Nel 1716, la comunità di Dermulo fu beneficiata da un certo Giovanni Antonio Salà di Nanno, abitante a Tres. I motivi per i quali, il Salà beneficiò Dermulo, anzichè Tres o Nanno, non sono noti. Questa persona, lasciò alla comunità un gran numero di terreni nelle pertinenze di Tres, con l’onere di far celebrare due messe settimanali perpetue. I terreni al momento del lascito, erano lavorati da Giuseppe Brida, genero del Salà, il quale doveva quindi corrispondere l’affitto alla comunità nella misura del 5 %.
I terreni erano i seguenti: un campo arativo a Fazè, un altro campo a Fazè, un campo con un gazetto alla Spona, un campo a Malgol, un campo a Vit, un campo a Fora Vion (alle Marchete), un campo alla Boschaiola ed un arativo e vignato a Segno nella località Sottorover.
Nel 1752 venne rinnovata l’investitura degli otto terreni a Gio.Batta figlio di Giuseppe Brida di Tres.
Nel 1825, il decano di Taio don Nicolò Monauni e Mattia Mendini sindaco della chiesa di Dermulo, rinnovarono a Maria Domenica, vedova di Giovanni Sandrin, l’investitura del terreno alle Marchete nelle pertinenze di Vion. E’ questa l’ultima notizia dei terreni appartenenti al legato Salà. E' plausibile quindi, che essi siano rimasti in proprietà dei vecchi affittuari .
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