LE PARTICELLE FONDIARIE DI DERMULO E I LORO PROPRIETARI
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DAL n.1 AL n.113
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Toponimo |
Anno |
Proprietario |
Note |
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+1553
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Inama Gaspare |
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SUPERFICIE 3336 mq Nel 1856, per la sua vicinanza alla Casa del Maso Martini, il terreno è detto "al Maso ". Oggi la p.f. 1 è suddivisa in molte altre particelle, mentre la p.f. 2 esiste tal quale. Sono state conglobate nella p.f. 1 anche le p.f. 165 e 166. Nel 1956 sulla p.f. 1/7 fu costruito la stazione di rifornimento carburanti AGIP. * Affittuario Il terreno presentava in passato una soluzione di continuità con le p.f. 782-783-784 oggi completamente stravolte dalla strada statale, la ferrovia, il magazzino del Consorzio Agrario e le nuove case di abitazione. |
+1614
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Inama Ercole |
Ercole morì nel 1614 e il terreno passa alla figlia Margherita. | |
1614 1634
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Inama Margherita Chilovi Giacomo |
Margherita che era sposata con Giacomo Chilovi eredita il terreno dal padre Ercole. |
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+1634
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Chilovi Gaspare |
Gaspare ereditala sostanza paterna ma potrà goderne per poco tempo, visto che morì poco dopo. | ||
1634 1646
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Chilovi Anna Maria |
Anna Maria era figlia di Gaspare Chilovi. | ||
ca. 1655 ca. 1680
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Guelmi Simone |
Intorno al 1655 Simone prendette in moglie Anna Maria Chilovi. | ||
1695 1701 |
Guelmi Francesco Antonio Mendini Giacomo II * |
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1716 |
Guelmi Matteo Mendini Giacomo II * |
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1749 |
Inama Felicita |
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1780 |
Guelmi Alberto e Nicolò |
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1805 |
Guelmi Alberto e Nicolò Mendini Matteo * |
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1813 1825 |
Martini Antonio |
Medico di Revò abitante a Taio. | ||
1859 1870 |
Martini don Carlo |
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1879 |
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1899 |
Inama Beniamino |
Beniamino figlio del fu Giovanni Inama possedeva la p.f. 1/6. |
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1871 1904 |
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1927 |
Inama Lino 1/6 |
Nel 1927 Lino, figlio di Beniamino, possedeva la p.f. 1/6. |
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1957 |
Cristoforetti Lino |
Lino era proprietario delle p.f. 1/1, 1/4, 1/3 e 1/13. |
Toponimo |
Anno |
Proprietario |
Note |
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ca.1530
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Cordini Delaito
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Dopo la morte di Delaito il terreno passò al figlio Pietro. |
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SUPERFICIE 2432 mq Oggi sulle due particelle sorge la casa di Adriano Inama e il Kiosko, e si presentano frazionate la p.f. 4 in 4/2, 4/3 e 4/4; la p.f. 3 in 3/2. Non v'è traccia delle p.f. 4/1 e 3/1. Il terreno, prima della costruzione della strada nel 1855, formava un'entità unica con la p.f. 789. |
ca.1550
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Cordini Pietro
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Dopo la morte di Pietro il terreno passò alla figlia Anna. | |
ca.1554
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Cordini Anna
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Pietro aveva beneficiato nel testamento anche il nipote Martino, per cui Anna diede al cugino la metà di questo terreno. | ||
1554
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Cordini Anna Cordini Martino |
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d.1564
d.1595
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Cordini Martino |
Dopo la morte, Martino che non aveva figliolanza, beneficiò Nicolò Cordini. | ||
ca.1600
1629
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Cordini Nicolò III |
Da Nicolò il terreno passò al figlio Baldassarre. | ||
d.1629
1636
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Cordini Baldassarre IV |
Da Baldassarre il terreno passò al figlio Nicolò. | ||
d.1636
1660
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Cordini Nicolò V
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Nicolò V era sparito e per i debiti che aveva, furono messi in vendita i suoi beni fra i quali questo terreno. | ||
d.1660 p.1684 |
Panizza Giovanni Antonio |
Padre di don Pietro. | ||
1684 1731 |
Panizza don Pietro |
Don Pietro donava il terreno al nipote Giacomo Antonio Inama nel 1731, in occasione del suo matrimonio. | ||
1731
1782 |
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1782 1825 |
Panizza Luigi |
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1859 1870 1891 |
Panizza Giovanna |
Giovanna figlia di Luigi Panizza di Taio sposava il cugino Filippo Panizza che diventava comproprietario del terreno. | ||
1892 1896 1904 |
Panizza Augusto |
Augusto fu l'erede degli zii Filippo e Giovanna. | ||
d.1904 |
Inama Celeste |
In un anno indeterminato Celeste Inama acquisterà il terreno dai Panizza e vi costruirà la sua nuova casa. | ||
1957 |
Cristoforetti Lino |
Lino possedeva solo la p.f. 4/2. |
Toponimo |
Anno |
Proprietario |
Note |
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1780 |
Questo luogo detto nel 1781 "sitarello alla croce di Rivalem" fu dato in locazione perpetuale per 19 anni a Giacomo fu Ottavio Inama. I confini erano: a est la strada, a sud il rivo a ovest e a nord lo stesso Giacomo. |
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SUPERFICIE 800 mq Oggi la p.f. 5 è stata suddivisa in 5/1 e 5/2, mentre la 6 è rimasta intera ma con un'altra estensione. La p.f. 6 non è più comunale ma privata. |
1825 |
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1859 |
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1870 1890 |
Solo la p.f. 5. | |||
1866 1904 |
Eccher Filippo |
Solo la p.f. 6. |
Toponimo |
Anno |
Proprietario |
Note |
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1532
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Inama Giovanni 1
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Giovanni figlio di Vigilio Inama I possedeva il terreno. |
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SUPERFICIE 1979 mq Chiamato anche Croce o Rivalent. Prima della costruzione dello stradone, avvenuta negli anni '50 dell'Ottocento, questo terreno formava un'entità unica con la parte nord della p.f. 829, per cui va considerata assieme a questa. Esistono evidenze dai vecchi documenti, che il terreno formato dalle future p.f. 8 e parte nord della p.f. 829, fosse per un certo periodo comunque diviso in due porzioni che convenzionalmente potremmo identificare con la p.f. 8 e con la parte nord della p.f. 829. Oggi la p.f. 7 è scomparsa e la 8 è stata divisa in 8/1 e 8/2. *Locatario. Probabilmente in seguito Giacomo si era affrancato acquistando il terreno. |
1550 1559 |
Inama Antonio III
1 |
I due fratelli, figli del fu Giovanni, possedevano la parte 1, quasi corrispondente alla p.f. 8. Nel 1559 Vigilio divenuto unico proprietario del terreno, lo vendette a Cristoforo Inama. | |
1559 |
Inama Cristoforo
1 2 4 |
Cristoforo confinava sia a est con la porzione nord della p.f. 829 e a sud con la p.f. 831. | ||
1568 1598 |
Inama Floriano I 1 2 4 Inama Pietro 1 2 4 |
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1598 1615 |
Inama Bartolomeo I 1 2 4
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1615 1652 |
Inama Floriano II 1 2 4
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1652 1691 |
Inama Bartolomeo II 1 2 4
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1691 1704 |
Inama Lorenzo Floriano II 1 2 4 Inama Alberto 1 2 4 |
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1749 ca.1762 |
Inama Bartolomeo III 1 2 4 Inama Floriano IV 1 2 4 |
Nel 1749 la proprietà di Bartolomeo risulta dal confine nord della p.f. 829. | ||
d.1723 1741 |
Inama Alberto 1 2 4 | |||
1741 1762 |
Inama Floriano 1 2 4 | |||
1762 1777 1780 1783 1788 |
Inama Floriano IV 1 2 4 |
Giacomo era figlio del fu Ottavio e nel 1762 aveva ricevuto il terreno in locazione perpetuale da Floriano fu Alberto Inama di Fondo assieme alle p.f. 831 e 829 nord. Giacomo prima di morire si era affrancato del livello verso gli Inama di Fondo. | ||
1792 1802 1804 |
Inama Giacomo IV 1 2 4 Inama Giovanni Battista 1 2 4 |
Erano figli di Giacomo e abitavano a Brescia, ai quali il terreno pervenne nella divisione dei beni paterni. Nello stesso anno i due fratelli locarono il terreno per due all'altro fratello Giuseppe. Nel 1802 sul terreno veniva assicurata la dote di Caterina Gabrielli moglie di Giacomo figlio di Giobatta Inama. Nel 1804 Giobatta Inama e il nipote Giuseppe per un debito assegnarono il terreno (assieme alla p.f. 831) a Romedio Corazzola di Tres, con il patto di poterlo redimere entro due anni. | ||
1804 1805 |
Corazzola Romedio 1 2 4 |
Probabilmente dopo il 1806 il Corazzola vendeva il terreno (assieme alla p.f. 831) a Tommaso Paoli. | ||
1805 1806 1813 1816 |
Paoli Tommaso 1 2 4 |
Tommaso era di Nanno. Il terreno nel 1805 era ipotecato per un prestito di 300 Fiorini in favore di don Eligio Widmann di Coredo. Nel 1813 la proprietà è desunta anche dai confini della p.f. 829. Il Paoli nel 1816 vendette il terreno porzioni 1 e 2 ad Antonio Endrizzi per la somma di 300 Fiorini (compreso il terreno al Fossà). | ||
1816 |
Endrizzi Antonio 1 2 |
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d.1816 |
Widmann Luca 1 2 |
Probabilmente il terreno pervenne a Luca in relazione all'ipoteca su di esso gravante da Tommaso Paoli. | ||
1827 |
Widmann Luigi 1 2 |
Luigi che abitava a Salorno vendette il terreno ereditato dopo la morte di suo fratello Luca, ad Antonio Martini. | ||
1827 1835 |
Martini Antonio 1 2
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Abitante a Taio. Dopo la morte di Antonio il terreno passò al figlio don Carlo. | ||
d.1835 1859 1870 |
Martini don Carlo 1 2 |
Nel 1855 il terreno alle Braidele fu fisicamente diviso in due porzioni dalla nuova strada erariale per le quali si conserva l'antica partitura in 1 e 2. Don Carlo morì intorno al 1870 e il terreno pervenne ai sotto citati eredi. | ||
p.1871 |
Martini Emilio
1
2
Zuech Ernesto 1 2 Zuech Achille 1 2 Zuech Carolina 1 2 |
Nel 1873 gli eredi di don Carlo Martini vendettero la porzione 1 a Giovanni Maria Tamè, mentre nel 1871 erano già state vendute le porzioni 2 e 3 a Giuseppe Endrizzi. | ||
1873 1877 1879 |
Giovanni Maria acquistava il terreno dai sopraccitati eredi di don Carlo Martini. | |||
1897 1904 |
Tamè Giovanni 1 |
Risulta solo la p.f. 8. |
Toponimo |
Anno |
Proprietario |
Note |
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1510 |
Famiglia Cordini
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Da confini della futura p.f. 49 e 50. |
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SUPERFICIE 6200 mq La p.f. 10 oggi è scomparsa, la 12 è stata divisa in 12/1 e 12/2, così come la 11, in 11/1 e 11/2. L'angolo vicino alla strada statale è occupato dalla svincolo della Via Strada Romana. |
ca.1525 |
Inama Marino III
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Marino era figlio del fu Gaspare. | |
p.1560 |
Inama Antonio "del Marin" 1 Inama Valentino 2 |
I due fratelli figli di Marino possedevano il terreno. Valentino la parte a monte, Antonio quella a valle. | ||
1560 |
Inama Antonio 1 Inama Ercole 1 |
Antonio e Ercole figli del fu Gaspare Inama acquisirono il terreno da Marino figlio di Antonio del Marin. | ||
1575 |
Henigler Francesco 1 Inama Valentino 2 |
Francesco Henigler era di Terzolas. Valentino acquisì il terreno da Antonio e Ercole Inama. La proprietà di Valentino traspare anche dai confini del terreno a nord nel 1575. | ||
ca.1600 |
Inama Marino III 1 2 |
In un anno imprecisato il terreno che fu dell'Henigler fu acquisito dai discendenti della linea di Marino per cui lo ritroviamo come entità unica in mano al figlio Cipriano. | ||
1675 |
Inama Cipriano II 1 2 |
Alla morte di Cipriano il terreno passò al figlio Marino. | ||
1675 p.1713 |
Inama Marino IV 2 |
Marino era figlio di Cipriano fu Marino Inama. | ||
1713 |
Inama Marino Eredi
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Da confini delle p.f. a sud. Praticamente l'erede di Marino fu la figlia Maria. | ||
1717 |
Panizza Pietro Lorenzo |
Gli eredi di Marino Inama, ovvero sua figlia Maria e suo marito Bartolomeo Bernardelli vendettero il terreno al Panizza. | ||
1743 |
Panizza Ferdinando
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1743 |
Panizza Pietro Antonio |
Pietro Antonio ereditò dallo zio Ferdinando il terreno e poi lo cedette a Giuseppe Maria Thun. | ||
1743 |
Thun Giuseppe Maria
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1780 |
Thun Giovanni Vigilio
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1825 |
Thun Arbogasto
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1859 1877 |
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1870 |
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1882 1904 |
Imperial Reggio Erario- Strada erariale |
Solo la p.f. 9. | ||
1877 1904 |
Tamè Costante |
Solo le p.f. 11 e 12 come da catasto "con cinque compossessori in morte di Giovanni Tamè (1877) e 1878 in morte di Caterina vedova di Giovanni Tamè". |
Toponimo |
Anno |
Proprietario |
Note |
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ca.1600 |
Inama Marino III |
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SUPERFICIE 3090 mq La p.f. 13 è stata divisa in 13/1 e 13/2, così come la 14, in 14/1 e 14/2. Molto probabilmente assieme alle p.f. 9-10-11-12 e forse alla 15 formava un'entità unica. Da alcuni riscontri confinari del 1743, risulta stranamente che queste due p.f. appartenevano a Giacomo Mendini. In un altro documento del 1713 la proprietà delle due particelle da parte di Marino Inama è inequivocabilmente provata dai confini del terreno p.f. 15-16-17. |
1675 |
Inama Cipriano II
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Cipriano era figlio di Marino. | |
1675 p.1713 |
Inama Marino IV |
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1713 |
Inama Marino Eredi
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1717 |
Panizza Pietro Lorenzo |
Gli eredi di Marino Inama, ovvero sua figlia Maria e suo marito Bartolomeo Bernardelli, vendevano il terreno al Panizza. | ||
1743 |
Panizza Ferdinando
|
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1743 |
Panizza Pietro Antonio |
Pietro Antonio eredita dallo zio Ferdinando il terreno e poi lo cede a Giuseppe Maria Thun. | ||
1743 |
Thun Giuseppe Maria
|
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1780 |
Thun Giovanni Vigilio |
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1825 |
Thun Arbogasto |
|||
1859 1870 |
||||
1877 1904 |
Tamè Costante |
con 5 compossessori in morte di Giovanni Tamè (1877) e 1878 in morte di Caterina vedova di Giovanni Tamè. |
Toponimo |
Anno |
Proprietario |
Note |
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ca.1600 |
Inama Marino III |
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SUPERFICIE 3000 mq Forse la p.f. 15 apparteneva al complesso di p.f. 9-10-11-12-13-14. Nel 1902 la p.f. 19 risulta far parte del terreno appartenuto a Luigi Mendini, assieme alle p.f. 20 e 21. * Affittuario |
ca.1670 |
Inama Antonio
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Antonio era figlio di Marino. | |
ca.1670 1702 |
Inama Marina |
Marina era figlia di Antonio e moglie di Tommaso Massenza. | ||
p.1713 |
Massenza Marina Massenza Domenica |
La p.f. 17 e (la 18?) nel 1713 era delle sorelle Massenza e derivava dalla nonna Marina figlia di Antonio Inama e moglie di Tommaso Massenza. Il terreno misurava all'epoca sei quarte, per cui è verosimile si trattasse di questa p.f. che oggi misura circa 1000 mq. | ||
1713 1743 |
Mendini Giacomo II |
Giacomo acquisì il terreno dalle sorelle Massenza, sue debitrici. Dai confini del terreno nel 1743 si evince che a nord era proprietario Giacomo. (le future p.f. 13-14?). | ||
p.1762 |
Mendini Giacomo III |
Il Mendini in un anno imprecisato cedette il terreno a Castel Bragher. | ||
1762 1780 |
Thun Giovanni Vigilio |
Nel 1762 la proprietà Thun risulta anche da confini delle future p.f. 24-25-26. | ||
1825 |
Thun Arbogasto |
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1858 1859 1883 |
Widmann Alfonso Inama Baldassarre * |
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1885 1877 1894 |
Widmann Alfonso Eredi Inama Agostino * |
Nel 1877 la proprietà Widmann è confermata anche dai confini di un terreno limitrofo. Agostino fu affittuario fino al 1899. | ||
1895 1903 1904 |
Widmann Alfonso Fondazione Stipendiaria Widmann Inama Ernesto * |
Fondazione stipendiaria fondata da don Romedio Widmann il 14 settembre 1841. |
Toponimo |
Anno |
Proprietario |
Note |
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ca.1600 |
Inama Marino III |
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SUPERFICIE 885 mq Nel 1902 è chiamato Rizan. La p.f. 20 è stata divisa in 20/1 e 20/2, così come la 21, in 21/1 e 21/2. Le P.f. 20 e 21 formavano un tutt'uno con le p.f. 15, 16, 17, 18, 27, 28 e 29 e alla metà del Seicento appartenevano ad Antonio Inama figlio di Marino e fratello di Cipriano, Valentino e Bartolomeo. Antonio Mendini aveva sposato Lucia Inama figlia di Antonio e sorella di Marina. Quest'ultima aveva sposato Tommaso Massenza. Le sue nipoti come visto sopra possedevano la p.f. 17 e probabilmente la 18. |
ca.1670 |
Inama Antonio |
Antonio era figlio di Marino. | |
d.1670 |
Inama Lucia |
Lucia figlia di Antonio Inama aveva preso marito in Antonio Mendini. | ||
1713 1716 |
Mendini Antonio |
Nel 1716 la proprietà di Antonio è stata rilevata da confini. | ||
1717
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Mendini Antonio |
Figlio di Antonio sopra riportato. | ||
1717 |
Mendini Giacomo III |
Giacomo acquisì il terreno dal cugino Antonio mediante permuta. | ||
1780 |
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1819 1825 1859 |
Nel 1819 il padre Giacomo assegnò al figlio Giacomo, chierico, il terreno come patrimonio. | |||
1859 |
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1870 |
La proprietà è confermata anche da confini nel 1877, dove in un documento si legge "eredi Mendini". | |||
1876 1892 |
Nel 1876 la proprietà di Luigi risulta anche da confini. | |||
1892 1898 |
Mendini Arnaldo |
Dopo la morte di Luigi diventarono proprietari i figli Arnaldo e Ludovico. | ||
1898 1902 |
Mendini Arnaldo | Ludovico nel 1898 trasferì la sua parte al fratello Arnaldo. | ||
1902 1903 |
Nel 1902 Celeste acquistò il terreno dal nipote Arnaldo figlio del fu Luigi Mendini. | |||
1903 1904 |
Inama Francesco | Nel 1903 Francesco figlio di Giacomo Inama acquistò il prato da Celeste Mendini. |
Toponimo |
Anno |
Proprietario |
Note |
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ca.1450
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Antonio fu Inama |
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SUPERFICIE 3150 mq La p.f. 22 è stata divisa in 22/1 e 22/2. A volte nominato come Braide. |
ca.1490 |
Inama Pietro |
Figlio di Antonio. | |
1531 1553 |
Inama Cristoforo |
Cristoforo abitava a Fondo. Luogo denominato Rizan Sota Via. Da confini della futura p.f. 24-25-26. |
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1568 1598 |
Inama Floriano I Inama Pietro |
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1598 1615 |
Inama Bartolomeo I |
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1615 1652 |
Inama Floriano II |
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1652 1691 |
Inama Bartolomeo II |
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1691 1704 |
Inama Lorenzo Floriano Inama Alberto |
I due fratelli possedettero il bosco in comunione ma alla morte di Lorenzo Floriano nel 1704, la parte passò ad Alberto che la tenne fino al 1741. | ||
1741 1780 |
Inama Bartolomeo III |
Floriano IV fratello di Bartolomeo fu comproprietario fino alla sua morte avvenuta nel 1763. | ||
1763 1828 |
Inama Giovanni Vigilio |
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1828 1848 |
Inama Vigilio Inama Floriano V |
Figli ed eredi di Giovanni Vigilio. Vigilio morì nel 1837 |
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1849 |
Martini Carlotta Sommeda Chiara |
Le vedove di Vigilio e di Floriano V Inama, nel 1849 vendettero il maso, di cui faceva parte il terreno, a Romedio Emer. | ||
1849 1854 |
Emer Romedio |
Romedio nel 1849 acquistò, dopo esserne stato per parecchio tempo il masadore, il Maso Inama di Fondo al quale apparteneva pure questo terreno. Romedio morì nel 1854 | ||
1859 1870 |
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1877 1904 |
Emer Germano Emer Geremia |
Toponimo |
Anno |
Proprietario |
Note |
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ca.1450
|
Antonio fu Inama |
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SUPERFICIE 4535 mq La p.f. 26 è oggi stata conglobata nella p.f. 25, inoltre quest'ultima e la p.f. 24, hanno conformazione diversa rispetto a quanto si vede dalla mappa qui accanto. * Affittuario |
ca.1490 |
Inama Pietro |
Figlio di Antonio. | |
1531 1553 |
Inama Cristoforo
|
Cristoforo abitava a
Fondo. Luogo denominato Rizan Sota Via. |
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1568 1598 |
Inama Floriano I Inama Pietro |
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1598 1615 |
Inama Bartolomeo I |
|||
1615 1652 |
Inama Floriano II |
|||
1652 1691 |
Inama Bartolomeo II |
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1691 1704 |
Inama Lorenzo Floriano Inama Alberto |
I due fratelli possedettero il terreno in comunione ma alla morte di Lorenzo Floriano nel 1704, la sua parte passò ad Alberto che la tenne fino al 1741. | ||
1762 1780 |
Inama Floriano IV |
Nel 1762 Floriano Inama investì Giacomo Inama di questo terreno che confinava a sud con Bartolomeo, fratello di Floriano, a est i beni di Castel Bragher, a ovest il bosco dello stesso Floriano e a nord Giacomo Mendini. | ||
1792 |
Inama Giacomo * Inama Giovanni Battista * |
Giacomo e Giobatta, figli di Giacomo, nelle divisioni paterne avevano ricevuto il prato e bosco a Rizan. | ||
1800 1804 |
Inama Giovanni Battista |
Nel 1800 il prato risulta a nome di Giovanni Battista Inama abitante a Brescia, figlio del fu Giacomo. Non risultano notizie circa un eventuale affrancamento dal locatore. | ||
1825 1859 |
Barbacovi Pietro |
Pietro era figlio del fu Domenico detto Battan di Taio. | ||
1870 |
Barbacovi Pietro eredi
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Taio. | ||
p.1902 |
Eccher Felice |
La proprietà di Felice è stata presunta. Potrebbe essere stato ad acquistare il terreno dagli eredi Barbacovi. | ||
1902 |
Eccher Enrico |
Nel 1902 risultava a nome di Enrico la p.f. 25 come vigna, bosco e improduttivo. | ||
1902 1904 |
Eccher Francesco |
Si dice nel 1902 ci fu il decreto divisionale, credo fra i due
fratelli Enrico e Francesco.
Francesco risulta proprietario solo della p.f. 24. |
||
1902 1904 |
Eccher Enrico |
Si dice nel 1902 ci fu il decreto divisionale credo fra i due fratelli Enrico e Francesco. Enrico risulta proprietario solo della p.f. 25. | ||
1945 |
Eccher Enrico eredi |
Solo la p.f. 25. |
Toponimo |
Anno |
Proprietario |
Note |
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p.1552 |
Pret Simone
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SUPERFICIE 3089 mq Nel 1819 il terreno è nominato come al Rizan ossia Raudaral. Nel 1902 invece è detto Pradi. Le P.f. 27, 28 e 29 formavano un tutt'uno con le p.f. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 e alla metà del Seicento appartenevano ad Antonio Inama figlio di Marino e fratello di Cipriano, Valentino e Bartolomeo. |
1552 |
Pret Giacomo Pret Pietro Pret Matteo |
Il terreno passò ai tre figli di Simone che nel 1553 lo vendettero ad Antonio Inama. | |
1553 |
Inama Antonio I |
Non è escluso che la proprietà di Antonio detto "del Marin" si fosse estesa anche alle future p.f. 15-16-17-20. | ||
ca.1600 |
Inama Marino III |
Marino era figlio di Valentino che a sua volta era fratello del sopraccitato Antonio. | ||
ca.1670 |
Inama Antonio |
Antonio era figlio di Marino. | ||
d.1670 |
Inama Lucia |
Lucia figlia di Antonio Inama aveva sposato Antonio Mendini. | ||
p.1716 |
Mendini Antonio |
|||
d.1716 |
Mendini Antonio Mendini Giacomo Antonio |
Figli di Antonio Mendini morto nel 1716. | ||
1719 |
Bergamo Antonio Mendini Antonio |
Antonio Bergamo aveva sposato una figlia di Giacomo Antonio Mendini e aveva ricevuto il bosco come dote. | ||
1719 |
Mendini Antonio |
Nello stesso anno 1719, Antonio Mendini comperò dal Bergamo la parte di bosco, divenendone unico proprietario. | ||
1738 |
Mendini Giacomo III | Giacomo acquisì il bosco quale erede del sopraccitato Antonio suo cugino. | ||
1780 |
|
|||
1825 |
|
Giuseppe era figlio di Giacomo Antonio di Taio. | ||
1819 1859 |
Nel 1819 il padre Giacomo assegnava al figlio Giacomo, chierico, il terreno come patrimonio. | |||
1870 1882 |
||||
1882 1892 |
Nel 1882 Luigi divenne unico proprietario. | |||
1892 1898 |
Mendini Arnaldo |
Dopo la morte di Luigi diventarono proprietari i figli Arnaldo e Ludovico. | ||
1898 1902 |
Mendini Arnaldo | Ludovico nel 1898 trasferì la sua parte al fratello Arnaldo. | ||
1902 1903 |
Nel 1902 Celeste acquista il terreno dal nipote Arnaldo figlio del fu Luigi Mendini. | |||
1903 1904 |
Inama Francesco | Nel 1903 Francesco figlio di Giacomo Inama acquistò il campo e il bosco da Celeste Mendini. |
Toponimo |
Anno |
Proprietario |
Note |
|
1552 |
Spaur di Castel Valer |
La proprietà risulta dal confine a ovest delle future p.f. 25 e 26. |
|
|
SUPERFICIE 1969 mq Il luogo dovrebbe essere denominato ai Pradi, ma come tutti i terreni lungo il corso del rivo, era detto pure Rizan. Nel 1777 è descritto come prato per cui evidentemente occupava anche una parte della sottostante p.f. 87. Il bosco che formava un'unica entità con le p.f. 31 e 32, nel 1679 fu diviso in tre porzioni fra i Fuganti a modo di "T". Cioè la parte a sud confinante con il Rizan fu divisa longitudinalmente, mentre la parte a nord era costituita da una striscia degradante in direzione del Noce. In pratica la situazione che si vede nella mappa a fianco, ma rovesciata. |
p.1676 |
Fuganti Bartolomeo |
||
1679 |
Fuganti Giovanni Romedio Fuganti Rocco |
Giovanni Romedio e Rocco erano figli del fu Bartolomeo. | ||
d.1679 |
Fuganti Giovanni Romedio Fuganti Rocco eredi |
Il bosco fu diviso longitudinalmente. A Giovanni Romedio toccò la parte a valle, ai figli del fu Rocco la parte a monte. | ||
p.1777 |
Inama Giacomo Antonio |
Giacomo Antonio lasciò il terreno per volere testamentario a sua nipote Marianna, moglie di Antonio fu Rocco Fuganti. | ||
1777 1780 1825 |
Fuganti Antonio |
Antonio era figlio del fu Rocco di Taio. | ||
1859 |
Fuganti Pietro |
|||
1870 |
Fuganti Pietro Fuganti Antonio |
Pietro e Antonio erano figli del fu Andrea Taio. | ||
1894 1904 |
Fuganti Pietro |
Pietro era figlio del fu Andrea di Taio. Nel 1894 si ebbero delle divisioni fra i fratelli. |
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1552 Spaur di Castel Valer
p.1676 Fuganti Bartolomeo p.1679 Fuganti Rocco d.1679 N. Barbara 1780 Fuganti Pietro 1825 Fuganti Lazzaro 1859
Fuganti Pietro
1870
Fuganti Lazzaro
1894
1904
Fuganti Pietro
La proprietà risulta dal confine a ovest delle
future p.f. 25 e 26.
SUPERFICIE 2557 mq
La p.f. 32 è oggi scomparsa, è rimasta solo la p.f.
31 divisa in 31/1 e 31/2 ma in direzione opposta di come appare dalla mappa qua
a fianco.
Il bosco che formava un'unica entità
con le p.f. 31 e 32, nel 1679 fu diviso in tre porzioni fra i Fuganti a modo di
"T". Cioè la parte a
sud confinante con il
Rizan
fu divisa longitudinalmente, mentre la parte a nord
era costituita da una striscia degradante in direzione del Noce. In pratica la
situazione che si vede nella mappa a fianco, ma rovesciata.
Rocco era figlio del fu Bartolomeo.
Barbara era vedova del fu Rocco.
Lazzaro era figlio del fu Pietro di Taio.
Lazzaro era figlio del fu Pietro Fuganti di Taio.
Pietro era figlio del fu Andrea di Taio. Nel 1894 si ebbero delle divisioni
fra i fratelli. Le p.f. citate erano le
31/1 31/2 e 32.
Toponimo Anno
Proprietario
Note
ca.1500 Inama Marino I
+1591 Inama Valentino I ca.1600 Inama Marino III
1662
1675 Inama Cipriano II 1675
p.1713 Inama Marino IV 1713 Inama Marino Eredi
1717 Panizza Pietro Lorenzo 1743 Panizza Ferdinando
1743 Panizza Pietro Antonio 1743 Thun Giuseppe Maria
1780 Thun Giovanni Vigilio
1825 Thun Arbogasto
1859
Fuganti Lazzaro
1870
Fuganti Pietro
Fuganti Silvestro
1894
1904
Fuganti Pietro
Padre di Valentino e figlio di Gaspare fu Inama.
SUPERFICIE 364 mq
E' probabile che il bosco formasse un'entità unica con le p.f. 35, 36
e la porzione 1 delle p.f. 37 e 38, in mano
quindi a Marino Inama nato circa nel 1460.
Padre di Marino.
Gli eredi di Marino Inama, ovvero sua figlia Maria e suo
marito Bartolomeo Bernardelli vendettero il bosco al Panizza.
Pietro Antonio ereditò dallo zio Ferdinando il bosco e poi lo cedette a Giuseppe Maria Thun.
Pietro era figlio del fu Andrea Fuganti di Taio. Nel 1894 si ebbero delle divisioni
fra i fratelli.
Toponimo Anno
Proprietario
Note ca.1500 Inama Marino I
+1554 Inama Gaspare II
+1614
Inama Ercole 1614
1634
Inama Margherita
Chilovi Giacomo +1634
Chilovi Gaspare 1634
1646
Chilovi Anna Maria ca.1655
p.1680
Guelmi Simone 1695
1701
Guelmi Francesco Antonio
Mendini Giacomo II * 1716
Guelmi Matteo
Mendini Giacomo II * 1749
Inama Felicita 1780
1806
Guelmi Alberto e Nicolò 1806
1813 1825 Martini Antonio 1859
1870 Martini don Carlo
1894
1904
Fuganti Pietro
Padre del notaio Gaspare e figlio di Gaspare fu Inama.
SUPERFICIE 1154 mq
E' probabile che il bosco formasse un'entità unica
con le p.f. 33 e 34 e la porzione 2 delle p.f. 37 e 38, in mano quindi a Marino Inama nato circa nel 1460.
* Affittuario
Ercole morì nel 1614 e il terreno passò alla figlia Margherita.
Margherita che era sposata con Giacomo Chilovi ereditò il terreno dal padre
Ercole.
Gaspare ereditò per poco la sostanza paterna.
Anna Maria era figlia di Gaspare Chilovi.
Intorno al 1655 Simone prese in moglie Anna Maria Chilovi.
Nel 1806 l'abate Giovanni Nicolò Guelmi, a
nome anche dei suoi nipoti figli del fratello Alberto, vendette il bosco
ad Antonio Martini di Revò abitante a Taio.
Abitante a Taio.
Abitante a Taio.
p.1871
Martini Emilio
Zuech Ernesto
Zuech Achille
Zuech Carolina
Gli eredi di don Carlo venderono ai Fuganti
questo bosco. Non ho il riscontro documentale, ma c'è comunque l'evidenza. La
vendita, come le altre effettuate dagli eredi di don Carlo, dovrebbe essere
avvenuta nel 1873.
Pietro era figlio del fu Andrea Fuganti di Taio. Nel 1894 si ebbero delle divisioni
fra i fratelli.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1681
Inama Silvestro II
1
1681
1690 Inama Vittore III
1
Inama Giovanni Giacomo I
1 1739 1751
1759 ca.1500 Inama Marino I
2
+1554 Inama Gaspare II
2
+1614
Inama Ercole
2 d.1614
1636
Inama Maddalena
2
Cordini Simone III
2
d.1636
1664
Cordini Ercole
2
Cordini Simone IV
2
d.1664
1696 d.1698
Cordini Antonio
2
p.1713
Cordini don Pietro
2
1713
Panizza don Pietro
2
Panizza Giovanni Andrea
2 1713
1731
Panizza don Pietro
2 1731 p.1759
Inama Giovanni Giacomo II
1
1759 1780
1782 1782
1825 Panizza Luigi 1859
1870
1891 Panizza Giovanna
1892
1896
1904
Panizza Augusto
Inama Ferdinando *
ca.1911
1927
Inama Ferdinando
d.1927
Inama Giacomo
Inama Felice
Inama Lorenzo
Si presume che prima del 1681 il bosco fosse
posseduto da Silvestro Inama II.
SUPERFICIE 2160 mq
La porzione 2, assieme alle p.f. 33, 34, 35, e 36 formavano
un'entità unica che nel 1500 apparteneva a Marino Inama.
Entrambe
le p.f. nel 1928 sono state divise in
tre parti:
37/1, 37/2, 37/3, 38/1, 38/2, 38/3.
(Vedi mappa alla p.f. 87)
* Affittuario
Alla morte di Silvestro il bosco pervenne al figlio Vittore.
1695
1723
1731
Giovanni Giacomo I era figlio del fu Vittore.
Nel 1759 Giovanni Giacomo Inama vendette la sua
parte di bosco a Giacomo Antonio Inama di Taio.
Ercole morì nel 1614 e il bosco passò alla figlia Maddalena.
Il bosco passò poi ai Cordini in quanto Maddalena sposò Simone di Taio. Dopo la
morte dei coniugi il bosco passò ai figli Simone IV e Ercole.
Alla morte dei due fratelli il bosco passò ai rispettivi figli Gaspare e
Antonio.
Da confini risulta proprietario Antonio Cordini, invece dal 1713, suo pronipote
don Pietro Cordini.
Nel 1713 don Cordini vendette il bosco ai fratelli
Giovanni Andrea e
don Pietro Panizza.
Dopo la morte di Giovanni Andrea, don Pietro divenne l'unico proprietario della
porzione 2 del
bosco.
Don Pietro nominò suoi eredi i figli di Silvestro Inama, cioè i suoi nipoti.
Giacomo Antonio ereditò il bosco dallo zio don Pietro Panizza per la morte
prematura dei fratelli.
Nel 1759 Giovanni Giacomo Inama vendette la sua
parte di bosco a Giacomo Antonio Inama di Taio.
Nel 1759 Giovanni Giacomo Inama II vendette la
porzione 1 di bosco a Giacomo Antonio Inama di Taio che così divenne proprietario
di tutto il bosco.
Luigi fu erede di Giacomo Antonio Inama.
Giovanna figlia di Luigi Panizza di Taio sposò il
cugino Filippo Panizza che diventò comproprietario del terreno.
Augusto, nipote di Filippo e Giovanna ereditò il
bosco.
Ferdinando acquistò il bosco.
I tre figli di Ferdinando diventano proprietari del bosco che venne frazionato e
assegnato nel seguente modo: a Giacomo (p.f.37/1 e 38/1), a Felice (p.f.37/2 e 38/2) e a Lorenzo (p.f.37/3 e
38/3)
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1731
Inama Giovanni Giacomo I
1759
Inama Giovanni Giacomo II 1780 1825 1859
1870
1880
1904
Inama Giacomo
SUPERFICIE 490 mq
La proprietà risulta da confini del bosco
p.f. 37-38,
posto a sud.
Giovanni Francesco ereditò il bosco alla morte del padre Giovanni Giacomo.
fu Giovanni Francesco.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1731
Inama Giovanni Giacomo I
1759
Inama Giovanni Giacomo II 1780 1825 1859
1864
1904
1907
I cinque figli ne vennero in possesso per
aggiudicazione ereditaria.
d.1907
SUPERFICIE 254 mq
fu Giovanni Francesco
di Antonio
fu Antonio
Inama Ferdinando
Inama Modesto
Inama Romedio
Inama Angelo
Inama Candido
Inama Candido
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1731
Inama Giovanni Giacomo I
1759
Inama Giovanni Giacomo II 1780 1825 1859
1870
1897
1904
SUPERFICIE 326 mq
fu Giovanni Francesco
fu Baldassarre
Inama Elia
Inama Maria
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1731
Inama Giovanni Giacomo I
1759
Inama Giovanni Giacomo II 1780 1859
1870
1879
1904
Mendini Giuseppe
SUPERFICIE 505 mq
Questo bosco corrisponde a quello che Giovanni Francesco si era riservato
(assieme al prato p.f. 84), dopo aver assegnato ai cinque figli altre parti di prato
corrispondenti alle p.f. 88, 89, 90, 91, 92, 93, 95, 96, 97 e 98.
Dopo la sua morte pervenne probabilmente al figlio maggiore Giacomo Antonio.
Dopodichè sembra essere finita in mano Mendini.
fu Vigilio.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780 Cescati Antonio
1825
Inama Giacomo
Antonio 1859
1870
Taio
SUPERFICIE 0 mq
La p.f. è stata poi conglobata nella p.f. 45.
Fuganti Romedio
Giacomo Antonio era figlio del fu Giovanni Francesco.
Romedio era figlio del fu Giacomo di Taio.
fu Baldassarre
Filippo era figlio del fu Giacomo Antonio.
Pietro era figlio del
fu Baldassarre
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780 Fuganti Giacomo
1825 Fuganti Romedio 1859 Fuganti Giacomo
1870
1888
1904
Giacomo era di Taio
SUPERFICIE 3260 mq
Nella p.f. 45 è
stata conglobata la p.f. 44.
Il terreno formava un'entità unica con la p.f. 83.
fu Giacomo di Taio.
fu Romedio di Taio.
fu Baldassarre.
Inama Elia
Pietro Inama vendette questo terreno al figlio Elia per 250 Fiorini. Il terreno
si dice in parte vignato e in parte prativo.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1701 Panizza Pietro Lorenzo
ca.1763
Mendini Giacomo III 1780
1788
1812
Mendini Giacomo 1825 1859
1870
1882
1882
1892
1894
1898
Mendini Arnaldo
Mendini Ludovico
1902
1904 1986 Endrizzi Dante
Da confini della parte a valle delle p.f. 49-50.
SUPERFICIE 1143 mq
La p.f. è stata poi divisa in 3 parti: 47/1, 47/2, 47/3.
La proprietà di Giacomo risulta anche
da confini della p.f. 49-50.
Taio
Taio
Taio
Nel 1882 Luigi divenne l'unico proprietario.
Dopo la morte di Luigi diventarono proprietari i figli Arnaldo e Ludovico.
1898
1902
Mendini Arnaldo
Ludovico nel 1898 trasferì la sua parte al fratello Arnaldo.
Nel 1902 Celeste acquistò il terreno dal nipote Arnaldo figlio del fu
Luigi Mendini.
Proprietario delle p.f. 47/2 47/3.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1701 Panizza Pietro Lorenzo
ca.1763
Mendini Giacomo III 1780
1788
1812
Mendini Giacomo 1825 1859
1870
1882
1882
1892
1894
1898
Mendini Arnaldo
Mendini Ludovico
1902
1904 1986 Endrizzi Dante
Da confini della parte a valle delle p.f. 49-50.
SUPERFICIE 2500 mq
La p.f. è stata poi divisa in 3 parti: 48/1, 48/2, 48/3.
Nel 1902 è chiamato Sass.
Nel 1902 a nord dai confini delle pf. 11-12-13
risultavano, oltre a Filippo Eccher, gli Eredi Mendini.
Giacomo era figlio di Romedio Maria. La proprietà risulta anche da confini della p.f.
49-50.
di Taio.
di Taio.
Nel 1882 Luigi divenne unico proprietario.
Dopo la morte di Luigi diventarono proprietari i figli Arnaldo e Ludovico.
1898
1902
Mendini Arnaldo
Ludovico nel 1898 trasferì la sua parte al fratello Arnaldo.
Nel 1902 Celeste acquistò il terreno dal nipote Arnaldo figlio del fu
Luigi Mendini.
p.f. 48/2 e 48/3.
Toponimo Anno
Proprietario
Note
1275 Armilla
Giordano
ANTICA PARTIZIONE
1510
Famiglia Vicenzi 1
Mendini Giovanni 2
p.1541
N.N.
1 Mendini Mendino
2
1541
N.N.
1
Barbacovi Romedio
2 1560 p.1573
Cordini Simone 1 Mendini Gregorio 2 1573
1575
Inama Romedio
1
Endrizzi Enrico
1 2
Inama Antonio 2
Inama Ercole
2 1585
Inama Odorico
1
Endrizzi Leonardo
1 2
Inama Antonio 2
Inama Ercole 2
+1614
Cordini
Inama Ercole
2 1614
1634
Cordini
Inama Margherita
2
Chilovi Giacomo
2 +1634
Cordini
Chilovi Gaspare 2 1634
1646
Cordini
Chilovi Anna Maria
2 ca.1650
p.1680
Panizza Pietro 1
Guelmi Simone
2
ca.1680
1701
Panizza Pietro 1
Guelmi Francesco Antonio
2
Mendini Giacomo II * 2 1701
Panizza Pietro Lorenzo
1
Mendini Giacomo II
2 1743
Thun di Castel Bragher
1
Mendini Giacomo III
2 1780 Thun Giovanni Vigilio
1 Mendini Romedio Maria
2 1788
Thun Giovanni Vigilio
1
Mendini Giuseppe
2 1803
Thun di Castel Bragher
1
Mendini Vigilio
2 1812
Thun di Castel Bragher
1
Rosetti Giovanni Maria
2 1825 Rosetti Giobatta
1 2 1859 Endrizzi Bartolomeo eredi
1 2 1866 Rosetti Giobatta
1866
1872
1872
1904
Dall'inventario del 1275 Armilla e Giordano risultavano possessori del terreno.
SUPERFICIE 6550 mq
Nel 1510 dalla descrizione dei confini abbiamo la certezza che il terreno si
trovasse immediatamente a sud del Rivalent. Nel 1541 abbiamo un'altro dato certo,
ossia che il terreno era detto anche a
Sass,
come è pure oggi denominato.
Le due p.f. sono state poi divise in 2 parti: 49/1 e 49/2, 50/1 e 50/2. La parte a valle
di questo terreno (2), era proprietà della Mensa vescovile e nel 1780,
detta anche Grez, apparteneva a Romedio Maria Mendini. Quella a monte
(1)
a Giovanni Vigilio Thun. La parte del Mendini passò al figlio Vigilio (anche nel 1803 si ha
la conferma del passaggio)
che nel 1812 la vendette a Giobatta Rosetti di Taio. Forse nella stessa occasione il
Rosetti acquistò la parte dei Thun.
* affittuario della parte Guelmi.
La parte a monte apparteneva alla famiglia Vicenzi.
Sembra che da confini della futura p.f. 11, Simone sia il confinante a nord.
Romedio
di Coredo comperò da Enrico Endrizzi il terreno. L'Endrizzi possedeva già il
terreno verso valle proprietà della mensa.
Nel 1585 troviamo possessore Leonardo figlio di Enrico.
Ercole muore nel 1614 e il terreno passò alla figlia Margherita.
Margherita che era sposata con Giacomo Chilovi ereditò il terreno dal padre
Ercole.
Gaspare ereditò e pote godere per poco tempo la sostanza paterna
Anna Maria era figlia di Gaspare Chilovi
Giacomo acquistò il terreno da Francesco Antonio Guelmi. Dai confini risulta
che la parte a monte apparteneva al Panizza.
Romedio Maria Mendini aveva diviso la sua sostanza nel 1787.
Giuseppe Mendini aveva ceduto il terreno al fratello Vigilio.
Vigilio Mendini vendette il terreno al Rosetti.
Presumo che Giobatta fosse figlio di Giovanni Maria di Taio, e probabilmente si
deve a lui la compera della parte di terreno a monte dai Thun e quindi
dell'unificazione del terreno.
Taio. Nel 1859 il terreno in mano agli eredi di Bortolo Endrizzi risultava già
frazionato.
Il terreno appartenente al Rosetti, che evidentemente fu l'erede di Bartolomeo
Endrizzi, fu aggiudicato all'asta dai fratelli Andrea e Filippo Eccher, per 819
Fiorini.
Filippo divenne proprietario della p.f. 50/2.
Andrea divenne proprietario della p.f. 50/1 e nel catasto si dice anche della
numero 49, che stranamente non risulta ancora frazionata.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1584
Inama Giovanni
d.1584
1608 Inama Francesco
ca.1630 Inama Margherita
ca.1660
ca.1710 Rizzardi Silvestro 1707
d.1710
p.1727
Rizzardi Antonio d.1727
1747
1757
Rizzardi Francesco 1757
1769 1780
1788 1788
1792 Inama Giacomo IV
Inama Giuseppe Inama
Giovanni Battista 1792
Inama Giuseppe
1825
1835 1835
1859
p.1876
1870
1882
1882
1894
1894
1904
Il notaio
Giovanni era figlio di ser Antonio fu Salvatore Inama.
SUPERFICIE 0 mq
La p.f.
oggi non esiste più
in quanto conglobata nella p.f. 55, ma in precedenza formava un'entità unica
con le p.f. 52, 56 e 57 della superficie pari a 6 stari e 1/6 di staro, vale a
dire ca. 2800 mq.
Fino ai primi anni del Seicento, tutte le future particelle sopra citate assieme
alle p.f. 53 e 54 e forse alle p.f. 68 e 69 formavano un'unica proprietà
appartenente a ser Giovanni fu Antonio Inama.
Dopo il 1618 il terreno risulta gravato dalla corresponsione di una frachela
di olio di oliva alla chiesa di San Giacomo di Dermulo.
Nel 1757 nell'arativo vignato crescevano anche "tre perari, una nogara, due
pomari, morari, olmi e altre piante..".
Nel 1761
Francesco Rizzardi concesse il terreno in locazione a Giacomo Inama
per il canone annuo di 4 orne di vino brascato, ridotto poi a 2,5 perchè
ritenuto eccessivo. Nel 1767 Giacomo corrispondendo la somma di 80 Ragnesi, si
affrancò dal canone divenendo proprietario a tutti gli effetti.
Francesco era figlio di ser Giovanni Inama. Nel 1608 risulta possessore dai confini del
terreno a valle.
Margherita era figlia di Francesco e moglie di Giorgio Rizzardi di Coredo.
Silvestro era figlio di Giorgio e di Margherita Inama.
Antonio era figlio di Silvestro Rizzardi.
Francesco figlio del fu Antonio di Coredo nel 1761 concesse il terreno in locazione
perpetuale a Giacomo Inama.
Giacomo era figlio del fu Ottavio. Nel 1783 Giacomo assicurò sul terreno la
dote di Domenica Bertolas moglie del figlio Giovanni Battista.
Dopo la morte di Giacomo il terreno rimase indiviso fra i tre figli Giacomo,
Giuseppe e Giovanni Battista.
Nelle divisioni fra i fratelli il terreno toccò a Giuseppe. Sul terreno
persisteva un aggravio di mezza frachela di olio.
Nel 1835 dalle divisioni fra i figli di Giacomo, il terreno passò a Giacomo.
Giacomo era figlio
del fu Giacomo.
Nel 1876, da confini della p.f. 57, risulta che i fratelli Mendini avevano già
acquisito il terreno da Giacomo fu Giacomo Inama o dai suoi eredi.
Nel 1882 Luigi uscì dalla comproprietà.
Celeste diventò unico proprietario del terreno dopo la morte del fratello
Filippo.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1584
Inama Giovanni
d.1584
1608 Inama Francesco
ca.1630 Inama Margherita
ca.1660
ca.1710 Rizzardi Silvestro
1707
ca.1710
p.1727 Rizzardi Antonio d.1727
1747
1757
Rizzardi Francesco 1757
1769 1780
1788 1788
1792 Inama Giacomo IV
Inama Giuseppe Inama
Giovanni Battista 1792
Inama Giuseppe
1825
1835 1835
Inama Giovanni 1859
1876
1870
1882
1882
1894
1894
1904
Il notaio
Giovanni era figlio di ser Antonio fu Salvatore Inama.
SUPERFICIE 0 mq
La p.f. oggi non esiste più in quanto conglobata nella p.f. 55, ma in
precedenza formava un'entità unica con le p.f. 51, 56 e 57 della superficie pari
a 6 stari e 1/6 di staro, vale a dire ca. 2800 mq.
Fino ai primi anni del Seicento, tutte le future particelle sopra citate assieme
alle p.f. 53 e 54 e forse alle p.f. 68 e 69 formavano un'unica proprietà
appartenente a ser Giovanni fu Antonio Inama.
Dopo il 1618 il terreno risulta
gravato dalla corresponsione di una frachela di olio di oliva alla chiesa di San
Giacomo di Dermulo.
Nel 1757 nell'arativo vignato crescevano anche "tre perari, una nogara, due
pomari, morari, olmi e altre piante..".
Nel 1761
Francesco Rizzardi concesse il terreno in locazione a Giacomo Inama
per il canone annuo di 4 orne di vino brascato, ridotto poi a 2,5 perchè
ritenuto eccessivo. Nel 1767 Giacomo corrispondendo la somma di 80 Ragnesi, si
affrancò dal canone divenendo proprietario a tutti gli effetti.
Francesco era figlio di ser Giovanni Inama. Nel 1608 risulta possessore dai confini del
terreno a valle.
Margherita era figlia di Francesco e moglie di Giorgio Rizzardi di Coredo.
Silvestro era figlio di Giorgio e di Margherita Inama.
Antonio era figlio di Silvestro Rizzardi.
Francesco figlio del fu Antonio di Coredo nel 1761 concesse il terreno in locazione
perpetuale a Giacomo Inama.
Giacomo era figlio del fu Ottavio. Nel 1783 Giacomo assicurò sul terreno la
dote di Domenica Bertolas moglie del figlio Giovanni Battista.
Dopo la morte di Giacomo il terreno rimase indiviso fra i tre figli Giacomo,
Giuseppe e Giovanni Battista.
Nelle divisioni fra i fratelli il terreno toccò a Giuseppe. Sul terreno
persisteva un aggravio di mezza frachela di olio.
Nel
1844 il terreno era gravato da ipoteca e appartenne a Giovanni fu Giacomo Inama.
Giuseppe era figlio del fu Baldassarre. In realtà il terreno
apparteneva alla moglie di Giuseppe, Brigida, che era la figlia maggiore di
Giovanni fu Giacomo Inama. Per cui è da presumere che il terreno facesse parte
della sua dote. Nel 1876 Brigida permutò questo terreno con altri due arativi
a Cavauden, un prato a Risola e un arativo a Cambiel dei fratelli Mendini fu
Giuseppe.
Nel 1882 Luigi uscì dalla comproprietà.
Celeste divenne unico proprietario del terreno dopo la morte del fratello
Filippo.
Toponimo |
Anno |
Proprietario |
Note |
|
1553
|
Inama Gaspare II |
|
||
SUPERFICIE 0 mq Le p.f. oggi non esistono più in quanto conglobate nella p.f. 55. Il terreno ascritto ai proprietari qui di fianco, in passato aveva sicuramente un'estensione ben maggiore di quella evidenziata dalla p.f. 54, occupando longitudinalmente circa la metà della p.f. 55. Possiamo affermare con sicurezza che formasse un'unica proprietà assieme alle future p.f. 51, 52, 55, 56 e 57 da attribuire a ser Giovanni fu Antonio Inama. Inoltre è plausibile che il terreno fosse appartenuto ad Antonio, padre di Giovanni e forse al nonno Salvatore. * Affittuario |
1608 1614
|
Inama Ercole |
Ercole morì nel 1614 e il terreno passa alla figlia Margherita. | |
1614 1634
|
Inama Margherita Chilovi Giacomo |
Margherita che era sposata con Giacomo Chilovi ereditò il terreno dal padre Ercole. | ||
1634
|
Chilovi Gaspare |
Gaspare ereditò la sostanza paterna ma ne potè godere per poco tempo in quanto fu colto dalla morte. | ||
1634 1646
|
Chilovi Anna Maria |
Anna Maria era figlia di Gaspare Chilovi. | ||
ca.1650 1680 |
Guelmi Simone |
Nel 1680 e nel 1695 risultano confinanti a est del sottostante bosco alla Bertolda gli eredi Guelmi di Scanna | ||
1695 1701 |
Guelmi Francesco Antonio Mendini Giacomo II * |
|||
1701 1717
|
Mendini Giacomo II
|
Giacomo acquistaò il terreno da Francesco Antonio Guelmi di Scanna. | ||
1717 1721 1735 |
Mendini Giacomo III Mendini Giacomo Antonio |
I due fratelli nel 1721 risultano proprietari del terreno in un atto dove sono citati confinanti. | ||
1735 1763 |
Mendini Giacomo III
|
Giacomo divenne unico proprietario del terreno dopo la morte del fratello Giacomo Antonio. | ||
d.1763 p.1767
|
Mendini Giacomo Antonio |
Dopo la morte di Giacomo Mendini III il terreno pervenne al figlio Giacomo Antonio che abitava a Sanzeno. La figlia Veronica sposò Matteo Zini di Cavareno. Il terreno faceva parte della dote di Veronica. | ||
1767 |
Zini Matteo |
Lo Zini che possedeva il terreno "uxorio nomine", lo vendete in seguito a Domenico Massenza. | ||
1768 p.1772 |
Massenza Domenico |
Domenico non riuscendo a pagare un debito di 183 Ragnesi con la chiesa di Santa Maria di Taio, le cedeva questo terreno e un altro alla Pozzata. Il prestito era stato acceso nel 1768. | ||
1772 |
Chiesa di Santa Maria
|
|||
1775 1780 1788 |
Chiesa di Santa Maria Valemi Nicolò * |
Nel 1788 il Valemi vendette il terreno a Romedio Maria Mendini per il prezzo di 85 Ragnesi. Alla vendita era presente il vicario don Leopoldo Eller. | ||
1788 |
Chiesa di Santa Maria |
|||
1825 1835 1859 |
Chiesa di Santa Maria |
Per analogia della p.f. 55. | ||
1870 1882 |
||||
1882 1894 |
Nel 1882 Luigi uscì dalla comproprietà. | |||
1894 1904 |
Celeste diventò unico proprietario del terreno dopo la morte del fratello Filippo. |
Toponimo Anno
Proprietario
Note +1553
Inama Gaspare II
2
Situazione ai primi del Seicento
d.1553
Inama Ercole
2
Inama Antonio
2
p.1584
Inama Giovanni
1 1606 1608
Barbi Gabriele
1
Massenza Domenico * 1
Inama Ercole 2
ca.1634 Inama Margherita
1
Inama Margherita 2
Chilovi Giacomo 2
1634
Inama Margherita
1
Chilovi Gaspare 2 1634
1646
Inama Margherita
1
Chilovi Anna Maria 2 ca.1650
1680 Guelmi Simone
2
ca.1660
ca.1710 Rizzardi Silvestro
1
1695
1701
Guelmi Francesco Antonio
2
Mendini Giacomo II #
2
1707
ca.1710
p.1727 Rizzardi Antonio
1 1701 1717
Mendini Giacomo II
2
d.1710
1767 Rizzardi Silvestro
1 1717
1721
1735 Mendini Giacomo III
2
Mendini Giacomo Antonio 2 1735
1763 Mendini Giacomo III
2
d.1763
p.1767
Mendini Giacomo Antonio
2 1767
Rizzardi Pietro
1 1767 Zini Matteo
2 1768
p.1772 Massenza Domenico
2 1772 Chiesa di Santa Maria
2
1775 1780
1788
Chiesa di Santa Maria
2 Valemi
Nicolò # 1767
1780
1788
Chiesa di Santa Maria
2 1825
1835 1859
Chiesa di Santa Maria
2
1870
1882
Mendini Celeste
1 2
Mendini Luigi
1 2
Mendini Filippo
1 2
1882
1894
Mendini Celeste
1 2
Mendini Filippo
1 2
1894
1904
Mendini Celeste
1 2 1986 Endrizzi Dante
SUPERFICIE 9500 mq
Questa p.f. ha conglobato le p.f. 51, 52, 53, 54, 56 e 57.
In seguito è stata
frazionata nelle p.f. 55/1, 55/2, 55/3, 55/4, 55/5.
Il terreno, in origine
quindi, si estendeva a nord del
Rivalent
fino alla strada consortale esistente
fra le attuali case di Giacomo Eccher e Dante Endrizzi, a valle della Strada
Romana. Sull'intero terreno insisteva un aggravio di mezza frachela di olio da
fornire alla chiesa di San Giacomo di Dermulo.
La p.f. 55 come evidenziata nella mappa qui a fianco rappresenta la situazione a
metà dell'Ottocento, ossia quando la proprietà era riconducibile a don Giacomo
Mendini. Le p.f. 53 e 54 appartenevano pure a don Giacomo, ma portavano altri
numeri in quanto la coltura era a pascolo, e quindi diversa dall'arativo vignato
della p.f. 55.
Nel '500 la metà a valle (2)
della futura p.f. 55, la p.f. 53 e la p.f. 54 appartenevano a Gaspare Inama e
poi ai Guelmi, mentre la parte a monte (1)
della p.f. 55 era del notaio Giovanni Inama e poi del Barbi. Dobbiamo
presupporre che la linea di demarcazione fra le due proprietà fosse il
prolungamento verso sud del confine fra le p.f. 59 e 67,
che avrebbe diviso quasi a metà la predetta p.f. 55.
Nel 1608 la parte del Barbi confinava con il rido, Bartolomeo Inama (p.f. 71-72), Francesco Inama
(p.f. 56) e Vittore e Ercole Inama a nord.
* Affittuario
Notaio di Dermulo. Figlio di Ser Antonio fu Salvatore Inama.
Domenico figlio di Francesco ricevette il terreno in
locazione dal Barbi per 5 anni.
Margherita 1, figlia di Francesco e moglie di Giorgio Rizzardi di Coredo fu
forse l'acquirente del Barbi. Margherita 2 era invece figlia di Ercole Inama e moglie di Giacomo Chilovi.
Figlio di Giacomo e Margherita.
Silvestro era figlio di Giorgio e di Margherita Inama.
Antonio era figlio di Silvestro Rizzardi.
Giacomo acquistò il terreno da Francesco Antonio Guelmi di Scanna.
Silvestro dovrebbe essere stato figlio di Antonio Rizzardi.
I due fratelli nel 1721 risultano proprietari del terreno in un atto dove sono
citati confinanti.
Giacomo divenne unico proprietario del terreno dopo la morte del fratello
Giacomo Antonio.
Dopo la morte di Giacomo Mendini III il terreno pervenne al figlio Giacomo
Antonio che abitava a Sanzeno. La figlia Veronica sposò Matteo Zini di
Cavareno. Il terreno faceva parte della dote di Veronica.
Pietro era figlio di Silvestro Rizzardi di Coredo e nel 1767 vendette con il
consenso paterno il terreno a Romedio Maria Mendini per il prezzo di 65 Ragnesi.
Lo Zini che possedeva il terreno "uxorio nomine", lo vendette in seguito a Domenico Massenza.
Domenico non riuscendo a pagare un debito di 183 Ragnesi con la chiesa di Santa
Maria di Taio, le cedette questo terreno e un'altro alla Pozzata. Il prestito era
stato acceso nel 1768.
Taio.
Nel 1788 il Valemi vendette il terreno a Romedio Maria Mendini per il prezzo di 85 Ragnesi. Alla vendita era presente il
vicario don Leopoldo Eller in quanto il terreno apparteneva alla
chiesa di Taio. Nel 1788 da confini terreno a
monte son detti beni di Santa Maria.
Nel 1769 la proprietà Mendini risulta anche da confini della p.f. 56 a monte.
Come pure nel 1772 dalla p.f. 54 a valle.
Nel 1835 la proprietà risulta da confini della p.f. a monte.
Nel 1882 Luigi uscì dalla comproprietà.
Celeste diventò unico proprietario del terreno dopo la morte del fratello
Filippo.
P.f.
55/1
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1584
Inama Giovanni
d.1584
1608 Inama Francesco
ca.1630 Inama Margherita
ca.1660
ca.1710 Rizzardi Silvestro
1707
ca.1710
p.1727 Rizzardi Antonio d.1727
1747
1757
Rizzardi Francesco 1757
1769 1780
1788 1788
1792 Inama Giacomo IV
Inama Giuseppe Inama
Giovanni Battista 1792
Inama Giuseppe
1825
1835 1835
1844 1859
1867 1867
Mendini don Giacomo
1870
1882
1882
1894
1894
1904
Il notaio
Giovanni era figlio di ser Antonio fu Salvatore Inama.
SUPERFICIE 0 mq
La p.f. oggi non esiste più in quanto conglobata
nella p.f. 55, ma in precedenza formava un'entità unica con le p.f. 51, 52 e 57
della superficie pari a 6 stari e 1/6 di staro, vale a dire ca. 2800 mq.
Fino ai primi anni del Seicento, tutte le future particelle sopra citate assieme
alle p.f. 53 e 54 e forse alle p.f. 68 e 69 formavano un'unica proprietà
appartenente a ser Giovanni fu Antonio Inama. Dopo il 1618 il terreno risulta
gravato dalla corresponsione di una frachela di olio di oliva alla chiesa di San
Giacomo di Dermulo.
Nel 1757 nell'arativo vignato crescevano anche "tre perari, una nogara, due
pomari, morari, olmi e altre piante..".
Nel 1761,
Francesco Rizzardi concesse il terreno in locazione a Giacomo Inama
per il canone annuo di 4 orne di vino brascato, ridotto poi a 2,5 perchè
ritenuto eccessivo. Nel 1767 Giacomo corrispondendo la somma di 80 Ragnesi, si
affrancò dal canone divenendo proprietario a tutti gli effetti.
Francesco era figlio di ser Giovanni Inama. Nel 1608 risulta possessore dai confini del
terreno a valle.
Figlia di Francesco e moglie di Giorgio Rizzardi di Coredo.
Figlio di Giorgio e di Margherita Inama.
Antonio era figlio di Silvestro Rizzardi.
Figlio del fu Antonio di Coredo nel 1761 concedesse il terreno in locazione
perpetuale a Giacomo Inama.
Giacomo era figlio del fu Ottavio. Nel 1783 Giacomo assicurò sul terreno, la
dote di Domenica Bertolas moglie del figlio Giovanni Battista.
Dopo la morte di Giacomo il terreno rimase indiviso fra i tre figli Giacomo,
Giuseppe e Giovanni Battista.
Nelle divisioni fra i fratelli il terreno toccò a Giuseppe.
Sul terreno persisteva un aggravio di mezza frachela di olio.
Nel 1835 dalle divisioni fra i figli di Giacomo, il terreno passò a Giacomo.
Giacomo era figlio del fu Giacomo. Nel 1844 la
proprietà di Giacomo risulta anche dai confini del terreno a monte
(p.f. 57) appartenente al fratello Giovanni.
Don Giacomo si aggiudicò il terreno all'asta per 120 Fiorini in danno di Giacomo
e Maria Inama.
Nel 1882 Luigi uscì dalla comproprietà.
Celeste diventò unico proprietario del terreno dopo la morte del fratello
Filippo.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1584
Inama Giovanni
d.1584
1608 Inama Francesco
ca.1630 Inama Margherita
ca.1660
ca.1727 Rizzardi Silvestro
1707
ca.1710
p.1727 Rizzardi Antonio d.1727
1747
1757
Rizzardi Francesco 1757
1769 1780
1788 1788
1792 Inama Giacomo IV
Inama Giuseppe Inama
Giovanni Battista 1792
Inama Giuseppe
1825
1835 1835
1844 Inama Giovanni
1859
1876
1870
1882
1882
1894
1894
1904
Il notaio
Giovanni era figlio di ser Antonio fu Salvatore Inama.
SUPERFICIE 0 mq
La p.f. oggi non esiste più in quanto conglobata nella p.f. 55, ma in
precedenza formava un'entità unica con le p.f. 51, 52 e 56 della superficie pari
a 6 stari e 1/6 di staro, vale a dire ca. 2800 mq.
Fino ai primi anni del Seicento, tutte le future particelle sopra citate assieme
alle p.f. 53 e 54 e forse alle p.f. 68 e 69 formavano un'unica proprietà
appartenente a ser Giovanni fu Antonio Inama. Dopo il 1618 il terreno risulta
gravato dalla corresponsione di una frachela di olio di oliva alla chiesa di San
Giacomo di Dermulo.
Nel 1757 nell'arativo vignato crescevano anche "tre perari, una nogara, due
pomari, morari, olmi e altre piante..".
Nel 1761,
Francesco Rizzardi concesse il terreno in locazione a Giacomo Inama
per il canone annuo di 4 orne di vino brascato, ridotto poi a 2,5 perchè
ritenuto eccessivo. Nel 1767 Giacomo corrispondendo la somma di 80 Ragnesi, si
affrancò dal canone divenendo proprietario a tutti gli effetti.
Francesco era figlio di ser Giovanni Inama. Nel 1608 risulta possessore dai confini del
terreno a valle.
Figlia di Francesco e moglie di Giorgio Rizzardi di Coredo.
Figlio di Giorgio e di Margherita Inama.
Antonio era figlio di Silvestro Rizzardi.
Figlio del fu Antonio di Coredo nel 1761 concedeva il terreno in locazione
perpetuale a Giacomo Inama.
Giacomo era figlio del fu Ottavio. Nel 1783 Giacomo assicurava sul terreno, la
dote di Domenica Bertolas, moglie del figlio Giovanni Battista.
Dopo la morte di Giacomo il terreno rimase indiviso fra i tre figli Giacomo,
Giuseppe e Giovanni Battista.
Nelle divisioni fra i fratelli il terreno toccò a Giuseppe. Sul terreno
persisteva un aggravio di mezza frachela di olio.
Nel 1835 dalle divisioni fra i figli di Giacomo, il terreno passò a Giovanni.
Nel
1844 il terreno, gravato da ipoteca, appartenne a Giovanni fu Giacomo Inama.
Giuseppe era figlio del fu Baldassarre.
In realtà il terreno apparteneva alla moglie di Giuseppe, Brigida, che era la
figlia maggiore di Giovanni fu Giacomo Inama. Per cui è da presumere che il
terreno facesse parte della sua dote. Nel 1876 Brigida permutava questo terreno
con altri due arativi a Ciavauden, un prato a Risola e un arativo a Cambiel dei
fratelli Mendini fu Giuseppe.
di Taio.
Nel 1882 Luigi uscì dalla comproprietà.
Celeste diventò unico proprietario del terreno dopo la morte del fratello
Filippo.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1680
Inama Silvestro II
1695
Inama Giacomo II 1733
1737
Inama Silvestro III 1768
1772
Inama Giacomo Antonio 1780 1825 1859
1870
1880
1904
Inama Giacomo
SUPERFICIE 775 mq
Sulla p.f. sono state costruite le case di Giacomo Eccher e delle sorelle Inama.
Il terreno era denominato Sotto le Ciase anche se non era localizzato
propriamente sotto le case.
Baldassarre era figlio del fu Giovanni Francesco.
Nel 1844 da confini del terreno posto a sud, si dice appartenere a Giacomo fu
Francesco Inama, come pure nel 1835.
Pietro era figlio del fu Baldassarre.
Nel 1876 da confini della p.f. 57, risulta proprietario Filippo Inama.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1680
Inama Silvestro II
1695
Inama Giacomo II 1733
1737
Inama Silvestro III 1768
1772
Inama Giacomo Antonio 1780 1825 1859
1864
1870
1904
Dopo la morte di Giuseppe i suoi
cinque
figli ne vennero in possesso per aggiudicazione ereditaria.
SUPERFICIE 1200 mq
Oggi la p.f. è divisa in 59/1, 59/2 e 59/3.
Antonio era figlio del fu Giovanni Francesco.
Giuseppe era figlio di Antonio. Nel 1904 il terreno è detto
"sotto la
casa".
1907
Inama Ferdinando
Inama Modesto
Inama Romedio
Inama Angelo
Inama Candido
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1680
Inama Silvestro II
1695
Inama Giacomo II 1733
1737
Inama Silvestro III 1768
1772
Inama Giacomo Antonio 1780 1825 1859
1870
1899
1904
Inama Geremia
SUPERFICIE 0 mq
Questa p.f. era un orto, ma
oggi non esiste più.
Giacomo Antonio era figlio del fu Giovanni Francesco.
fu Giacomo
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1680
Inama Silvestro II
1695
Inama Giacomo II 1733
1737
Inama Silvestro III 1768
1772
Inama Giacomo Antonio 1780 1825 1859
1870
1880
1904
Inama Giacomo
1985
Gabos Fausto
1993
Inama Lia
SUPERFICIE 135
mq
Orto
Oggi divisa in 61/1 e 61/2.
Giacomo Antonio era figlio del fu Giovanni Francesco.
fu Giacomo
Proprietario di entrambe le p.f.
Proprietaria di entrambe le p.f.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1680
Inama Silvestro II
1695
Inama Giacomo II 1733
1737
Inama Silvestro III 1768
1772
Inama Giacomo Antonio 1780 1825 1859
1870
1870
1904
Endrizzi Giuseppe
SUPERFICIE 63 mq
Orto e piazzale.
fu Giovanni Francesco
fu Baldassarre
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1680
Inama Silvestro II
1695
Inama Giacomo II 1733
1737
Inama Silvestro III 1768
1772
Inama Giacomo Antonio 1780 1825 1859
1870
1899
1904
Inama Geremia
SUPERFICIE 94 mq
Orto
fu Giovanni Francesco
fu Baldassarre
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1680
Inama Silvestro II
SUPERFICIE 1000 mq
Le due p.f. presero una strada diversa dopo la morte di Giovanni Francesco. 1695
Inama Giacomo II 1720 1733
1737
Inama Silvestro III 1768
1772
Inama Giacomo Antonio 1780 1825 1859
1870
1899
1904
Inama Geremia
1894
Inama Domenico
1897
1904
Inama Giuseppe
Inama Ludovico
Nel 1720 la proprietà di Silvestro risulta da confine della futura p.f. 114.
Nel 1768 e 1772
la proprietà di Silvestro risulta
dal confine del terreno posto a sud della p.f. 67. Ritengo che
le p.f. 64 e 67 appartenessero allo stesso proprietario.
fu Giovanni Francesco
fu Baldassarre
Geremia era proprietario
solo della p.f. 64.
Domenico era proprietario
solo della p.f. 65 da confini della p.f. 66.
Giuseppe e Ludovico erano figli del fu Domenico di Taio,
solo la p.f. 65.
Toponimo Anno
Proprietario
Note
p.1680
Inama Silvestro II
SUPERFICIE 633 mq
Le due p.f. presero una strada diversa dopo la morte di Giovanni Francesco. 1695
Inama Giacomo II 1720 1733
1737
Inama Silvestro III 1768
1772
Inama Giacomo Antonio 1780 1859
1897
1904 1894
1904 Endrizzi Luigi
Endrizzi Giuseppe
Endrizzi Germano
Endrizzi Fortunato
1905 Endrizzi Fortunato
1986 Endrizzi Dante
Nel 1720 la proprietà di Silvestro risulta dal confine della futura p.f. 114.
Nel 1768 e 1772 la proprietà di Giacomo Antonio risulta anche dal confine del terreno posto a sud.
1825
Inama Antonio
La proprietà di Antonio
fu Giovanni Francesco non è certa.
Luigi era figlio del fu Giovanni di Dermulo
abitante a Taio e possedeva la p.f. 66. Pietro era figlio del
fu Baldassarre e possedeva la p.f. 67.
Inama Elia
Inama Maria
I due risultavano possedere
solo la p.f. 67.
Nel 1894 gli Endrizzi possedevano solo la p.f. 66.
Aggiudicazione in seguito alla morte
di Inama Romana 25/06/1889. Il bosco si dice confinare:
1 Pietro Inama, 2 fratelli Mendini, 3 Giacomo Emer,
4 Domenico Inama.
solo la p.f. 66.
solo la p.f. 66.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1584
Inama Giovanni
SUPERFICIE 1485 mq
Chiamato anche
Sass.
Le p.f. 69 e 70 probabilmente nel 1701 erano di Antonio Mendini.
Infatti la sequenza dei confinanti a ovest Vittore Inama, Silvestro Inama e
Inama di Fondo, porta a questa conclusione.
* Affittuario ca.1600 Inama Antonio p.1608
Barbi Gabriele 1608 Massenza Domenico
+1614
Inama Ercole 1614
1634
Inama Margherita
Chilovi Giacomo +1634
Chilovi Gaspare 1634
1646
Chilovi Anna Maria ca.1655
1680 Guelmi Simone 1695
1701
Guelmi Francesco Antonio
Mendini Giacomo II * 1701
Mendini Giacomo II
1717
1721
1735 Mendini Giacomo III
Mendini Giacomo Antonio 1735
1763 Mendini Giacomo III
d.1763
p.1767
Mendini Giacomo Antonio 1767 Zini Matteo 1768
p.1772 Massenza Domenico 1772 Chiesa di Santa Maria
1780 Valemi Nicolò
1825
1859
1870
1882
1882
1894
1894
1904 1986 Endrizzi Dante
Il notaio Giovanni era figlio di Ser Antonio fu Salvatore Inama.
Il notaio Antonio
figlio di ser Giovanni di Dermulo,
abitava a Coredo.
Il Barbi fu assessore delle Valli.
Domenico era
figlio di Francesco.
Ercole morì nel 1614 e il terreno passò alla figlia Margherita.
Margherita moglie di Giacomo Chilovi, ereditò il terreno dal padre
Ercole.
Gaspare ereditò la sostanza paterna, ma potè goderne per poco vista la sua morte
prematura.
Anna Maria era figlia di Gaspare Chilovi.
di Scanna.
Giacomo acquisì la futura p.f. 68 da Francesco Antonio Guelmi di Scanna.
I due fratelli nel 1721 risultano proprietari del terreno in un atto dove sono
citati confinanti.
Giacomo divenne unico proprietario del terreno dopo la morte del fratello
Giacomo Antonio.
Dopo la morte di Giacomo Mendini III il terreno pervenne al figlio Giacomo
Antonio che abitava a Sanzeno. La figlia Veronica ricevette il terreno in dote a
seguito del matrimonio con Matteo Zini di
Cavareno.
Lo Zini possedendo il terreno "uxorio nomine" lo vendette a Domenico Massenza.
Domenico non riuscendo a pagare un debito di 183 Ragnesi con la chiesa di Santa
Maria di Taio, le cedette il terreno assieme ad un'altro alla
Pozzata. Il prestito era
stato acceso nel 1768.
Taio.
di Taio.
di Taio.
Nel 1882 Luigi uscì dalla comproprietà.
Celeste diventò unico proprietario del bosco dopo la morte del fratello
Filippo.
Toponimo Anno
Proprietario
Note ca.1450
Antonio fu Inama
SUPERFICIE 1900 mq
La p.f. 71 si presenta divisa in 71/1 e
71/2.
Chiamato anche solamente
Sass,
si trovava a nord del bosco detto Bertolda. ca.1490 Inama Pietro 1531
1553 Inama Cristoforo 1568
1598 Inama Floriano I Inama Pietro 1598
1615 Inama Bartolomeo I 1615
1652 Inama Floriano II 1652
1691 Inama Bartolomeo II 1691
1704 Inama Lorenzo Floriano Inama
Alberto 1741
1780 Inama Bartolomeo III 1763
1828 Inama Giovanni Vigilio 1828
1848 Inama Vigilio
Inama Floriano V
1849 Martini Carlotta
Sommeda Chiara 1849
1854
Emer Romedio I 1854
1859
Emer
Giovanni
Emer
Pietro
Emer Romedio II
1870
1877
1889
1889 Emer Germano
Emer Alessandro
1877?
1904 Emer Germano
Emer Geremia
1878?
1904 Emer Alessandro
Emer Celeste Emer
Giuseppe Emer Arcangelo
Entrambe le p.f. però, oggi risultano disposte diversamente.
Pietro era figlio di Antonio.
Cristoforo abitava a Fondo.
I due fratelli possedettero il bosco in comunione
ma alla morte di Lorenzo Floriano nel 1704, la parte passò ad Alberto che la
tenne fino al 1741.
Floriano IV fratello di Bartolomeo fu comproprietario fino alla sua morte
avvenuta nel 1763.
Floriano e Vigilio erano figli ed eredi di Giovanni Vigilio. Vigilio morì nel 1837.
Le vedove di Vigilio e di Floriano V Inama, nel 1849 vendettero il maso, di cui
faceva parte il terreno, a Romedio Emer.
Romedio nel 1849 acquistò, dopo esserne stato per
parecchio tempo il masadore, il Maso Inama di Fondo al quale apparteneva pure
questo bosco.
Alla morte di Romedio il bosco fu ereditato dai
suoi figli.
Nel 1877 la proprietà di Romedio risulta dal confine nord della p.f. 73.
Nel 1889 Eugenio Inama, procuratore di Romedio Emer II, vendette il bosco a
Germano e Alessandro Emer.
Nel 1904
solo la p.f. 71.
Nel 1904
solo la p.f. 72.
Toponimo Anno
Proprietario
Note
ca.1570 Cordini Bertoldo
p.1680 Inama Silvestro II 1680 Inama Vittore III 1695
1705 Inama Vittore VI 1705
1721 Inama Giovanni Giacomo I 1721 Barbacovi Pietro Antonio
Barbacovi Simone 1780
Barbacovi Antonio 1825 Barbacovi don Pietro 1859
p.1877 Barbacovi Domenico 1877 Barbacovi Giuseppe
Barbacovi Ferdinando
1877
1882
1894
1894
1904
1892
1904
Barbacovi Giacinto
Il bosco, visto il nome, era forse appartenuto a Bertoldo Cordini.
SUPERFICIE 1180 mq
Il bosco alla Bertolda era formato dalle p.f. 73, 74, 75, 76 e dalla p.f. 77
nella sua porzione a nord del
Rivalent. Nel 1680 fu diviso in due porzioni fra
Giacomo e Vittore figli di Silvestro Inama, per cui la parte nord, formata dalle
p.f. 73, 74, 75, 76 pervenne a Vittore, mentre quella a sud a Giacomo.
Nel 1721 il bosco è nominato come "al Rivalem ossia Bertolda" e più tardi anche
come Sotto Sass.
La p.f. 73/2 assieme alla 76/2 formavano la parte acquistata dai Mendini ai
Barbacovi.
Oggi la p.f. 74 è stata conglobata, per formare un'unica p.f. con la 73.
Dopo la morte di Vittore queste p.f. saranno assegnate al
figlio don Vittore Inama.
Don Vittore morì nel 1705 e il bosco passò al fratello Giovanni Giacomo Inama
che quindi riunì il bosco appartenuto al padre Vittore.
Nel 1721 Giovanni Giacomo vendette il bosco ai fratelli Barbacovi di
Taio.
Antonio era figlio di Simone o forse di Pietro Antonio.
Giuseppe e Ferdinando erano figli del fu Pietro e possedevano le p.f. 73/1, 73/2
e 74.
Nel 1877 i fratelli Mendini acquistarono dai fratelli
Giuseppe e Ferdinando fu Pietro Barbacovi una
striscia di bosco e grezzivo confinante con la "vaneggia arativa del loro
vignale" ossia la p.f. 73/2.
Nel 1882 Luigi uscì dalla comproprietà della p.f. 73/2.
Celeste diventò unico proprietario della p.f. 76/2 dopo la morte del fratello
Filippo.
Giacinto era figlio del fu Giuseppe Barbacovi e possedeva le p.f. 74 e 73/1.
Toponimo Anno
Proprietario
Note
ca.1570 Cordini Bertoldo
SUPERFICIE 1020 mq
Il bosco alla
Bertolda era formato dalle p.f. 73, 74, 75, 76 e dalla p.f. 77 nella sua
porzione a nord del
Rivalent. Nel 1680 fu diviso in due porzioni fra Giacomo e
Vittore figli di Silvestro Inama, per cui la parte nord, formata dalle p.f. 73,
74, 75, 76 pervenne a Vittore, mentre quella a sud a Giacomo. p.1680 Inama Silvestro II
1680 Inama Vittore III 1695
1705 1721 Inama Giovanni Giacomo I 1721 Barbacovi Pietro Antonio
Barbacovi Simone 1780 Barbacovi don Pietro
Antonio
Barbacovi Vittore 1825 Barbacovi don Pietro
p.1859 Barbacovi D 1859
1877
1833 Barbacovi
Barbacovi Vigilio
1877
1882
1894
1894
1904
1883
1904
Il bosco, visto il nome, era forse appartenuto a Bertoldo Cordini.
Nel 1721 il bosco è nominato come "al Rivalem ossia Bertolda" e più
tardi anche come
Sotto Sass.
La p.f. 73/2 assieme alla 76/2 formavano la parte acquistata dai Mendini ai
Barbacovi.
Dopo la morte di Vittore queste p.f. saranno assegnate al
figlio Giovanni Giacomo.
Nel 1705
Giovanni Giacomo,
dopo la morte del fratello don Vittore, ereditò la parte nord del bosco
costituita dalle future p.f. 73 e 74 riunificando il bosco come era posseduto
dal padre Vittore.
Nel 1721 Giovanni Giacomo Inama vendette il bosco ai fratelli Pietro Antonio e
Simone Barbacovi.
Don Pietro Antonio e Vittore erano figli di Simone
o forse di Pietro Antonio.
Domenico era
probabilmente figlio di Antonio Barbacovi di Taio.
Clemente e Vigilio sono figli del fu Domenico Barbacovi e nel 1877 venderono
la p.f. 76/2 ai fratelli Celeste, Luigi e Filippo Mendini.
Nel 1877 i fratelli Mendini acquistarono dai fratelli
Giuseppe e Ferdinando fu Pietro Barbacovi una
striscia di bosco e grezzivo confinante con la "vaneggia arativa del loro
vignale" ossia la p.f. 76/2.
Nel 1882 Luigi uscì dalla comproprietà della p.f. 76/2.
Celeste diventò unico proprietario della p.f. 76/2 dopo la morte del fratello
Filippo.
Nel 1883 Andrea acquistavò per 20 Fiorini da Clemente fu Domenico Barbacovi
queste p.f. 75 76/1 risultanti dal catasto del 1904.
Toponimo Anno
Proprietario
Note
ca.1570
Cordini Bertoldo
p.1680 Inama Silvestro II 1680
1699 Inama Giacomo II 1701 Panizza Pietro Lorenzo 1721 Inama Silvestro III 1780 Panizza Pietro Antonio 1782
1812 Panizza Luigi
Panizza Giuseppe 1825 Panizza Luigi
1859
1870 1891 Panizza Giovanna 1892 Panizza
1892
1894
1894
1904
Il bosco, visto il nome, era forse appartenuto a Bertoldo Cordini.
SUPERFICIE 3400 mq
La parte nord di questa particella di bosco era detta la Bertolda e grosso modo
corrispondeva all'odierna p.f. 77/1, 78 e 79. Questa si estendeva a nord del
Rivalent
formando un corpo unico con le future p.f. 73, 74, 75 e 76. Fu
unificata nella futura p.f. 77 allorchè i Panizza, possessori del bosco a sud
del
Rivalent
detto Grez, divennero eredi di Giacomo Antonio Inama, proprietario
della porzione a nord del
Rivalent.
Oggi è divisa in 77/1 e 77/2.
Dopo la morte di Giacomo il bosco il bosco transitò al
figlio Silvestro.
La parte a sud del
Rivalent, come da confini della parte a valle delle p.f.
49-50.
Solo la parte a nord del
Rivalent. La proprietà risulta anche dai confini delle
future p.f. 75 e 76.
Inama Giacomo Antonio
Figli del fu Domenico Panizza. Da confini delle
p.f. 49-50. Luigi fu erede di Giacomo Antonio Inama.
Nel 1877 da confini della p.f. 76/2.
Giovanna figlia di Luigi Panizza di Taio sposaò il cugino Filippo Panizza che
diventò comproprietario del terreno.
Augusto, erede di Giovanna e Filippo Panizza, vendeva a Celeste e Filippo Mendini il bosco
e grezzo per il prezzo di 240 Fiorini.
Celeste diventò unico proprietario del terreno dopo la morte del fratello
Filippo.
Toponimo Anno
Proprietario
Note
ca.1570 Cordini Bertoldo
SUPERFICIE 1020
mq
Il bosco alla Bertolda era formato sicuramente dalle
p.f. 73,74, 75, 76 e dalla p.f. 77 nella sua porzione a nord del
Rivalent e
forse anche dalle p.f. 78 e 79. Nel 1680 fu diviso in due porzioni fra Giacomo e
Vittore figli di Silvestro Inama, per cui la parte nord, formata dalle p.f.
73,74,75,76 pervenne a Vittore, mentre quella a sud a Giacomo. p.1680 Inama Silvestro II 1680
1699 Inama Giacomo II 1721 Inama Silvestro III 1780
1782 Panizza Pietro Antonio 1782
1825 Panizza Luigi 1859
1870 Panizza Giovanna
1870
1882
1882
1894
1894
1904
Solo le p.f. 78 e 79.
Il bosco, visto il nome, era forse appartenuto a Bertoldo Cordini.
Solo le p.f. 78 e 79.
Solo la parte a nord del
Rivalent. La proprietà risulta anche dai confini delle
future p.f. 75 e 76.
Inama Giacomo Antonio
Luigi fu erede di Giacomo Antonio Inama.
Il luogo è detto
Sasso.
Nel 1882 Luigi uscì dalla comproprietà.
Celeste diventò unico proprietario del terreno dopo la morte del fratello
Filippo.
Toponimo Anno
Proprietario
Note
1780
SUPERFICIE 2925 mq
La stranezza del riferimento ad una località molto distante ci stimola ad
indagarne l’origine toponomastica. Un’ipotesi è che si trattasse di un terreno
che alla stregua delle Marzole al Plantadiz, fosse appartenuto alla stessa
persona, anzi a due, di sesso femminile, dette Marzole o Mazzole. Se ciò fosse
vero rivoluzionerebbe in parte l’ipotesi toponomastica fatta sulla zona delle
Marzole. La tradizione però afferma che il possesso della Crona spettasse a
tutti i proprietari del terreno alle Marzole, per cui la specificazione “delle
Marzole” si riferirebbe al terreno nei pressi del Plantadiz e non all’effettiva
proprietà della Crona. A sostegno della tradizione abbiamo una testimonianza
documentale del 1856 dove in una compravendita relativa a due terreni nel luogo
alle Marzole, si esplicita che l’acquirente acquisiva contemporaneamente la
proprietà della Crona e veniva aggregato agli altri possessori del terreno alle
Marzole. Questo parallelismo fra i proprietari delle Marzole e della Crona, ad
un certo punto - probabilmente anche per lo scarso valore e
interesse riservato a quel luogo impervio che si faceva fatica a raggiungere -
si perse ed essendo stata una convenzione non scritta, fu
abbandonata. 1825
Emer Cristoforo
Inama Giacomo eredi
Inama Giovanni Battista
Inama Antonio fu Silvestro
Fuganti Maria p.1856
Emer Pietro 1856
Eccher Gioseffa 1859
1904
Inama Amadio
Inama Battista
Inama Arcangelo
Eccher Augusta
Inama Geremia fu Giuseppe
Comune di Dermulo
Cristoforo Emer e Maria Fuganti erano di Taio. Questi erano i possessori
accertati dei terreni alle Marzole nel 1825 che di conseguenza avrebbero potuto
essere proprietari anche della Crona. Tuttavia la proprietà è accertata
documentalmente solo dal 1856.
Pietro figlio del fu Cristoforo Emer di Taio vendeva i due terreni alla Marzole
già posseduti dal padre a Gioseffa Eccher e contemporaneamente, lei diveniva
usufruttuaria anche della Crona.
In base all'usocapione.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780 Fuganti Giacomo
SUPERFICIE 1110 mq
Il terreno formava un'entità unica con le p.f. 45 e
46. 1825 Fuganti Romedio
1859
Fuganti Giacomo
1870
1888
1904
di Taio
fu Giacomo di Taio.
fu Baldassarre
Inama Elia
Pietro Inama vendette questo terreno al figlio Elia per 250 Fiorini. Il terreno si
dice in parte vignato e in parte prativo.
Toponimo Anno
Proprietario
Note
p.1681
1714
Slucca Simone
SUPERFICIE 2656
mq
p.1747
Inama Giacomo Antonio 1747
1759
Inama Giovanni Giacomo II 1780
1819 1819
1825
1859
1870
1880
1904
Inama Giacomo
La proprietà Slucca era più estesa e oltre a questa p.f. abbracciava anche una
parte della futura p.f. 87.
Giovanni Giacomo figlio del fu Giovanni Giacomo, acquisì la parte sud di questa p.f. da
Giacomo Antonio Inama di Taio in concomitanza della vendita di una parte di
prato p.f. 87 sopra l’alleggio (il lez) che porta l’acqua in Pra da Pont per 15
Ragnesi. Probabilmente il resto della futura p.f. apparteneva già a Giovanni
Giacomo.
La proprietà risulta anche nel 1759 da confini del bosco posto a sud p.f.
37-38.
Questo prato corrisponde a quello che Giov. Francesco si era riservato per se
(assieme al bosco p.f. 43), dopo aver assegnato ai cinque figli altre parti di prato
corrispondenti alle p.f. 88, 89, 90, 91, 92, 93, 95, 96, 97 e 98.
Dopo la sua morte pervenne al figlio maggiore Giacomo Antonio.
fu Giovanni Francesco.
fu Giacomo.
figlio del fu
Filippo.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1747
Inama Giovanni Giacomo II
SUPERFICIE 1170
mq
1780 1825
1859
1870
1880
1904
Inama Giacomo
fu Giovanni Francesco
fu Giacomo
figlio del fu
Filippo.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1747 1780
1782
SUPERFICIE 312
mq
* Affittuario 1782
1825 Panizza Luigi
1859
1870
1891 Panizza Giovanna
1892
1896
1904
Panizza Augusto
Inama Ferdinando *
ca.1911
1927
Inama Ferdinando
d.1927
Inama Giacomo
Luigi fu erede di Giacomo Antonio Inama.
Giovanna figlia di Luigi Panizza di Taio sposò il
cugino Filippo Panizza che così diventò comproprietario del terreno.
Augusto, nipote di Filippo e Giovanna fu il
loro erede.
Ferdinando acquistò il bosco assieme alla p.f. 87.
Circa nel 1927 il bosco pervenne al figlio Giacomo.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1526
Spaur Ulrico
2-3-4
Spaur Sigismondo 2-3-4
Cordini Delaito
1
VECCHIA PARTIZIONE DELLE P.F. 87-94
SUPERFICIE 17.800
mq
Oggi questa grande p.f. è divisa in 87/1,
87/2, 87/3, 87/4 e 87/5.
Fin dal Trecento una buona parte di questa futura
particella apparteneva ai dinasti di Castel Valer.
* Affittuario
1534
Spaur Ulrico
2-3-4
Cordini Delaito
1
1552
Spaur di Castel Valer
2-3-4 p.1681
Inama Silvestro II
1 - 3
Panizza Giovanni Antonio
2
Slucca Simone
4 1681
Inama Giacomo II
1.A-3.A
Inama Vittore III
1.B-3.B
Panizza Giovanni Antonio
2
Slucca Simone
4 1695
Inama Giacomo II
1.A-3.A
Inama G. Giacomo I
1.B.1-3.B.1
Inama Vittore IV
1.B.2-3.B.2
Inama Ottavio
1.B.3-3.B.3
Panizza don Pietro
2
Slucca Simone
4 1700
Inama Silvestro III
1.A-3.A
Inama G. Giacomo I
1.B.1-3.B.1-4.A
Inama Vittore IV
1.B.2-3.B.2
Inama Ottavio
1.B.3-3.B.3
Panizza don Pietro
2
Slucca Simone
4.B 1714
Inama Silvestro III
1.A-3.A
Inama G. Giacomo I
1.B.1-3.B.1-3.B.2
Inama Ottavio
1.B.2-1.B.3-3.B.3
Panizza don Pietro
2-4.A
Slucca Simone
4.B 1722
Inama Silvestro III
1.A-3.A-3.B
Inama G. Giacomo I
1.B.1-4.B
Inama Ottavio
1.B.2-1.B.3
Panizza don Pietro
2-4.A 1725
Inama Silvestro III
1.A-3.A-3.B
Inama G. Giacomo I
1.B.1-4.B
Panizza don Pietro
2-4.A-1.B.1-1.B.2-1.B.3 1745
Inama Giacomo Antonio
1.A-3-2-4.A-1.B
Inama Giovanni Giacomo II
1.B.1-4.B
1747
Inama Giacomo Antonio
1.A-1.B.1-3-2-4.A-1.B
Inama Giovanni Giacomo II 4.B
1772
1780
Fuganti Antonio * 1782
Panizza Luigi
1782
1816
1823 1825 Panizza Luigi
Mendini Romedio
1859
1870
1891 Panizza Giovanna
1892
1896
1904
Panizza Augusto
Inama Ferdinando *
ca.1911
1927
Inama Ferdinando
d.1927
Inama Giacomo
Inama Felice
Inama Lorenzo
Cordini Giovanni
1
Nel 1526 Sigismondo vendette al fratello Ulrico la
sua parte di prati indivisa. Evidentemente i prati in precedenza erano di loro
padre Daniele Spaur.
Nel grande prato vanno ricomprese anche la p.f. 84 (4),
e le p.f. 88, 89, 90 e 93, (3)
che solo in tempi relativamente recenti sono state considerate entità separate.
Una porzione di prato, collocabile a sud della p.f. 94, confinante con il fiume
Noce, apparteneva alla famiglia Mendini. Nel 1816 fu acquistata da Luigi Panizza.
Cordini Giovanni
1
In questo anno Cordino fu Gaspare Cordini di Taio e i suoi figli, vendettero un
prato al barone Spaur. Tale prato, lo potremmo forse riconoscere nella porzione più
a sud del numero 2. La vendita seguiva un'altra effettuata
nel 1529, di un prato posto più a nord.
Cordini Martino
1
Molto probabilmente a questa data gli Spaur possedevano gran parte del prato,
individuabile nei numeri 2-3-4.
Silvestro possedeva la parte nord verso il Rivalem, e una gran parte a nord del
Rizan. In mezzo, stava la proprietà di Giovanni Antonio Panizza e a nord-est la
proprietà Slucca.
Alla morte di Silvestro Inama i suoi possessi furono divisi fra i due figli
Giacomo e Vittore.
Alla morte di Vittore Inama i suoi possessi furono divisi fra
i tre figli Gio. Giacomo, Ottavio e Vittore. La parte di Giovanni Antonio Panizza appartenne ai suoi eredi, in particolare al figlio sacerdote don Pietro.
Alla morte di Giacomo Inama avvenuta nel 1699, i suoi possessi passarono al
figlio Silvestro.
Giovanni Giacomo acquisì una parte di prato dai Slucca.
Nel 1705 i due prati che possedeva il defunto don Vittore Inama
furono assegnati uno per ciascuno
ai fratelli Ottavio e Giovanni Giacomo. Quest'ultimo
vendette a Pietro Panizza la parte acquisita dagli Slucca.
Giovanni Giacomo Inama vendette a Silvestro Inama la sua parte 3.B.1 comprensiva
della parte 3.B.2 ereditata dal fratello Vittore. Ottavio vendette a Silvestro la
sua porzione 3.B.3, per cui Silvestro riunificò il prato come lo aveva posseduto il
nonno Silvestro II. (3)
Inoltre aveva acquisito dagli Slucca la rimanente parte dei loro prati.
Nel 1725 i prati di Ottavio Inama vennero acquisiti da don Pietro Panizza.
Infatti don Pietro
nel 1726
risultava confinare a sud con il prato del fratello di Ottavio, Giovanni Giacomo Inama. Grosso
modo quindi la parte di Ottavio (poi di don Pietro) era la p.f. 87/4, (forse solo
la parte a valle), mentre quella di Giovanni Giacomo era la 87/3.
Giacomo Antonio ereditò il prato dal padre Silvestro e inoltre ereditò la parte
dello zio don Pietro Panizza. Giovanni Giacomo II nel 1731 ereditò il prato dal
padre Giovanni Giacomo.
Giovanni Giacomo II vendette a Giacomo Antonio Inama la porzione 1.B1. La rimanente
proprietà di Giovanni Giacomo II (4.B) potremmo riconoscerla nella p.f. 84.
Nel 1772 Giacomo Antonio Inama concesse il prato in locazione perpetuale a
Antonio Fuganti figlio del fu Rocco di Taio. Non sono riuscito a scoprire in
quale occasione Romedio Mendini fosse diventato proprietario.
Luigi ereditò il prato da Giacomo Antonio Inama.
Romedio figlio di Romedio Maria Mendini nel 1816 vendette il prato a Luigi Panizza.
Giovanna figlia di Luigi Panizza di Taio sposò il
cugino Filippo Panizza che con l'occasione diventò comproprietario del terreno.
Augusto, nipote di Filippo e Giovanna, fu il
loro erede.
Ferdinando acquistò tutto il prato dai Panizza.
Il terreno fu suddiviso fra i figli Giacomo, (p.f. 87/1 e 87/3), Felice
(p.f. 87/2 e 87/4)
e Lorenzo
(p.f. 87/5)
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1681
Inama Silvestro II
SUPERFICIE 580
mq
Assieme alle p.f. 89, 90, 91, 92, 93,
95, 96, 97 e 98
formava il prato di 9 stari che Giacomo Antonio Inama di Taio aveva lasciato
come legato a Giovanni Francesco nel 1776. In precedenza fu del loro antenato
comune Silvestro II.
Fino al 1855 assieme alle p.f. 89, 90 e 91, formava un unico prato proprietà
di Baldassarre Inama e poi da questo assegnato ai tre figli Baldassarre, Pietro e Giuseppe. 1681
Inama Vittore III
1695
1705
Inama Vittore IV
1705
1722
Inama Giovanni Giacomo I
1722
1745
Inama Silvestro III
1745
1776
Inama Giacomo Antonio 1776
1780
1808 1808
1825
1855
1855
1857
1859
1870
1894
1904
1983
Pante Aldo
Alla morte di Silvestro il prato passò al figlio Vittore.
Alla morte di Vittore III il prato passò al figlio don Vittore IV che lo
possederà fino alla
sua morte sopravvenuta nel 1705.
Il prato di Vittore perverrà al fratello Giovanni Giacomo.
Giovanni Giacomo vendette il prato a Silvestro.
Alla morte di Silvestro il prato passò al figlio Giovanni Giacomo.
Nel 1776 Giovanni Francesco ricevette il prato da Giacomo Antonio.
Nel 1808 Giovanni Francesco assegnò il prato al
figlio Baldassarre.
fu Baldassarre
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1681
Inama Silvestro II
SUPERFICIE 610
mq
Assieme alle p.f. 88, 90, 91, 92, 93, 95, 96, 97 e 98 formava il prato di 9
stari che Giacomo Antonio Inama di Taio aveva lasciato come legato a Giovanni
Francesco nel 1776.
Fino al 1855 assieme alle p.f. 88, 90 e 91, formava un unico prato proprietà
di Baldassarre Inama
e poi da questo assegnato ai tre figli Baldassarre, Pietro e Giuseppe. 1681
Inama Vittore III
1695
1722
Inama Ottavio
1722
1745
Inama Silvestro III
1745
1776
Inama Giacomo Antonio 1776
1780
1808 1808
1823 1825
1855
1855
1859
1870
1900
1904
Inama Geremia
Alla morte di Silvestro il prato passò al
figlio Vittore.
Alla morte di Vittore Inama il prato passò al figlio Ottavio.
Ottavio vendette il prato a Silvestro.
Alla morte di Silvestro il prato passò al figlio Giacomo Antonio.
Nel 1776 Giovanni Francesco ricevette il prato da Giacomo Antonio.
Nel 1808 Giovanni Francesco assegnò il
prato al figlio Baldassarre.
Nel 1823 da confini della p.f. 90.
fu Baldassarre.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1681
Inama Silvestro II
SUPERFICIE 753
mq
Assieme alle p.f. 88, 89, 92, 93, 95, 96, 97 e 98 formava il prato di 9 stari
che Giacomo Antonio Inama di Taio aveva lasciato come legato a Giovanni
Francesco nel 1776.
Fino al 1855 assieme alle p.f. 88, 89, formava un unico prato proprietà di
Baldassarre Inama
e poi da questo assegnato ai tre figli Baldassarre, Pietro e Giuseppe.
E' probabile che la p.f. 91 e la parte nord della p.f. 90 fossero
appartenute a Giacomo Inama figlio di Silvestro II già dalle divisioni
del 1681 Così come
le p.f. 92-93. 1681
Inama Vittore III
1695
1722
Inama Giovanni Giacomo I
1722
1745
Inama Silvestro III
1745
1776
Inama Giacomo Antonio 1776
1780
1808 1808
1823
Inama Antonio 1823
1825
1855
1855
1859
1870
1897
1904
Alla morte di Silvestro il prato passò al figlio Vittore.
Alla morte di Vittore Inama il prato passòal figlio Giovanni Giacomo.
Giovanni Giacomo vendette il prato a Silvestro.
Alla morte di Silvestro il prato passò al figlio Giacomo Antonio.
Nel 1776 Giovanni Francesco ricevette il prato da Giacomo Antonio.
Nel 1808 Giovanni Francesco assegnò il prato al figlio Antonio.
Nel 1823 Antonio vendette il terreno al fratello
Baldassarre.
fu Giovanni Francesco
fu Baldassarre
Inama Elia
Inama Maria
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1681
Inama Silvestro II
SUPERFICIE 511
mq
Assieme alle p.f. 88, 89, 90, 91, 95, 96, 97 e 98 formava il prato di 9 stari
che Giacomo Antonio Inama di Taio aveva lasciato come legato a Giovanni
Francesco nel 1776. 1681
1699
Inama Giacomo II
1699
1745
Inama Silvestro III
1745
1776
Inama Giacomo Antonio 1776
1780
1808 1808
1825
1859
1870
1880
1904
Inama Giacomo
Alla morte di Silvestro il prato passò al figlio Giacomo.
Alla morte di Giacomo il prato passò al figlio Silvestro
III.
Alla morte di Silvestro il prato passò al figlio Giacomo Antonio.
Nel 1776 Giovanni Francesco ricevette il prato da Giacomo Antonio.
Nel 1808 Giovanni Francesco assegnò il prato al figlio Giacomo Antonio.
fu Giovanni Francesco.
fu Giacomo
Antonio.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1726
Inama Giovanni Giacomo I
SUPERFICIE 326
mq
Forse faceva parte del prato pervenuto in mano a Romedio Maria Mendini.
* Affittuario 1745
1780
1782 1782
1825 Panizza Luigi
1859
1870
1891 Panizza Giovanna
1892
1896
1904
Panizza Augusto
Inama Ferdinando *
ca.1911
1927
Inama Ferdinando
d.1927
Inama Giacomo
Giovanni Giacomo era figlio del fu Vittore. La proprietà risulta dalla
vendita effettuata del prato a monte di questo bosco a Elisabetta Gentili di Sanzeno.
Luigi fu erede di Giacomo Antonio Inama.
Giovanna figlia di Luigi Panizza di Taio sposò il
cugino Filippo Panizza che con l'occasione diventò comproprietario del terreno.
Augusto, nipote di Filippo e Giovanna fu il
loro erede.
Figlio di Ferdinando.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1636
Cordini Baldassarre
d.1636 Cordini Nicolò p.1661 Sartori Marina
1661 Stringari Andrea
1661
Inama Silvestro II 1681
Inama Giacomo II p.1745 1745 1757
1776
Inama Giacomo Antonio 1776
1780
1808 1808
1825
1859
1870 Brion Pietro
SUPERFICIE 0
mq
Ai Pradi.
Oggi le due p.f. non esistono perchè conglobate dalla p.f. 100/2.
Molte evidenze permettono di affermare che queste p.f., assieme alle 97, 98, 99,
100, 101, 102, 103, 104, 105, 106 e 107, alla fine del Cinquecento avevano un
unico proprietario nella persona di Baldassarre Cordini.
Il prato misurava una superficie di circa un ettaro.
Assieme alle p.f. 88, 89, 90, 91, 92, 93, 97 e 98 formava il prato di 9 stari
che Giacomo Antonio Inama di Taio aveva lasciato come legato a Giovanni
Francesco Inama nel 1776.
Nicolò possedeva anche le p.f. 97 e 98. Molto probabilmente il terreno era già in possesso del padre
di Nicolò, Baldassarre, morto nel 1636, il quale aveva sposato Antonia Panizza
figlia di Stefano e sorella di Giobatta e Pietro.
Vedova di Nicolò Cordini.
Erede di Marina Sartori?
Andrea fu Tommaso Stringari di Nanno vendette il prato anche a nome di sua
moglie Margherita Bonomi a Silvestro Inama per 127 Ragnesi.
Giacomo era figlio del fu Silvestro e fratello di Vittore.
La proprietà del 1757 risulta in occasione dello sgravio dal diritto di
pascolo.
Nel 1808 Giovanni Francesco assegnò il prato al figlio Pietro.
fu Giovanni Francesco.
fu Vittore di
Taio.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1636
Cordini Baldassarre
d.1636 Cordini Nicolò p.1661 Sartori Marina
1661 Stringari Andrea
1661
Inama Silvestro II 1681
Inama Vittore III 1695
Inama Vittore IV
Inama Giovanni Giacomo I p.1745 1745 1757
1776
Inama Giacomo Antonio
1776
1780
1808 1808
1825
1859
1870
p.1901
1901
Inama Raffaele
Inama Fortunato
Inama Nicolò
1901
1904 Emer Alessandro
Emer Celeste Emer
Giuseppe Emer Arcangelo
SUPERFICIE 1622
mq
Oggi è denominata solamente Pradi.
La p.f. 98 si presenta attualmente molto più estesa verso nord.
Molte evidenze permettono di affermare che queste
p.f., assieme alle 95, 96, 99, 100, 101, 102, 103, 104, 105, 106 e 107, alla
fine del Cinquecento avevano un unico proprietario nella persona di Baldassarre
Cordini. Il prato misurava una superficie di circa un ettaro.
Assieme alle p.f. 88, 89, 90, 91, 92, 93, 95, 96 e 97 formava il prato di 9
stari che Giacomo Antonio Inama di Taio aveva lasciato come legato a Giovanni
Francesco nel 1776.
Nicolò possedeva anche la p.f. 95 e 96. Molto probabilmente il terreno era già in possesso del padre
di Nicolò, Baldassarre, morto nel 1636, il quale aveva sposato Antonia Panizza
figlia di Stefano e sorella di Giobatta e Pietro.
Vedova di Nicolò Cordini.
Erede di Marina Sartori?
Andrea fu Tommaso Stringari di Nanno vendette il prato anche a nome di sua
moglie Margherita Bonomi a Silvestro Inama per 127 Ragnesi.
Nel 1661 la futura p.f. 100 e 96 dai confini risultava appartenere a Simone
Cordini, fratello del fu Nicolò.
La proprietà di Vittore risulta anche dai confini del prato a sud posseduto da Giacomo fratello di Vittore.
I due fratelli divennero proprietari del prato appartenuto al padre Vittore.
Precisamente a Vittore IV toccò la parte a nord, a Giovanni Giacomo quella a
sud. Vittore IV morirà nel 1705 e la sua parte passerà al fratello Giovanni
Giacomo. Questa parte che fu di Vittore IV, sembra aver occupato una porzione
della futura p.f. 100, e specificatamente la parte compresa fra la futura p.f.
98 e la futura p.f. 99.
Il prato pervenne per compravendita non documentata a Silvestro Inama III.
La proprietà del 1757 risulta in occasione dello sgravio dal diritto di pascolo.
Nel 1808 Giovanni Francesco assegnò il prato al figlio Giovanni abitante a Taio.
abita a Taio.
fu Giovanni di
Taio.
I tre figli del fu Nicolò Inama venderono il prato ai figli del fu Pietro Emer,
per il prezzo di 270 Corone.
figli del fu Pietro Emer.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1636
Cordini Baldassarre
SUPERFICIE 5635
mq Le p.f. 99 e 100 si presentano oggi
divise in 99/1, 99/2, 100/1 e 100/2. La p.f. 101 è stata assorbita dalle p.f.
100/1 e 100/2. La vecchia p.f. 103 è stata assorbita in parte dalla p.f. 100/1,
parte dalla 99/1 e dalla 99/2. Le p.f. 95 e 96 sono state assorbite dalla p.f.
100/2.
Da confini del 1677 risulta pure che una parte apparteneva a Stefano Panizza di
Taio.
d.1636
Cordini Nicolò
1661
1681
Cordini Simone 1701
Barbacovi Udalrico
Mendini Giacomo III 1767
1780 Mendini Romedio 1825
1859
1870
1877
1877
1901 Emer Germano
Emer Geremia
1878
1901 Emer Alessandro
Emer Celeste Emer
Giuseppe Emer Arcangelo
1901
1904 Emer Germano
Emer Geremia
1901
1904 Emer Alessandro
Emer Celeste Emer
Giuseppe Emer Arcangelo
Inoltre la conformazione odierna non rispetta la mappa qui a fianco.
Molte evidenze permettono di affermare che queste
p.f., assieme alle 95, 96, 97, 98, 102, 103, 104, 105, 106 e 107,
alla fine del Cinquecento avevano un unico proprietario nella persona di
Baldassarre Cordini.
Il prato misurava una superficie di circa un ettaro.
Nel 1681 da confini dell'Ischia proprietà di Giacomo fu Silvestro Inama.
Il notaio Barbacovi vendette il terreno a Giacomo Mendini.
1701
1745
La proprietà risulta anche dal testamento di Giacomo.
1803
Da confini del prato della chiesa (p.f. 104).
di Giacomo
abitante a Taio.
di Taio.
fu Giuseppe di
Taio.
I fratelli Giovanni e Pietro Emer avevano acquisito il prato dai Mendini.
Giovanni morì nel 1877 e Pietro nel 1878 per cui il terreno passò in
comproprietà dei rispettivi figli.
I due fratelli divennero comproprietari del prato
assieme ai cugini figli del fu Pietro.
I quattro fratelli divennero comproprietari del
prato assieme ai cugini figli del fu Giovanni.
I due fratelli nel 1904 erano proprietari solo
della p.f. 99.
I quattro fratelli nel 1904 erano proprietari solo
della p.f. 100.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1636
Cordini Baldassarre
SUPERFICIE 588
mq
La superficie si riferisce solo alla p.f. 102 in quanto la 103 è stata
assorbita dalla p.f. 100/1.
Molte evidenze permettono di affermare che queste
p.f., assieme alle 95, 96, 97, 98, 99, 100, 101, 104, 105, 106 e 107, alla fine
del Cinquecento avevano un unico proprietario nella persona di Baldassarre
Cordini. Il prato misurava una superficie di circa un ettaro. d.1636
Cordini Nicolò 1661
1681
Cordini Simone 1699
Barbacovi Udalrico
1699
1745
1757
Mendini Giacomo III 1767
1780 Mendini Romedio 1825
1859
1870
1877
1877
1901 Emer Germano
Emer Geremia
1878
1901 Emer Alessandro
Emer Celeste Emer
Giuseppe Emer Arcangelo
1901
1904 Emer Germano Emer
Geremia
Il notaio Barbacovi vendette il terreno a Giacomo Mendini.
Nel 1745 da confini del prato a nord.
La proprietà risulta anche dal testamento di Giacomo.
Nel 1787 Romedio
Maria aveva diviso la sostanza fra i figli e il figlio
Giuseppe possedeva una parte di questo terreno e anche le p.f. 99, 100 e 101 che nel
1790 cedette ai suoi fratelli per problemi economici.
1803
Da confini del prato della chiesa (p.f. 104).
di Giacomo
abitante a Taio.
di Taio.
fu Giuseppe di
Taio.
I fratelli Giovanni e Pietro Emer avevano acquisito il prato dai Mendini.
Giovanni morì nel 1877 e Pietro nel 1878 per cui il terreno passò in
comproprietà dei rispettivi figli.
I due fratelli divennero comproprietari del prato
assieme ai cugini figli del fu Pietro.
I quattro fratelli divennero comproprietari del
prato assieme ai cugini figli del fu Giovanni.
I due fratelli nel 1904 erano proprietari della
p.f. 102.
Toponimo Anno
Proprietario
Note p.1636
Cordini Baldassarre
SUPERFICIE 2680
mq
Molte evidenze permettono di affermare che queste
p.f., assieme alle 95, 96, 97, 98, 99, 100, 101, 102, 103, alla fine del
Cinquecento avevano un unico proprietario nella persona di Baldassarre Cordini.
Il prato misurava una superficie di circa un ettaro.
* Affittuario
d.1636
Cordini Nicolò
p.1661
Sartori Marina
1661
Stringari Andrea
1661
Inama Silvestro II
1681
Inama Giacomo II
p.1745
1745
1750 1750
1757 1766
1780
Endrizzi Silvestro * 1803
1825
Endrizzi Silvestro *
1859
1870 1902
1904
Chistè Pietro
Vedova di Nicolò Cordini.
Erede di Marina Sartori? Andrea fu Tommaso Stringari di Nanno vendette il prato
anche a nome di sua moglie Margherita Bonomi a Silvestro Inama per 127 Ragnesi.
Nel 1745 Giacomo Antonio eredito il prato dopo la morte del padre Silvestro.
Nel 1750 Giacomo Antonio trasferì il prato alla chiesa di Dermulo.
Silvestro fu investito perpetuamente nel 1774. L'investitura fu poi rinnovata
nel 1799.
Nel 1803 Silvestro Endrizzi figurava come conduttore del prato che gli era
concesso in locazione perpetuale.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780
SUPERFICIE 1082
mq
1825
1859
1870
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780
1825
1859
1870
SUPERFICIE 20.550
mq
Forse questa zona era denominata anche
Traina, come le p.f. poste a nord di
questa.
Toponimo Anno
Proprietario
Note 1780
1825
1859
1870
1890
SUPERFICIE 7130
mq
Detto anche Doss del Tez. Nella parte nord è delimitato dal ruscello detto "Roza
del Teg"
Note: p.= prima; d.= dopo; ca= circa; Le superfici attuali delle p.f. sono state ricavate tramite il GIS della Provincia Autonoma di Trento |
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