L'ESIGENZA DI COSTRUIRE L'ACQUEDOTTO

  

Nel 1896 dopo più di quindici anni dal vecchio progetto, si riconosceva l’utilità di un acquedotto, e si decideva di acquistare il diritto dell’acqua e tre edifici insistenti sul rio S. Romedio.

Nel 1899 si abbandonava il vecchio progetto di acquedotto del 1880/81 e si pensava ad un altro che comprendesse maggior territorio. Contestualmente, si decise di comperare dagli eredi di Edoardo Ossana di Coredo il mulino (p.f. 72) sul S. Romedio per 390 F. ed una parte di pascolo (p.f. 287).[1]

Nello stesso periodo, anche il comune di Taio esprimeva il desiderio di costruire un acquedotto, per condurre l’acqua del rio S. Romedio nelle sue campagne. Quindi la Giunta Provinciale di Innsbruck avrebbe preteso che i due comuni avessero abbracciato un unico progetto.

Alla suddetta ipotesi, Dermulo cercò di opporsi, esprimendo le sue perplessità in una lettera del 19 luglio 1900, indirizzata alla Giunta Provinciale di Innsbruck del seguente tenore:

In seguito a ordine dell’ i.r. Landes Coltur ? di Innsbruck del 9 corr. m. n 617, i Comuni di Tajo e Dermullo rappresentati dai propri delegati in compagnia del Sig Ingegnere il giorno 17 corr. m. si recarono al primo sopraluogo per verificare se l’assunzione di rilievi per l’acquedotto ad uso d’irrigazione possa eseguirsi in compagnia di ambidue i Comuni.

L’esecuzione di questo acquedotto è impossibile che il Comune di Dermullo come si dimostrava anche con rapporto 12 corr m. n 275 possa venire eseguito in comunione del Comune di Tajo pei motivi:

1 Il Comune di Dermullo tiene già delle convenzioni col Comune e privati di Sanzeno a cedergli una quantità d’acqua in compenso d’indenizzi pella costruzione del detto acquedotto che traversa nella loro proprietà, giusto protocolli cominssionali dell’ i.r. Autorità politica d.e di Cles dei 28 Ottobre e 13 Dicembre 1880.

2 Il Comune di Tajo come si diceva nel premesso rapporto studio una linea tutta diversa a quella di Dermullo e molto più costosa, e mancante d’acqua per servire i due Comuni rispettivamente parte anche dell’area di Sanzeno, ed è inutile incotrare tale spesa in un acquedotto quando non cè l’acqua nei più neccessari bisogni.

L’acqua del Rivo di St Romedio/presso Sanzeno/ e abbondante per irrigare i terreni  dei Comuni Tajo-Dermullo solo nelle stagioni che non occore, come sarebbero in Primavera ed in Autunno durante il tempo delle piogie e sciolimento delle nevi. Nei mesi invece di Maggio, Giugno, Luglio e fino ai mezzi d’Agosto quando l’acqua occorerebbe è pocchissima e questa poca che esiste venne levata col suo acquedotto dal Comune di Sanzeno al seguente orario giusta sentenza sopra una lite che ha rissistito niente meno di 18 anni fra il Comune di Sanzeno ed i proprietari degli idifici esistenti in detto Rivo.

Tutte le domeniche e feste fra la settimana l’acqua venne utilizzata dal Comune di Sanzeno, così pure per 12 ore al giorno di tutti i giorni di lavoro è del Comune di Sanzeno, dimodochè i Comuni di Tajo e Dermullo resterebbero privi d’acqua nella stagione che occore quando facessero l’acquedotto in comunione.

Il Comune di Dermullo non può decampare dal punto dove intende di fare gli studi giachè è più che sicuro di restar servito dell’ acqua per se e pel picol tratto del Comune e privati di Sanzeno confinanti a questo territorio, perchè a quel punto si riunisce gli scoli d’irrigazione del vecchio acquedotto di Sanzeno.

Fino dall’anno 1880 e 81 il Comune di Dermullo tiene un progetto di acquedotto per achiappare l’acqua del detto Rivo che l’i.r. Capitanato Distrettle di Cles qual Autorità competente con decreto 26 Maggio 1881 n.1915 dopo di avere regolarmente pubblicato coll’avviso 20 Settembre 1880 n. 8256 nei Comuni di Dermullo, Sanzeno, Tajo, Tavon, Coredo, Smarano e Sfruz e che non venero prodotte eccezioni contro la mediata opera fu osservato pure ai precitati protocolli comissionali 28 Ottobre e 13 Dicembre 1880 dopo aver constatato per riguardi di pubblico interesse, in base alla Legge sulle acque dei 28 Agosto 1870, ha trovato di permettere al Comune di Dermullo la costruzione dell’acquedotto.

I privati di Dermullo volendo migliore per maggior interesse progettarono di deviare in picola parte il vecchio progetto che a tale scopo hanno già spropriato un edificio e sono in trattative per comperare a buon prezzo da altri 2 edifici il diritto dell’ametà dell’acqua.

Il Signor Ingegnere dopo di aver riscontrato tutto questo dice che non sa se ha da lavorare per uno o per l’altro dei Comuni Tajo vuole, anche Dermullo vuole. Si prega indi codesta Autorità a voler tosto autorizzare il Signor Ingegnere ad eseguire gli studi pel Comune di Dermullo, giachè è impossibile il poter stare in comunione con Tajo.

Nel 1900 il Comune di Taio fa eseguire delle rilevazioni sul rio S. Romedio che poi presenterà alle Superiori Autorità al fine di dimostrare che acqua ce n’era per tutti. Il Comune di Dermulo però obbiettò che la misurazione non rispecchiava la realtà, essendo stata effettuata proprio dopo un temporale.

Nel 1904 le autorità invitano la costruzione del primo tratto di acquedotto assieme a Taio.

Il 9 settembre 1906 si formò un comitato di quattro persone per accelerare la costruzione dell’acquedotto; il relativo atto fu del seguente tenore:

Si riunirono ogi i sotto firmati privati che posegono esiti nel tiritorio Communale di Dermullo Visto il bisogno di un acquedotto arigatorio per erigare il territorio Communale di Dermullo come fin qu’ sempre bramato. La Rappresentanza Communale per ordine dei privati lanno 1900 da un tecnico Provinciale a fatto asumere il progetto partendo dal rio di S. Romedio fino al confine fra Dermullo e Tajo

Il progeto in parola dopo esere sttato compilato il Comune la spedito con raporto all Eccelsa Giunta Provinciale per potere avere un dovuto susidio per parte della Provincia

I presenti dopo di avere discuso fra di loro vista che la causa del ritardo a dipenduto per che anche il comune di Tajo a costruire un altro progeto per fare anche essi un arigatorio e che il Comune di Dermullo affatto più volte delle tratative col Comune di Tajo ma finora non si a potuto otenere niente

E in forza di questo noi qui uniti pasiamo alla e lezione di un comitato composto di N° 4 membri questo comitato viene autorizato di fare tutti i pasi necesari ma prima di conchiudere contrati asoluti tanto col Comune di Tajo che con altri tutte le tratative relative deve venire portate al semblea qui sotto firmata”. Seguono 31 firme.

 

 

 

Nel 1908 si vuole dare il nome di “Fondazione Giubilare 1908”, all’acquedotto. Taio deve pagare 210 Corone per la sua parte relativa al progetto dell’acquedotto. Si preventiva la spesa di 100.000 Corone per la costruzione.

Nel 1909 si decide l’acquisto della fucina a Sanzeno e la vendita della ruota del mulino per 20 Corone.

Nel 1910 la rappresentanza comunale di Dermulo delibera che Taio deve contribuire a pagare i 2/3 dell’importo.

Nel 1920 il Comune rinunciò all’acquedotto e si formò il Consorzio di irrigazione di Taio e Dermulo, riconosciuto il 7.1.1920 dal Commissariato Civile di Cles. Da lì a poco tempo inizieranno i tanto sospirati lavori seguendo un tracciato leggermente diverso (sembra di capire che dovrà scorrere ad una quota inferiore) da quello previsto all’inizio.

 

 

Nel 1921 si vende al Consorzio Irriguo il mulino per 531 £.

 

[1] Più tardi Dermulo si associò con Taio per la costruzione dell’acquedotto, e perciò vendette i 2/3 delle suddette proprietà a Taio per Corone 450.