ELENCO DEI DOCUMENTI RIGUARDANTI LE FAMIGLIE INAMA

 

LINEA DI GASPARE

 

 

ANNO

 

CONTENUTO

FONTE

1552

1 2

 

Il notaio Gaspare Inama, è citato come testimone in un documento rogato a Tres.

Archivio Inama di Coredo

 

1552

Il notaio Gaspare Inama curatore di Pietro fu Giacomo Pret, vende un campo a Lamport a Romedio fu Giovanni Mendini. Nel documento sono nominati: Romedio Barbacovi che era creditore di Pietro Pret, Simone Corradini, Rigollo Mendini, Antonio Inama, Rigollo Inama e Antonio fu Marino (Inama).

 

A.S.T. Notaio

G. Gottardi

Busta I.Quad.4

1559

Presente Francesco Massenza, Antonio fu Marino Inama, vende una terra alle Stregle longe a Floriano figlio di Ser Cristoforo Inama di Fondo.

 

A.S.T. Notaio

G. Gottardi

Quad.7

 

1573

 

1 2 3

 

In un atto rogato dal notaio Antonio fu Gaspare Inama, suo fratello Ercole quale giurato della chiesa di S.Giustina, procede al pignoramento di alcuni beni appartenenti agli eredi di Vincenzo Cristani. Tale operazione, si rese necessaria perché la chiesa era in credito con il pagamento di alcuni affitti.

Nel documento sono citati anche Giovanni Inama, Romedio Barbacovi, Floriano Inama di Fondo, Giovanni del Nard (Inama), Matteo Pret, Gaspare Massenza e gli eredi di Nicolò Cristani.

 

Archivio Sandri

Dermulo.

1576

Antonio fu Marino Inama, lavora in affitto un terreno al Audaral confinante con Simone Cordini, Valentino Inama e Romedio Mendini. Il contratto risale ancora al 1560 ed era stato rogato dal notaio Salvatore Inama, il contraente era Antonio fu Gaspare Inama per se e per il fratello Ercole.

 

A.S.T. Notaio

G. Gottardi

Busta II.

Quad.16

1583

Si nominano i fratelli Antonio e Ercole fu Gaspare Inama ed un terreno alle Fasse, confinante da due parti con Pantaleone Betta e con gli eredi di Simone Massenza.

A.S.T. Notaio

G.A.Cristani S.

Busta I.

Quad.12

 

1617

 

1 2 3 4 5

 

Le sorelle Maddalena e Margherita figlie del fu Ercole Inama, sposate rispettivamente con Simone Cordini e Giacomo Chilovi, istituiscono 2 legati, uno da 120 Ràgnesi per la chiesa di Taio, ed uno di 200 Ràgnesi per la chiesa di Dermulo per far celebrare 24 messe in memoria di loro fratello don Gaspare, pievano in Val di Fassa. A tale scopo donano un fondo a Cambiel. Nello stesso documento sono citati Bartolomeo Inama sindaco della chiesa di Dermulo e Giacomo fu Cipriano Inama di Dermulo abitante a Taio, sindaco della chiesa di Taio.

 

A.P.T. Notaio

Pietro Panizza

Pag.185 Hanns Inama Sternegg.

 

Anche reg. doc.

della chiesa di Dermulo.

 

1634

 

1 2 3 4 5 6 7
 

 

Cipriano Inama è sindaco della chiesa di Dermulo. Il documento riguarda le messe legatarie lasciate dall’eremita di S. Giustina Gio.Giacomo Etterarther. Cipriano era sindaco della chiesa anche l’anno antecedente, quando assieme al pievano di Taio, si era recato nella zona di Cortaccia per questioni testamentarie riguardanti il defunto Etterarther.

 

A.P.T.

Busta n. 5

1646

Compaiono in un documento i fratelli Bartolomeo e Cipriano Inama.

 

A.S.T. Notaio

Udl.Barbacovi

Busta I.

 

1646

Marino fu Valentino Inama vende a Pietro Panizza un terreno al Grezot ed uno a Poz. Quest’ultimo campo confina con Gio.Batta Inama fratello di Marino.

 

A.S.T. Notaio

Udl.Barbacovi

Busta I.

 

1659

Gio.Batta Inama prende in affitto da Simone fu Leonardo Massenza, un terreno a Campolongo.

 

A.S.T. Notaio

Udl.Barbacovi

Busta I.

 

1660

1

 

Gio.Batta fu Valentino Inama vende un terreno a Gio.Batta Hochenauser di Merano nel luogo detto casa del Marzola (o Massola? o Mafuola?).

 

A.S.T. Notaio

Udl.Barbacovi

Busta I.

 

1662

Gio.Batta fu Valentino Inama compra dai fratelli Michele e Antonio fu Gio.Batta Lorenzoni di Cles, un campo alle Braide. Compare testimone nel documento Marino figlio di Cipriano Inama.

 

A.S.T. Notaio

Udl.Barbacovi

Busta I.

 

1663

1

 

I due fratelli Regolani Cipriano e Antonio Inama, sono a Coredo per risolvere un problema di pascolo alle Voltoline con Silvestro Moncher.

 

A.P.T. Notaio

Gio.Giacomo

Inama di Coredo

1664

Alla stesura del testamento di Cristina Maria Massenza, sono presenti Marino e Lazzaro fratelli Inami e Giacomo figlio di Cipriano Inama.

 

A.S.T. Notaio

Udl.Barbacovi

Busta I.

 

1679

Giacomo fu Pietro Turra di Torra, consegna dei soldi (R.16 e t 3) per nome di Valentino fu Marino Inama abitante a Verona ad Antonio fu Giacomo Mendini. E’ presente come testimone Marino fu Cipriano Inama.

 

A.S.T. Notaio

Udl. Barbacovi

Busta II.

 

1679

Maddalena vedova di Gio.Batta Inama stipula una convenzione con Antonio Rosetta di Taio, affinchè il figlio Valentino impari l’arte di tessadro.

 

A.S.T. Notaio

Udl. Barbacovi

Busta II.

 

1688

1

Il fu Bartolomeo Inama (figlio di Marino) aveva lasciato alla chiesa di Dermulo un fondo arativo e vignato alla Croce, con l’aggravio di 4 messe annuali: detto fondo viene affittato per tre anni a Antonio Mendini.

 

A.P.T. Doc.

scritto da don

Francesco Cordini

1690

Valentino fu Gio.Batta Inama, vende un prato alle Braide a Giacomo Mendini.

A.S.T. Notaio

B. Bergamo

 

1693

Michele fu Gio.Batta Inama vende per 70 Ràgnesi  al fratello Antonio la sua parte di casa con cortivo e orto detta la casa Inama confinante con gli altri due fratelli Valentino e Bartolomeo.

 

A.S.T. Notaio

Udl. Barbacovi

Busta III.

 

1693

Michele fu Gio.Batta Inama compera per 100 Ràgnesi da Antonio fu Giacomo Mendini, una parte di casa in precedenza proprietà di Vittore Massenza.

 

A.S.T. Notaio

Udl. Barbacovi

Busta III.

 

1695

Valentino fu Gio.Batta Inama, compera da Floriano Inama di Fondo, un campo a Cambiel.

A.S.T. Notaio

Udl. Barbacovi

Busta III.

 

1701

Michele Inama assicura la moglie Margherita figlia di Gregorio Endrizzi, su una parte di casa acquistata da Antonio Mendini.

A.S.T. Notaio

Udl. Barbacovi

Busta III.

 

1705

1

 

Caterina vedova di Antonio Inama, cede all’eremita Bartolomeo Sandri un orto cinto di muri ed una particella di prato posto nella villa di Dermulo. In cambio, l’eremita Sandri si impegna a pagare ad Alberto Inama di Fondo 40 Ràgnesi, alla chiesa di S. Vittore di Taio 15 Ràgnesi e alla chiesa di S. Maria di Taio 25 Ràgnesi, tutti con i relativi interessi. Come testimoni sono presenti Marino Inama e Ottavio Inama.

 

A.P.T

B. Bergamo

1722

Gio.Batta Inama fu Antonio, compera la parte di casa del fratello Antonio abitante a Favogna.

A.S.T. Notaio

B. Bergamo

 

1735

Gaspare Inama, come regolano della comunità di Dermulo, riceve da Gio.Batta Inama il capitale di 22 Ràgnesi che aveva ricevuto come censo.

 

A.S.T. Notaio

G. Bergamo

1737

Bonifacio Betta di Castelfondo concede il permesso al suo affitalino Batta Inama, di assistere a suo nome alla compera di un prato a Taio in località in Spessa.(Anche nel 1739 1741 e 1747 Gio.Batta Inama è affitalino Betta, come risulta da alcuni documenti di tali date)

 

A.S.T. Notaio

P. Medis

Busta II.

 

1741

Gaspare fu Michele Inama, compera per 90 Ràgnesi dall’eremita Giacomo Fuganti, una porzione di casa dell’eremo una volta casa Inama. La casa proveniva da un legato lasciato dal conte Francesco Spaur.

 

A.S.T. Notaio

G.M. Widman

1742

Giacomo fu Michele Inama, per non aver pagato gli affitti come locatore temporale del maso Guelmi, deve corrispondere a Felicita vedova di Matteo Guelmi “tutte le fruggi, e cioè il fieno, il formento e la segalla che dovranno essere depositate presso Giacomo Inama Rodaro o Giacomo Mendini.

 

A.S.T. Notaio

P. Medis

Busta III.

 

1745

Filippo Panizza concede un censo di 50 Ràgnesi a Gio.Batta Inama, che lo assicura su un fondo a Cavauden.

 

A.S.T. Notaio

G. Bergamo

 

1747

I coniugi Bartolomeo e Marina Inama sono debitori di Romedio Fuganti della somma di 50 Ràgnesi, assicurata su un loro campo a Cavauden..

 

A.S.T. Notaio A.B.Bergamo Busta I.

 

1747

Marina Inama moglie di Bartolomeo, redige testamento e cita le due figlie nubili Veronica e Orsola e i due figli Antonio e Gio.Batta.

 

A.S.T. Notaio A.B.Bergamo Busta I.

 

1747

Bartolomeo Inama vende al fratello Gio.Batta per 105 Ràgnesi, la sua porzione di casa, comprensiva della parte acquisita dal fratello Antonio nel 1726.

 

A.S.T. Notaio A.B.Bergamo Busta I.

 

1748

I fratelli Gaspare e Giacomo Inama figli del fu Michele, devono pagare a loro cognato Antonio Calliari di Toss, 25 Ràgnesi ciascuno per la dote di loro sorella Maddalena.

 

A.S.T. Notaio A.B.Bergamo Busta I.

 

1748

Gasparo Inama e Silvestro Inama, come Regolani di Dermulo, vendono a Gio.Batta fu Antonio Inama, “un pezzo di orto, una marogna ed arbori”, in precedenza acquisiti da Orsola Mendini vedova Chilovi.

 

A.S.T. Notaio A.B.Bergamo Busta I.

 

1750

Gio.Batta Inama muraro, compera da Giuseppe Tamè una camera posta sotto la sua.

A.S.T. Notaio A.B.Bergamo Busta I.

 

1752

Gio.Batta Inama muraro, per saldare un debito di 50 Ràgnesi con Bartolomeo Mendini, gli consegna due manzi. Per un altro debito di 100 Ràgnesi, gli da un campo a Ronch.

 

A.S.T. Notaio A.B.Bergamo Busta II.

 

1752

Gio.Batta Inama fu Antonio riceve dalla chiesa, tramite Romedio Mendini sindaco a nome paterno, un prestito di 30 Ràgnesi che assicura su un fondo a Cavauden..

 

A.S.T. Notaio A.B.Bergamo Busta II.

 

1752

Mastro Gio.Batta Inama figlio di Bartolomeo muraro vende per 35 Ràgnesi un terreno al Ri.

A.S.T. Notaio A.B.Bergamo Busta II.

 

1753

Giacomo fu Michele Inama vende al fratello Gaspareuna pergola alle Marzole” per 18 Ràgnesi. Il terreno era concesso a livello da Castel Bragher.

 

A.S.T. Notaio A.B.Bergamo Busta II.

 

1754

Marina moglie di Bartolomeo Inama, aveva comperato diversa merce per il corredo della figlia Veronica dal mercante Bortolo Zanella di Sanzeno.

 

A.S.T. Notaio

G.P. Medis

Busta I.

 

1758

Nel 1750 Antonia Fuganti figlia di Bartolomeo e Domenica nata Inama (figlia di Bartolomeo), aveva venduto a Gio.Batta Inama fu Antonio i seguenti beni ereditati dalla madre: 3 campi a Cavauden., un terreno alle Mazzole ossia Plantadigge, un terreno alle Parissole, un altro terreno al Grezzotto ancora indiviso con gli eredi di Pietro Antonio Mendini, e una porzione di casa. Nel 1758 insorgono delle questioni con i tre figli del fu Gio.Batta: Antonio, Gio.Batta e Giovanni.

 

A.S.T. Notaio A.B.Bergamo Busta III.

 

1759

Giacomo fu Michele Inama per saldare un debito di 101 Troni, nei confronti di don Federico Lucca di Sarnonico, gli cede un fondo alle Bertuse.

 

A.S.T. Notaio A.B.Bergamo Busta III.

 

1762

Ignazio Manfroni come curatore di Gio.Batta fu Bartolomeo Inama, assente dalla patria, cede un fondo al Ri per saldare un debito di 39 Ràgnesi  con Bortolo Zanella.

 

A.S.T. Notaio

G.P. Medis

Busta I.

 

1764

Gio.Batta fu Gio.Batta Inama giacente a letto ammalato, redige testamento e lascia alla fabbrica di S. Vigilio di Trento 6 Carantani, a Lucia sua moglie un campo “ai Sassi ossia a Cavauden sotto la strada”. Per il resto nomina suo erede universale il figlio Gio.Batta.

 

A.S.T. Notaio

G.P. Medis

Busta I.

 

1764

In questo documento si nomina Gio.Michele Inama, che un anno prima aveva sposato Maria Elisabetta figlia di Gio.Batta Depero di Toss

 

A.S.T. Notaio

F.V. Barbacovi

1766

La chiesa di Dermulo, a mezzo del suo sindaco Antonio Inama, vende a Gaspare Inama una casetta. La casa confina a mattina con la casa dell’eremo, a mezzodì esso compratore, a sera e settentrione gli Inami di Fondo.

 

A.S.T. Notaio B.A.Bergamo Busta I.

 

1768

Baldassare Bergamo è debitore degli eredi di Gio.Batta Inama e cioè i fratelli Antonio, Giovanni e Gio.Batta (quest’ultimo già morto) della somma di 56 Ràgnesi. Per tale motivo gli Inama acquisiranno un prastello alla Pontara, presso la casa Mendini.

 

A.S.T. Notaio

G.P. Medis

Busta II.

 

1770

 

1 2 3

 

Permuta fra Lucia vedova di Gio.Batta fu Gio.Batta Inama e Giovanni Inama suo cognato. Lucia cede a Giovanni la parte di casa alla Crosara proveniente dal padre Vittore e indivisa con Cecilia moglie di Giovanni e sua sorella. Giovanni cede la sua parte di casa al di là del ri a Lucia.

 

A.S.T. Notaio B.A.Bergamo Busta II.

 

1771

 

1 2 3 4

Giacomo fu Michele Inama trasferisce agli eredi di Gio.Batta Inama cioè Antonio, Giovanni Giacomo e Gio.Batta figli del fu Gio.Batta, due parti di casa alla Crosara una delle quali proveniente da Giacomo Antonio Inama di Taio, l’altra da Giacomo fu Ottavio Inama.

 

A.S.T. Notaio B.A.Bergamo Busta II.

 

1772

Giovanni fu  Gio.Batta Inama riceve dalla chiesa di Dermulo, tramite il suo sindaco Bartolomeo Mendini, una somma di 50 Ràgnesi come censo che viene assicurato su un fondo a Cavauden.

 

A.S.T. Notaio

Alb. Barbacovi

1772

Giovanni fu  Gio.Batta Inama vende a Giovanni Emer un campo a Campolongo per 30 Ràgnesi.

 

A.S.T. Notaio

Alb. Barbacovi

 

1772

Gio.Batta Inama di Dermulo abitante a Favogna, vende per 200 Ràgnesi (oltre all’obbligo di far celebrare una messa perpetua nella chiesa di Dermulo) a Romedio figlio di Antonio Chilovi di Taio una casa (al Castiel), due campi a Cavauden e un prato al Ri. Tutti questi beni sono soggetti al Gafforio.

 

A.S.T. Notaio

Alb. Barbacovi

1774

Compromessi per la divisione della casa al di là del ri fra gli eredi di Gio.Batta Inama.

A.S.T. Notaio B.A.Bergamo Busta III.

 

1774

I fratelli Gasparo e Giacomo Inama assieme a Michele figlio di Michele Busetti, vendono per 50 Ràgnesi parte di casa detta Endrizia a Barbara vedova di Vittore Tamè.

 

A.S.T. Notaio

G.P. de Mediis

Busta III.

 

1775

Giacomo fu Michele Inama vende a Giovanni Mendini vari fondi: al Fossà, alle Bertuse, al Ri, a S. Giustina, un canevaro alle Fontanelle, a Cavauden e a Rizzol.

 

A.S.T. Notaio B.A.Bergamo Busta III.

 

1777

Giovanni Michele figlio di Gasparo Inama e Giovanni fu  Gio.Batta Inama sono rispettivamente famiglio e locatario di Giacomo Antonio Inama di Taio

.

A.S.T. Notaio

G.P. de Mediis

Busta III.

 

1780

Giovanni fu  Gio.Batta Inama dà in pagamento a Giovanni Francesco Inama le foglie dei gelsi del suo terreno alle Mazzole, per un periodo di 9 anni.

 

Archivio Sandri

Dermulo.

1782

Si parla di un contenzioso fra i fratelli Gio.Michele e Silvestro Inama, causa dei lavori eseguiti nella loro casa.

A.S.T. Notaio B.A.Bergamo Busta VI.

 

1783

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Gio.Batta fu Gio.Batta Inama  di Dermulo lavorava come affittuario un terreno al Vignal proprietà del nobile Giacomo Inama di Taio, corrispondendogli 5 orne di vino. Giacomo Inama moriva lasciando erede universale il nobile Luigi Panizza e quindi Gio.Batta pregava il Panizza affinché gli concedesse ancora il terreno in affitto.

 

Documento presso sorelle Inama di  Dermulo

1794

Giovanni fu Gasparo Inama vende a un Panizza di Taio, un orto aderente alla sua casa a Dermulo al di là del ri ed un arativa al Grezzo.

 

A.S.T. Notaio

P. de Medis J.

Busta I.

 

1800

Anna Inama moglie di Giuseppe Perenthaller, erede del fu Giovanni Inama, vende un fondo al Vignal.

A.S.T. Notaio

P. de Medis J.

Busta II.

 

1801

Brigida moglie di Giacomo figlio di Giuseppe Inama vende vari terreni.

Anna Inama vende a Giuseppe Inama l’orticello alla Crosara.

 

A.S.T. Notaio

P. de Medis J.

Busta II.

 

1804

 

1 2 3

 

Elisabetta vedova di Gio.Batta Inama vende a Giovanni Francesco Inama un terreno nelle pertinenze di Sanzeno a Cavauden. Il campo era però gravato dall’obbligo di due messe perpetue nella chiesa di Taio, e quindi tale obbligo fu spostato su un altro campo sempre a Cavauden pertinenze di Dermulo.

Nel documento sono citati anche Giuseppe fu Ottavio Inama, (è un errore perché fra Giuseppe ed Ottavio andava messo “fu Giacomo”) Giacomo Inama suo figlio, Baldassare Inama, Tomaso Paoli e Giovanni fu Giovanni Emer curatore dei minori figli di Elisabetta.

 

Archivio Sandri

Dermulo.

1807

Testamento di Lucia vedova di Gio.Batta Inama. Alla nuora Elisabetta lascia una piccola parte di casa, alle quattro nezze figlie di Battista Inama 10 Ràgnesi per ciascuna, ed erede universale Battista fu Battista Inama.

 

A.S.T. Notaio

P. de Medis J. Busta IV.

1813

Inventario della sostanza del fu Silvestro Inama che lascia due figli Antonio e Gaspare, quest’ultimo di ignota dimora, avuti dal primo matrimonio con Felicita Barbacovi e Luigi nato dal secondo matrimonio con Maria Pretol.

 

A.S.T. Notaio

P. de Medis J. Busta IV.

1816

Giovanni fu Gio.Michele Inama  vende a Romedio figlio di Giuseppe Mendini, le foglie di gelso nei suoi campi per un periodo di tre anni.

 

A.S.T. Notaio

P. de Medis J. Busta IV.