L'eremita Giovanni Giacomo Etterharter morì improvvisamente il 5 gennaio 1633 a San Michele presso Appiano (BZ), dove si era recato a far visita ad una sua sorella. L'eremita fu quindi sepolto nel cimitero di San Paolo. Senonchè qualche tempo dopo venne alla luce il suo testamento, nel quale, fra le altre cose, egli aveva manifestato la volontà di essere sepolto all'eremo di Santa Giustina, di cui era stato eremita per una trentina di anni. A San Michele però, non trovarono nessuna persona disposta a riesumare il cadavere, per cui si dovette ricorrere a persone della pieve di Taio. Qui di seguito si trascrive il documento dove sono elencate le spese sostenute per tale affare.
Spesa fatta nell’occasioni della morte del fu nob. e
venerabile eremita di Santa Giustina della pieve di Taio di val D’Anone, il P.
Giovanni Giacomo Etterharter.
PRIMA PAGINA DELLA
NOTA DELLE SPESE PER LA
SEPOLTURA DELL'EREMITA TRASCRIZIONE |
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Prima pagati d’ordine dell’Ill.e
molto reverendo s. decano foraneo nella confizione dell’inventario al
reverendo capelano di Cles mandato a noi li spettabili Antonio Moggio
notaio e signori |
R.si 10-0-0 |
Per il rev.do Sig. Pievano di
Taio per esser anch’esso intervenuto al detto inventario stimati? |
R.si 1-3-4 |
Speso l’istesso giorno in pani
comprati |
R.si 0-1-4 |
Addì 11 detto il detto sig.
pievano insieme con m. Cipriano Inama sindaco della chiesa di Dermullo,
partirono per S. Michele, così ricercati dalli vicini di Dermullo per
udire della disposizione fatta da esso P. eremita e procurarsi
l’assicurazioni, speserono (spesero) presso alla Mendola in vino e
giacimi allo cavallo. |
R.si 0-0-10 |
La sera a S. Paolo per la cena
e spesa del cavallo troni 5 |
R.si 1-0-8 |
Addì 12 detto a Caldaro per il
disnare e cena speso |
R.si 1-3-4 |
Addì 13 detto a Cortaccia
speso |
R.si 1-3-2 |
L’istesso giorno al Lavisi per
la cena e spesa del cavallo |
R.si 1-3-4 |
Addì 14 e 15 detto, in Trento
pasti tre per ambidue e spesa del cavallo in tutto |
R.si 2-4-5-2 |
A Mezzolombardo speso nel ritorno |
R.si 0-2-9-2 |
R.si
21-3-2-4 |
|
L’istessa sera gionsi a Taio
per la cena d’ambidue e il disnaro la mattina seguente con la spesa del
cavallo |
R.si 1-4-0 |
Addì 17 detto partirono di
novo l’istessi per l’istessa causa verso S. Paolo per far cavarsi e
condurre il cadavero d’esso q. P. eremita conforme al decreto seguito
dal Rev. Ord. Di Trento, spesarono presso alla Mendola |
R.si 0-3-4 |
Gionti a San Paolo avendo
ritrovato contradizioni da quello magistrato si partiron per Bolzano a
ricercar il ? dall’Illustrissimo Capitano del paese di poter estradere
detto cadavere e condurlo alla sua sepoltura per pasa? Speso su in
Bolzano a far scrivere in ? in tedesco e per ottener detto discorso con
la spesa cibaria e del cavallo in tutto |
R.si 5-0-6 |
Speso per mandar un messo in
Cortaccia dall’asserito erede del q. p. eremita |
R.si 0-1-10 |
Più a San Paolo spesa fatta di
pasti 4 e altre spese straordinarie del cavallo in tutti
|
R.si 5-0-10 |
Nel ritorno alla Mendola speso |
R.si 0-2-9 |
La sera per spesa del cavallo |
R.si 0-1-8 |
Per il nolo del cavallo avuto
per 9 giornate |
R.si 4-2-6 |
Per le 9 giornate fatte dal sig. pievano
nelli due viaggi fatti a
San Paolo, Trento e a Bolzano si
gli bonifica un talero per giornata importa |
R.si 15-0-0 |
R.si 33-2-5 | |
Al detto messer Cipriano
sindaco per altrettante giornate in ragion di Carantani 30 per cadauna
giornata sono |
R.si 4-2-6 |
Ma perché a San Paolo non si
potè trovar alcuno ch’accettasse l’assonto di ritradire detto cadavero
dalla sipoltura e condurlo al suo eremitorio alla sipoltura già da se
preparata conforme alla pia disposizione d’esso venerabile p. eremita,
fu fatta convenzione con messer Gaspare Chilovi e Ercole Cordini ambi
della Pieve di Taio[1] i quali si mettono all’impresa di cavar e condurre
detto cadavero a loco proprie spese e interessi e per tale fattura gli
furono promessi a darsi talleri n. 26 che fanno |
R.si ? (illeggibile) |
Per la bara che fu fatta fare
da deporvi dentro detto cadavero speso |
R.si 0-4-5-2 |
Addì ultimo gennaio 1633 li
sudetti condussero il detto cadavere e fu dal detto sig. pievano
processionalmente incontrato, portato alla detta santa sua sepoltura
nella chiesa del suo eremi torio, fatti l’ossequosi funerali la sera e
la mattina seguente celebrate due messe, una in canto e l’altra bassa e
fatti li soliti offici sopra la sepoltura, si deve al detto pievano di
sue regalie |
R.si 2-0-0 |
Fu anche speso a far aprire e serar il
sepolcro, com’anc’a far sonar per l’anima a Taio e Dermullo oltra carni
e vini e in ? fu speso dico |
R.si 0-4-2 |
R.si 51-2-9 |
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Suma sumarum |
R.si 106-3-5-1 |
Documento scritto da Giorgio Mazzoto Dec. delle Valli
di Non e di Sole. Manu prope.
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[1] Gaspare Chilovi ed Ercole Cordini erano cugini, essendo figli delle sorelle Maddalena e Margheria Inama. Gaspare abitava a Dermulo nella futura casa n.1 mentre Ercole risiedeva a Taio.
Notizie storiche dell'eremo di S. Giustina
La descrizione dell'eremo nel 1940
La ricostruzione ipotetica degli edifici