In
Valuclo |
Arativo |
Ingelmarius et suis fratres |
Hinricus,
Monica |
In
Rovesso |
Arativo |
Dominus
et eius fratres |
Bosolus,
Walterinus |
In
Rovesso |
Indefinito |
Walterinus |
Benvenuto
de Pelatto, Via |
Super
Pozum |
Arativo |
Bonus
f. q. Thomei |
Bonus,
via |
A
Sablonezum |
Arativo |
Bonus |
Bonefacius,
fili Morandi |
Cassalinam |
T. casalina c. Domo |
Sonus
et Bosolus |
Dominus,
Via |
In
Vantolinam |
Terra
vignata |
Bonaiudi |
Bonacurssius,
Walterinus |
In
Somocinum |
Prato |
Illi
de Monica |
Nicolaus
Nicolaus, Comune |
In
Somocinum |
Prato |
Illi
de Monica |
Bonacurssius,
Tapusius |
In
Formnum |
Prato |
Non specif. Prob. Mazonus |
alibus
partibus Mazonus |
In
Formnum |
Prato |
Mazonus |
Mazonus,
filia Boverini |
In
Plouao |
Arativo |
Zulianus |
Jorgius,
ab alia Zulianus |
In
Somagro |
Terra
vignata |
Heredes
Benvenute |
Parte sup. Via, inf. Heredes Benvenute de Smarrano |
In
Saldato |
Terra
vignata |
fili
q. Quatrosoldi |
Mazonus,
fili q. Quatrosoldi |
In
Saldato |
Terra
vignata |
Jorgius |
Mazonus, Segalla |
In
Saldato |
Terra
vignata |
Jorgius |
Jorgius,
Comune |
In
Saldato |
Terra
vignata |
Jorgius |
Walterinus,
Jorgius |
In
Saldato |
Terra
vignata |
Jorgius |
Omnibus
partibus Jorgius |
In
Saldato |
Terra
vignata |
Jorgius |
Omnibus
partibus Jorgius |
In
Plaza |
Terra
vignata |
Oluradinus f. Pavarini de Corrado |
Part.inf. Mazonus, sup. Heredes q. Marquadini de Coredo |
Sub
Ecclesia |
Arativo |
Belinus |
Tapusius,
Dominus |
In
Aulivesso |
Terra
vignata |
Zordanus
et Hinricus |
Via
comune, Boscus |
In
Valbocara |
Terra
vignata |
Oluradinus f. Pavarini de Corrado |
Prope
Via comune, Prope comune |
I
nomi che appaiono più frequentemente nel documento, sono Domino, Giorgio e
Mazono, cioè gli stessi che sono incaricati di elencare i terreni, e che
compaiono rispettivamente con sette, dieci e tredici occorrenze. Il che significa, che oltre
che autorevoli i tre uomini erano anche “possidenti”, oppure che
l’autorevolezza derivava proprio dal possedere. Monica appare pure con otto
citazioni, seguono Zuliano e Walterino con cinque e Tapusio e Armilia con
quattro.
Come
si può vedere dalla tabella, i nomi appaiono principalmente come possessori o
confinanti. In qualche caso i terreni appartengono a due persone, di questi
almeno tre sono citati entrambi i nomi: Armilia e Bonaccorso, Mazono e Zaneta, Zordano e Enrico, nei rimanenti, il secondo nominativo si riferisce al fratello.
Fra le copie di nomi è ipotizzabile
una parentela.
Tre
nomi sono di persone non di Dermulo e precisamente: Olurandino figlio di
Pavarino, e Marquandino che erano di Coredo e Benvenuta che era di Smarano. Nel
caso degli ultimi due nel documento ci si rifaceva ai loro eredi.
E’ poi citato un Benvenuto seguito dal nome “de Pelatto” che probabilmente era un soprannome facente riferimento alla condizione di calvizie del padre o del nonno di Benvenuto. Nel 1372 troviamo la notizia che a Tassullo abitava un tale Nicolò detto Pilato, figlio del fu Avancio, originario di Dermulo. I Pilati di Tassullo quindi, discendevano da questo Nicolò, ma non sono stato in grado di provare un collegamento con Benvenuto "de Pelatto".
Ho ragione di ritenere che grazie alla grande quantità di terreni elencati, tra possessori e confinanti, ci sia giunto un quadro quasi completo dei capifamiglia del paese. I nomi univoci elencati sono circa una trentina, il che ci consente di stimare una popolazione residente intorno alle 150 unità.
Riguardo all’etimologia, possiamo osservare la presenza di alcuni nomi di origine tedesca, quali Walterinus, Odolricus e Ingelmarius, forse discendenti di quelle persone elencate nel 1218 nella Carta de Hermulo, in cui veniva sancita la dipendenza diretta degli abitanti di Dermulo alla Chiesa di Trento.
ELENCO
DI TUTTI I NOMI DI PERSONA CHE COMPAIONO NEL DOCUMENTO
In grassetto se possessore, normale se confinante, corsivo se altro
RIGA |
NOMI |
|||
Bonacurssi |
Mugi de Castro
Brager |
Gisliberti di Malosco |
Ramperti f. Menadussi |
|
Jorgius |
Mazonus |
Dominus |
|
|
Oto de Rotpach |
|
|
|
|
Hericus
de Tono |
|
|
|
|
Villielmus |
filius q. Tomei (Bonus v. riga 30) |
|
|
|
Dominus |
Jorgius |
|
|
|
Tapusius |
Armilia |
|
|
|
Armilia |
|
|
|
|
Armilia |
Bonacurssius |
Armilia |
Bonacurssius |
|
Walterinus |
|
|
|
|
Tapusius |
|
|
|
|
Mazonus |
|
|
|
|
Illi de Morando |
Odolricus |
|
|
|
filius Thomei (Bonus) |
Monica et eis fili |
|
|
|
Monica |
Belinus |
|
|
|
Avancius |
Zulianus |
|
|
|
Sonus |
|
|
|
|
Sonus |
Zulianus |
|
|
|
Mazonus |
|
|
|
|
Zulianus |
Monica et eius fili |
Monica |
|
|
Hirnricus |
Monica |
|
|
|
Ingelmarius et sui
fratres |
|
|
|
|
Bosolus |
Walterinus |
Dominus |
|
|
Benvenutus de Pelatto |
Walterinus |
|
|
|
Bonus |
|
|
|
|
Bonus f.q.Thomei |
|
|
|
|
Bonefacius |
fili Morandi |
Bonus |
|
|
Dominus |
|
|
|
|
Sonus |
Bosolus |
|
|
|
Bonacurssius |
Walterinus |
|
|
|
fili
Bonaiudi de Conrado |
|
|
|
|
Nicolaus |
|
|
|
|
Illi de Monica |
|
|
|
|
Bonacurssius |
Tapussius |
Monica |
|
|
Mazonus |
|
|
|
|
Mazonus |
figliae Boverini |
|
|
|
Mazonus |
|
|
|
|
Mazonus |
Zaneta |
|
|
|
Martini Bozoli |
|
|
|
|
Jorgius |
Zulianus |
|
|
|
Zulianus |
|
|
|
|
Heredes Benvenute de Smarrano |
Heredes Benvenute de Smarrano |
|
|
|
Mazonus |
|
|
|
|
Fili q. Quatrosoldi |
Fili q. Quatrosoldi |
|
|
|
Mazonus |
|
|
|
|
Segalla |
Jorgius |
|
|
|
Jorgius |
|
|
|
|
Jorgius |
Dominus |
Zordanus |
|
|
Mazonus |
Heredes q. Marquadini de Corado |
|
|
|
Oluradinus f. Pavarini de Corrado |
|
|
|
|
Tapusius |
Dominus |
Belinus |
|
|
Boscus |
Zordanus |
Hinricus |
|
|
Walterinus |
Jorgius |
|
|
|
Jorgius |
|
|
|
|
Jorgius |
|
|
|
|
Jorgius |
|
|
|
|
Mazonus |
|
|
|
|
Fili Monize |
Mazonus |
|
|
|
Mazonus |
|
|
|
|
Oluradinus de Pavarino de Conrado |
|
|
|
|
Rodegerius Notaio |
|
|
|
Righe |
Nome |
Occorrenze |
Bonaccorso |
I
I I I I |
|
Giorgio |
I
I I I I I I I I I |
|
Mazono |
I
I I I I I I I I I I I I |
|
Domino |
I
I I I I I I |
|
Villielmo |
I |
|
Figlio del fu Tomeo (Bono) |
I
I |
|
Tapusio |
I
I I I |
|
Armilia |
I
I I I |
|
Walterino |
I
I I I I |
|
Morando |
I |
|
Odolrico |
I |
|
Monica |
I
I I I I I I I |
|
Belino |
I
I |
|
Avanzio |
I |
|
Zuliano |
I
I I I I |
|
Sono |
I
I I |
|
Enrico |
I
I |
|
Ingelmario |
I |
|
Bosolo |
I
I |
|
Benvenuto
de Pelatto |
I |
|
Bono |
I
I |
|
Bono
fu Tomeo |
I |
|
Bonefacio |
I |
|
figlio
di Morando |
I |
|
Nicolò |
I
I |
|
Figlia
di Boverino |
I |
|
Zaneta |
I |
|
figlio
del fu Quatrosoldi |
I
I |
|
Segalla |
I |
|
Zordano |
I
I |
|
Bosco |
I |
NOME |
POSSESSORE |
CONFINANTE |
ALTRO |
NOTE |
Villielmus |
|
I
|
|
|
Bonus |
I |
I
|
|
|
Bonus
fili Thomei |
I |
II |
|
|
Jorgius |
I
I I I |
I
I I I I |
I |
|
Dominus |
I* |
I
I I I I |
I |
*et
eius fratres |
Armilia |
I
I* |
I
I |
|
*con
Bonaccorsius |
Tapusius |
|
I
I I I |
|
|
Bonacurssius |
I* |
I
I I |
I |
*con Armilia |
Walterinus |
I
I |
I
I I |
|
|
Mazonus |
I
I I I I* |
I
I I I I I I |
I |
*con
Zaneta |
De
Morando |
|
I I* |
|
*fili
Morandi |
Odolricus |
I |
|
|
|
Monica |
I*
I I I I |
I
I* I |
|
*et
fili |
Belinus |
I
I |
|
|
|
Avancius |
|
I |
|
|
Zulianus |
I
I |
I
I |
|
|
Sonus |
I
I |
I |
|
|
Hirnricus |
I* |
I |
|
*con
Zordanus |
Ingelmarius |
I |
|
|
et
eius fratres |
Bosolus |
I |
I |
|
|
Benvenutus |
|
I |
|
|
Bonefacius |
|
I |
|
|
fili
Bonaiudi |
I |
|
|
di Coredo |
Nicolaus |
|
I |
|
|
Boverinus |
|
I |
|
figlia |
Zaneta |
I |
|
|
con
Mazonus |
Martino Bozolo |
|
|
I |
|
Heredes
Benvenute |
I |
I |
|
di Smarano |
Fili
q. Quatrosoldi |
I |
I |
|
|
Segalla |
|
I |
|
|
Zordanus |
I
I* |
|
|
*
con Hinricus |
Her.
q. Marquadini |
|
I |
|
di Coredo |
Oluradinus
|
I
I |
|
|
f. di Pavarino di Coredo |
Boscus |
|
I |
|
|
Horabona |
|
|
I |
|
Fugaza |
|
|
I |
|
|
|
|
|
|
[1] Una “terra casalina” sembra sia un “sedime” cioè un terreno che prima era occupato da una casa ((Sedime: dal latino "sedĭmen", derivato di "sedĕre", "depositarsi".architettura) area occupata da un edificio e così definita a seguito della demolizione dello stesso)